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Un pomeriggio così, prima della settimana che porta alle fondamentali sfide contro Hellas Verona (29 aprile) e Benevento (6 maggio), non ci voleva. La SPAL si inchina – è proprio il caso di dirlo – al cospetto della Roma, chiudendo a otto la sua striscia di risultati utili consecutivi naufragando letteralmente nel secondo tempo, ma le avvisaglie già nella prima frazione non erano delle migliori. Un rigore negato ad Antenucci sullo 0-0 per un contatto con Fazio, spiana la strada al nervosismo, poi il resto lo fa una difesa stranamente impresentabile, ma è tutta la squadra – eccezion fatta per un monumentale Meret, uscito (al pari di Vicari al 38′) nel finale per un infortunio alla spalla sinistra – a deludere, ed ora, nella speranza che l’Udinese si risvegli domenica pomeriggio fermando la rimonta del Crotone, il margine di errore è ridotto al minimo.

Praticamente nullo il turnover di Semplici, che contro le big ha (quasi) sempre raccolto le prestazioni migliori dai suoi giocatori. Torna Schiattarella tra i titolari insieme ad Everton Luiz, a fargli posto Viviani e Grassi. Davanti ancora Antenucci e Paloschi. Di Francesco, invece, pensa a Liverpool e rinuncia a qualcuna delle sue stelle: panchina per De Rossi e Dzeko, addirittura non convocato Kolarov per un affaticamento muscolare. Al suo posto Jonathan Silva, all’esordio in A, mentre l’attacco pesa sulle spalle di Schick, ancora alla ricerca del primo gol con la maglia giallorossa. La voglia del ceco di lasciare il segno è tanta, è infatti suo il primo guizzo e a farne le spese è Vicari, che ancor prima di rendersene conto finisce subito nella lista degli ammoniti. Stessa sorte tocca a Strootman, reo di aver trattenuto Mattiello sfuggito via tra i meandri del centrocampo. Ma il nervosismo la fa già da padrona e il fischietto di Terni ha il suo bel da fare per sedare gli animi, soprattutto dopo un contatto in area tra Antenucci e Fazio, con l’argentino che tampona colpevolmente il capitano spallino intento a prendere posizione. Il pubblico insorge, per Tagliavento non è rigore, il VAR non interviene ed Everton Luiz decide di farsi giustizia da solo guadagnandosi il consueto giallo di giornata dopo una falciata più tendente all’arancione su Strootman. Messe per un attimo da parte le polemiche si può finalmente pensare a giocare, e nel giro di un minuto El Shaarawy si ritrova sui piedi tre occasioni una più ghiotta dell’altra, ma prima Felipe (rimediando un suo svarione), poi Meret ed infine un controllo sbagliato trasformano lo spavento in sospiri di sollievo. Ma l’intensità della Roma aumenta, così come gli errori in disimpegno da parte della SPAL, che al 33′ va sotto: Cionek commette la prima leggerezza da quando è a Ferrara perdendo palla nei pressi dell’area. Il resto è una logica conseguenza, con Pellegrini che si trova un comodo pallone da mettere in mezzo che Vicari spinge nella propria porta nel tentativo di anticipare Strootman. E’ il secondo autogol stagionale per il centrale di Semplici, che al termine dell’azione chiede il cambio per infortunio. Il tecnico toscano, allora, per aggiungere pericolosità ad un centrocampo sterile e fuori partita, inserisce Grassi, passando al 4-4-2. Il pallino del gioco, però, è nelle mani giallorosse, perché per poco Pellegrini e ancora El Shaarawy non trovano il raddoppio in chiusura di primo tempo e solo due interventi risolutori di Meret levano le castagne dal fuoco. Quando Tagliavento manda le squadre negli spogliatoi per l’intervallo il bilancio è pesantemente in rosso, con la difesa in versione colabrodo e il solo Meret a salvare la baracca.

Negli spogliatoi deve necessariamente succedere qualcosa e la seconda contromossa tattica di giornata Semplici la studia così: ritorno alle origini, con l’ingresso di Simic per Schiattarella si passa nuovamente alla difesa a tre. Ma i risultati non si vedono, perché la Roma, dopo aver sfiorato il raddoppio in un paio di occasioni, indovina con il diagonale di Nainggolan deviato da Schick il tiro che vale il meritato 0-2 (7’st). La SPAL è trafitta nell’orgoglio, ma anche sfortunata, perché sull’azione personale di Paloschi, Alisson fa il miracolo e Antenucci si fa anticipare da Peres prima di poter assaporare il gusto del gol sulla ribattuta. Per evitare il naufragio totale serve un’altra paratona di Meret su El Shaarawy, bravo ad approfittare dell’ennesma topica di giornata di Cionek, ma i biancazzurri sono in picchiata e il crollo verticale si materializza in tutte le sue forme con lo 0-3 di Schick, che nel cuore dell’area corregge in rete il traversone di Pellegrini sul quale Felipe è in colpevole ritardo (14’st). La partita è abbondantemente finita con 30′ di anticipo ma le delusioni piovono a grappoli. A peggiorare una situazione già difficilmente sostenibile di suo ci si mette anche la spalla sinistra di Meret, che cede a nove minuti dalla fine, costringendo Semplici a giocarsi l’ultimo cambio spedendo in campo Gomis, all’andata il migliore dei suoi per distacco, ma quest’oggi per gran parte del tempo spettatore di una debacle che in vista dei cruciali impegni con Hellas Verona e Benevento andrà metabolizzata in fretta. Restano quattro cartucce da sparare.

SPAL-Roma 0-3

SPAL (3-5-2): Meret (36’st Gomis); Cionek, Vicari (38′ Grassi), Felipe; Lazzari, Kurtic, Schiattarella (1’st Simic), Everton Luiz, Mattiello; Antenucci, Paloschi. A disposizione: Marchegiani, Bonazzoli, Floccari, Vaisanen, Schiavon, Salamon, Vitale, Viviani, Dramè. All.: Semplici.

Roma (4-3-2-1): Alisson; Bruno Peres, Fazio, Manolas, Silva; Lo. Pellegrini (34’st Gerson), Gonalons, Strootman (22’st Under); Nainggolan (28’st Perotti), El Shaarawy; Schick. A disposizione: Lobont, Skorupski, Lu. Pellegrini, Juan Jesus, Dzeko, Capradossi, De Rossi, Florenzi, Antonucci. All.: Di Francesco.

Marcatori: 33′ aut. Vicari (R), 52′ Schick (R), 14’st Schick (R)
Arbitri: Tagliavento (Terni). Assistenti: Meli e Virenzi. IV uomo: Calvarese (Teramo). VAR/AVAR: Fabbri e Peretti.
Ammoniti: Vicari (S), Strootman (R), Everton Luiz (S), Schiattarella (S), Grassi (S)
Note: recupero 3′ pt, 3′ st    Spettatori: 12.955