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L’affetto e il senso storico ci hanno sempre portato a chiamarla SPAL, dando come sottintesi i puntini tra una lettera e l’altra per un mero criterio di praticità dattilografica. Tuttavia dal 2013, momento dell’insediamento della proprietà Colombarini, la nostra squadra del cuore si chiamava appunto SPAL 2013, almeno sotto il profilo strettamente burocratico.

Martedì la lieta sorpresa: la società ha reso noto che il suffisso “2013” è stato rimosso con tanto di ufficialità sancita da atto notarile e che quindi la SPAL può ricominciare a chiamarsi SPAL e basta. La denominazione precedente si era resa necessaria al momento del subentro per evitare sovrapposizioni con soggetti giuridici (la vecchia SPAL SpA, SPAL 1907 e Real SPAL) che in passato avevano retto le sorti della Società Polisportiva Ars et Labor e che in alcuni casi erano rimasti invischiati in procedure giuridiche.

Il grande lavoro del club – commentano da via Copparo – è arrivato alla sua conclusione con un iter formale lungo, ma soddisfacente: dopo l’approvazione interna del consiglio dei soci, la documentazione è stata inviata alla Camera di Commercio che ha ratificato il passaggio. Quest’ultimo è stato presentato alla FIGC, la quale ha preso atto dell’operazione, modificando di conseguenza la denominazione anche in ambito sportivo“.

Il nome S.P.A.L. venne ufficialmente adottato nel 1913, anche se la fondazione del circolo religioso-culturale Ars et Labor risaliva al 1907. Dal 1939 al 1945 venne temporaneamente accantonato a causa dell’allergia del fascismo agli acronimi non direttamente associabili alla lingua italiana (eppure era un misto di italiano e latino…) e rimpiazzato con AC Ferrara. Caduto il regime, la SPAL ha recuperato immediatamente il suo nome, mantenendolo esattamente per sessant’anni. Nell’estate 2005 la mancata iscrizione in C1 con la gestione Pagliuso portò ad una rifondazione sotto il nome SPAL 1907. Un intermezzo durato sette anni e concluso col rovinoso fallimento della presidenza Butelli. La ripartenza in serie D col duo Benasciutti-Ranzani ha prodotto il discutibile nome Real SPAL (al tempo c’era a bordo anche Oreste Pelliccioni), liquidato dall’avvento della famiglia Colombarini nell’estate 2013 grazie al “sacrificio” dell’allora Giacomense. Ora il cerchio si chiude, la storia può continuare sul binario giusto.