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Il derby tra Bologna e SPAL d’andata fu sostanzialmente senza storia (2-1 per il Bologna, punteggio riaperto solo nel finale), per cui i biancazzurri sperano di poter sfruttare lo slancio della vittoria di Crotone per restituire la cortesia. Non sarà facile però, perché la squadra di Roberto Donadoni, dopo un inizio di 2018 completamente da dimenticare, pare essere in netta ripresa: le due vittorie interne consecutive ai danni di Sassuolo e Genoa hanno risollevato il morale dei rossoblù, che a Ferrara saranno seguiti anche dal patron canadese Joey Saputo. Come da consuetudine abbiamo fatto quattro chiacchiere con un collega che segue da vicino il prossimo avversario della SPAL, in questo caso Simone Minghinelli di Zerocinquantuno.it, per saperne di più.

Simone, il Bologna sembra aver ritrovato il bandolo della matassa dopo un inizio di 2018 non proprio entusiasmante.
“Sì, diciamo di sì. La squadra è reduce da due vittorie ma le prestazioni hanno convinto fino ad un certo punto: il successo con il Sassuolo è arrivato a fatica, la partita è stata risolta da un calcio di punizione di Pulgar dopo novanta minuti tutt’altro che positivi. Con il Genoa, invece, si è visto qualche miglioramento: al termine di un primo tempo equilibrato e poco spettacolare il Bologna è venuto fuori grazie ad una determinazione che non si vedeva da parecchio tempo, finalmente si sono intravisti ordine ed organizzazione. Non a caso la tifoseria si è riavvicinata alla squadra dopo la piccola contestazione casalinga col Sassuolo. Ma il Bologna non è guarito, soprattutto in termini di gioco. Però se non altro la salvezza in Serie A è stata messa in ghiaccio. Ora non resta che chiudere la stagione nel miglior modo possibile, provando a togliersi qualche soddisfazione con le squadre più avanti in classifica. Infatti, ai rossoblù mancano risultati positivi contro avversarie più blasonate, mentre la gara con la SPAL può confermare il buon rendimento contro le medio-piccole. Si aspetta solo il salto di qualità che può arrivare nel trittico della seconda metà di marzo, quando il Bologna affronterà nel ordine Atalanta, Lazio e Roma. Dopo potremo iniziare a tirare qualche somma”.

Quanto ha inciso l’assenza di Verdi?
“L’infortunio di Simone è stata una vera e propria tegola perché è un giocatore fondamentale, quello che, vista la sua classe innata, da maggiore imprevedibilità alla manovra offensiva del Bologna. Ma ha influito notevolmente anche l’aver perso subito dopo anche Palacio, che nonostante abbia da poco spento trentasei candeline è ancora un fuoriclasse. Le due indisponibilità hanno tolto un po’ di certezze e un po’ di soluzioni a Donadoni. Nel contempo però Destro ha ritrovato sé stesso, tutto il peso dell’attacco in queste ultime uscite è stato sulle sue spalle. Al netto dei guai fisici dei suoi uomini di punta, i problemi del Bologna in generale sono altri: manca coralità nel gioco e nella manovra, lo si nota soprattutto quando è chiamato a fare la partita e a tenere il pallino del gioco in mano. In contropiede, invece, può fare male”.

Quindi credi che l’esperienza di Donadoni sulla panchina del Bologna sia arrivata al capolinea?
“Negli ultimi giorni si è rincorsa qualche voce di un possibile interesse della società per Davide Nicola, ex allenatore del Crotone. Ma sinceramente non sono riuscito ad avere nessun riscontro attendibile o quantomeno fondato. Per quanto ne so Claudio Fenucci, l’amministratore delegato del Bologna, qualche settimana fa ha confermato sia Donadoni che Bigon (il direttore sportivo; ndr), il quale è molto vicino al rinnovo. Se i rossoblù dovessero chiudere il campionato in questo modo la sensazione è quella che il mister continuerà ad allenare fino alla naturale scadenza del contratto, ovvero giugno 2019. Nel caso raggiunga gli obiettivi prefissati ad inizio stagione non credo venga allontanato anche perché ha passato periodi molto molto peggiori. Le ambizioni della società al momento non vanno oltre al salvarsi serenamente e al fare meglio dell’anno precedente, tant’è… Donadoni è di certo un tecnico che può tagliare senza patemi questi tipi di traguardi”.

Pensi che sia orientato a confermare la difesa a tre vista contro il Genoa o lo vedi più propenso a tornare al classico schieramento a quattro?
“Torna De Maio dalla squalifica ma sono quasi convinto che non partirà tra i titolari. Presumo che venga confermato il 3-5-1-1, anche perché in settimana è stato provato nuovamente. Džemaili verrebbe schierato nel suo ruolo naturale di mezzala, da seconda punta contro il Genoa non ha convinto. Resta da capire se Poli, che ha recuperato dal risentimento al polpaccio destro ma non è ancora al top, è pronto per partire dal primo minuto; nel caso scivolerebbero in panchina sia Nagy che Donsah perché Pulgar al momento è intoccabile. Così come Masina e Di Francesco sulle corsie esterne. Davanti si giocano una maglia Verdi e Falletti alle spalle di Destro, ma l’uruguagio è leggermente sfavorito nonostante abbia segnato la settimana scorsa. Il terzetto difensivo con buona probabilità dovrebbe essere formato da Romagnoli, Helander e González”.

Che partita ti aspetti? La SPAL, dopo il successo con il Crotone che ha riaperto la lotta salvezza, non ha più l’acqua alla gola.
“Tutto sommato il rendimento esterno del Bologna non è male, i problemi maggiori li ha avuti in casa: il Dall’Ara è stato il tallone d’Achille proprio perché in casa la squadra fa una fatica enorme quando è chiamata a fare la partita e a tenere il possesso palla. Difficile da dire perché entrambe le formazioni non fanno del palleggio il loro punto di forza, preferiscono colpire di rimessa. La SPAL a Crotone si è dimostrata molto cinica, riuscendo a colpire al momento giusto; poi si è difesa con ordine senza rischiare più di tanto. È stato bravo Budimir a riaprire la contesa con una gran gol in tuffo di testa. Le armi tattiche del Bologna sono praticamente le stesse: può dare molto fastidio alle difese avversarie quando Verdi e Di Francesco si scatenano in contropiede in campo aperto. È molto probabile che scendano in campo schierate a specchio ma penso che sarà una partita aperta e divertente perché sia SPAL che Bologna hanno ritrovato vivacità in attacco. Antenucci e Paloschi sono avversari da tenere d’occhio”.

A proposito: quali giocatori pensi che diventeranno i protagonisti del derby?
“Per quanto riguarda i calci piazzati e tutto quello che può succedere di conseguenza dico Viviani da una parte e Pulgar dall’altra; per il resto spezzo una lancia in favore di Lazzari e Di Francesco che sono due che hanno dei guizzi importanti in fase offensiva ma si sacrificano anche molto per aiutare le rispettive difese”.