Semplici su Gazzetta dello Sport, Mattioli su Corriere dello Sport-Stadio. Venerdì sotto i riflettori per la SPAL, e dopo le colonne rosa dedicate al ritorno del tecnico spallino nella sua Firenze nel match contro la Fiorentina è toccato al presidente analizzare i più disparati argomenti sull’attualità biancazzurra attraverso le colonne di un altro autorevole quotidiano sportivo nazionale, aprendosi a Bruno Bartolozzi molto di più di quanto non abbia fatto ultimamente con la stampa locale.
PERCENTUALI DI SALVEZZA, MATTIOLI SI SBILANCIA
“Abbiamo il cento per cento di probabilità. […] Abbiamo forza, ci stiamo credendo, Semplici ha aggiustato alcune cose e dopo la gara contro il Crotone abbiamo mostrato la consapevolezza acquisita. E poi sono convinto che questa lotta salvezza sarà un grande spettacolo sportivo. Vediamo anche cosa succederà nella gara tra Cagliari e Udinese. Se finisce dentro anche l’Udinese sarà un bel finale, denso di emozioni”. […] Io penso che la quota salvezza sarà a 35-36 punti. Questa media potrebbe alzarsi perché in tante cominceranno a vincere o potrebbe abbassarsi per l’elevato numero di squadre coinvolte. Se pensiamo che anche il Bologna e il Genoa sostengono di non sentirsi tranquilli…”.
SULLE PROSSIME AVVERSARIE, FIORENTINA, CHIEVO VERONA E ROMA
“Contro il Chievo sarà il nostro mercoledì di coppa… Sfida molto importante, anche se contro la Fiorentina e contro la Roma mi piace pensare possa verificarsi qualche sorpresa”.
LA TRASFERTA DI FIRENZE, TANTO CARA A SEMPLICI
“La Fiorentina è un gruppo diventato ancora più coeso dopo la tragedia di Astori. Sarà durissima, ma sono convinto che avremo possibilità. A Semplici dirò di mettere da parte lo stato d’animo che comprendo. E’ il suo passato, la sua vita, quella del suo staff, gente nata e vissuta come lui a Firenze o attorno. Faremo una grande gara. E alla fine la Spal si salverà perché abbiamo volontà, risorse e quell’audacia che ci consente di sostenere ogni sfida”.
SEMPRE CALDO IL TEMA SUI RIGORI A SFAVORE E SUI PRESUNTI TORTI ARBITRALI
“Mi piace la risposta di Francesco Colombarini a chi gli chiedeva di questo record di rigori subiti, 12. Più di tutti in serie A. Un record sì, – ha spiegato – e nessuno riuscirà a togliercelo. […] Mancano sette giornate, per la Spal finora non si sono affatto compensati. Speriamo che alla fine si compensino davvero”.
UNO SGUARDO AL FUTURO, IMPRESCINDIBILE DALLA CITTA’ DI FERRARA
“Un futuro che, a partire dallo stadio e dal settore giovanile, consenta di farci stabilmente restare dentro il calcio che esprime valori sani d’impresa, possibilmente in serie A. Ma c’è un altro aspetto: l’idea della Spal e della famiglia Colombarini è quella di avere un club bene integrato con il territorio, in grado di costituire, valorizzare le grandi risorse di Ferrara e della nostra provincia. Abbiamo confronti continui e idee di sviluppo concertate con l’amministrazione locale, con l’Ascom, con le attività imprenditoriali dei lidi ferraresi. Ferrara è una città d’arte e di turismo: i dati che cominciano ad affluire ci dicono che la Spal è un moltiplicatore di risorse e vogliamo concertare la nostra crescita con quella economica e sociale del territorio, in uno scambio virtuoso di possibilità, magari per creare un modello di sviluppo. […] Quasi ogni giorno viene una scolaresca allo stadio, nella sede del club, il nostro è un calcio per le famiglie… Una maestra oggi chiedeva ai suoi allievi di farmi domande ma ne correggeva qualcuno… invitando a chiamarmi presidente…. Nooo, ho detto. Mi chiamino Walter. Ecco, mi piacerebbe che a fronte di un rigore indispensabile per far funzionare un’azienda i rapporti e le relazioni qui, a Ferrara, fosse di tipo familiare. E mi piace di essere in queste occasioni, un po’ il nonno di questo modo di vivere il calcio con la gente e le famiglie che hanno la Spal nel cuore”.
IL PROGETTO DI AMPLIAMENTO DELLO STADIO
“Abbiamo due ipotesi, ovviamente. Mi piace però pensare allo stadio, all’azienda Spal e alla forza che riceviamo dalla proprietà della famiglia Colombarini come motori di un progetto, legati all’ambizione di voler essere un modello per il nostro mondo e il nostro modo di far calcio. […] Siamo andati in giro in tutta Europa per vedere impianti che potessero offrire soluzioni adatte alle nostre esigenze. Abbiamo visto i grandi stadi, ma soprattutto le realtà espressive di un modo simile al nostro di intendere la cultura calcistica, lo stadio del Fulham, gli stadi olandesi, quelli belgi, quelli di Siviglia…. […] Abbiamo avviato tutte le pratiche. Il nostro stadio spero per l’inizio della prossima stagione avrà 16.000 posti tutti coperti, con aree hospitality e punti di ristoro anche nelle curve, compresi negozi. Noi abbiamo la fortuna di avere uno stadio dentro le mura di una straordinaria città, a due passi dal Castello e da Palazzo Diamanti con le grandi mostre d’arte che offre alla comunità ferrarese. Abbiamo una dimensione di calcio che piace molto anche a chi arriva a Ferrara. Non volevo crederci, ma alla fine i dati sono quelli: il nostro merchandising allo stadio ha venduto, per esempio contro l’Atalanta, più ai tifosi ospiti che ai nostri, 40% contro 60%. Anche se la fidelity sul territorio è altissima. Quest’anno abbiamo avuto 8000 abbonati e in 12 gare abbiamo fatto 13000 spettatori su 13000 posti, nell’ultima gara contro l’Atalanta sono rimasti invenduti solo 200 biglietti”.
LA PARTE SPORTIVA
“Il nostro modello è l’Atalanta, un forte settore giovanile che già sta funzionando con il centro sportivo, un’attenzione alle nostre realtà territoriali e la capacità di cominciare a far esordire e creare risorse dalla maturazione dei nostri giovani, puntando a far esordire tanti ragazzi in serie A. In più lo stadio… […] Uno dei modi per far crescere questa intensità di valori che proponiamo. Vorrei davvero fossimo un modello e con lo stadio offrire qualcosa che sia a metà fra un teatro e un impianto sportivo all’inglese. Il sapore del nostro gusto e un modello territoriale di gestione sportiva”.
E’ GIA’ IN CANTIERE LA PROSSIMA STAGIONE
“Ma non retrocederemo, anzi il prossimo anno rafforzeremo la squadra. […] Primo obiettivo: nessuna cessione. Anche se di fronte ad offerte temerarie dovremo valutare, ma vogliamo che questa squadra resti nel suo impianto decisivo, ma in fondo vorrei restassero tutti”.
SU SEMPLICI
“Tra me, i dirigenti, la famiglia Colombarini e l’allenatore esiste un rapporto di grande lealtà e di stima profonda. […] Certo, io sono fatto così. Ogni tanto mi lascio scappare delle cose. E, come nelle belle famiglie, capita qualcosa che dobbiamo dirci. E ce la diciamo con rispetto, ma anche con franchezza. Io poi sono anche molto diretto e sono un tifoso di questa squadra e di questa realtà”.
ANCHE SEMPLICI UOMO MERCATO?
“Sì, qualche timore ce l’ho. Però fra qualche tempo, dopo aver fatto passare l’intensità di queste bellissime gare, faremo in modo di parlare del futuro e anche del rinnovo del contratto dell’allenatore che sarebbe opportuno proporre ben al di là della scadenza che è nel 2019”.
SI PARLA ANCHE DI FATTURATO
“Il nostro è di circa 40 milioni a stagione, simile a quello del Crotone. Un monte stipendi con una media di 250.000 euro, una proprietà, la famiglia Colombarini, pronta a intervenire quando serve ma che per scelta di tutti e per la salvaguardia della loro attività d’eccellenza, che dà lavoro a tante famiglie, abbiamo convenuto vigili, aiuti il progetto sportivo, ma la Spal deve camminare con le gambe proprie”.
E’ IN ARRIVO IL MUSEO DELLA SPAL
“[…] ho qui in mano il progetto, avremo un museo della nostra Spal. E ci sarà spazio per una sorta di crowdfunding, vecchi tifosi e grandi personaggi che porteranno i loro oggetti di valore storico che potranno essere ammirati da tutti”.