L’intervento finale della festa post-partita è stato ovviamente riservato a Walter Mattioli: “È stata la settimana più lunga della mia vita, penso anche della vostra. Mia moglie mi chiedeva: ‘Perché sei così serio, non parli?’. Ho pensato ai quattro anni passati a inseguire un sogno, sarebbe stato un dispiacere enorme perderlo questa domenica. Questa vittoria, perché è di vittoria che dobbiamo parlare e non di salvezza, ce la siamo meritata tutti: la città di Ferrara per come ha accolto i tifosi ospiti, la proprietà perché composta da persone serie, preparate, tifose, la dirigenza perché con uno dei budget più piccoli della serie A la SPAL è stata l’unica neopromossa a salvarsi. Voglio ringraziare dirigenti, collaboratori e tutti i dipendenti. I giocatori, alcuni alla prima esperienza in serie A, sono stati tra gli attori principali. Ringrazio il nostro tecnico che ha sempre ben messo in campo la squadra che non ha sfigurato con nessuno, abbiamo fatto bella figura su tutti i campi“.
Il presidente poi ha rilasciato dichiarazioni anche in zona interviste: “Ripeto quanto detto prima, questa società ha meritato la salvezza. Un girone di ritorno importante, magari oggi la Samp non aveva nulla da chiedere, mentre noi abbiamo avuto da subito l’atteggiamento giusto. Avevo il timore di non centrare la salvezza dopo quattro anni di un lavoro eccezionale. Sarebbe stato un peccato, ma non tanto per me, ma per questo tifosi che meritano la serie A. In questi anni di obiettivi raggiunti, questo è stato il più difficile. Perché a partire dalla società e via via tutti gli altri non avevamo esperienza di cosa fosse la serie A. Le società avversarie ci dicevano che avevamo una nostra identità, ci facevano i complimenti. In alcuni momenti ci sono state buone prestazioni, ma scarsi risultati. È stato l’ennesimo periodo di crescita. Il rapporto con Semplici? Tra noi c’è tanta stima e quando parlo è per il bene della SPAL. C’è stato un periodo dove prendevamo gol nei primi cinque minuti evidentemente qualcosa non andava e ho suggerito di cambiare qualcosa, ma la stima non è mai mancata“.