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Con negli occhi ancora l’impresa nella Capitale, la SPAL si avvicina a quello che, nonostante i dieci punti di differenza in classifica, è un vero e proprio scontro diretto contro il Frosinone. I ciociari, in ritiro permanente nelle ultime settimane, non hanno ancora raccolto punti dallo “Stirpe”, ma vengono dal pareggio pirotecnico contro l’Empoli. Sicuramente una grande occasione per aumentare il gap con le ultime della graduatoria, ma Leonardo Semplici ha ben chiare quali possano essere le insidie di una partita come quella di domenica.

Mister, possiamo dire che vi presentate come favoriti contro il Frosinone?
“Per noi è sicuramente una partita importante, poi non so se siamo favoriti, nonostante i punti e le classifica lo dicano. Sappiamo le difficoltà che ci aspettano e dovremo dare seguito alle prestazioni degli ultimi incontri per provare a vincere. Il Frosinone è una squadra di Serie A e servirà tanta pazienza per indirizzare le cose nel modo giusto”.

Qual è la situazione infortunati?
“Sono indisponibili Simic, Djourou e Kurtic, oltre a Milinkovic-Savic squalificato, mentre tutti gli altri sono convocabili”.

Nelle prime stagioni a Ferrara ha modellato la squadra anche per sfruttare al meglio le caratteristiche di Lazzari; ora che è cresciuto molto, pensa possa essere lui eventualmente a adattarsi a moduli diversi?
“Noi proviamo abitualmente la difesa a quattro e lui può fare sia il terzino che l’esterno di centrocampo. Credo abbia la maturità necessaria per ricoprire i tre ruoli della fascia, poi dipende da cosa vuole l’allenatore. Con lo staff comunque prepariamo sempre cose nuove in settimana per far sì che la squadra sia in grado di sviluppare certi tipi di giocate in partita. Ma è sempre l’idea a contare più del modulo”.

Squadra che vince non si cambia?
“Io sono il più contento della vittoria di Roma, ma forse non è la stata la miglior prestazione nel complesso, anzi credo sia stata la partita dove abbiamo rischiato di più. Ne abbiamo parlato in settimana e da allenatore devo valutare tutto per dare alla squadra le maggiori certezze. Fortunatamente abbiamo dimostrato di avere 20-22 titolari e sono molto sereno da questo punto di vista, anche perché in ogni partita abbiamo bisogno di quattordici protagonisti. Anzi, episodi come quello di sabato scorso, espulsioni per proteste, non devono accadere in una squadra come la nostra”.

Cosa vi ha portato a rischiare così tanto?
“Abbiamo sofferto soprattutto nel primo quarto d’ora, ma non credo sia una questione di modulo, bensì di atteggiamento, e capita più in trasferta che in casa. Tatticamente non riuscivamo a scalare bene con i terzi sui loro esterni, soprattutto a destra. È chiaro come la differenza di qualità abbia anche accentuato questo. Mi è sembrato giusto cambiare, accorciare sui loro esterni mettendomi a quattro e nel secondo tempo abbiamo concesso solo una palla gol a Dzeko. Siamo stati anche fortunati oltre che bravi, ma in queste partite è necessario”.

Dobbiamo aspettarci qualche cambiamento dal punto di vista tattico domani?
“No, il Frosinone adotta un sistema diverso dalla Roma e inizieremo come al solito. Sicuramente quest’anno cambieremo più spesso però, perché i giocatori hanno aumentato le loro conoscenze”.

Qual è la cosa che teme di più del Frosinone?
“Io temo molto l’aspetto psicologico, perché è una squadra con dei valori, che nelle ultime prestazioni si sta calando meglio nelle mentalità della Serie A, avendo recuperato un giocatore fondamentale per loro come Ciofoni. Starà a noi, con le nostre qualità, saper sfruttare al meglio questo turno casalingo. Chiaramente rispetto a Roma e Inter, non solo sulla carta, siamo inferiori e le motivazioni si trovano più facilmente, ma non dobbiamo assolutamente sottovalutare l’impegno e dimostrare di essere maturi per raggiungere l’obiettivo che abbiamo”.

È rimasto sorpreso dalla prestazione di Bonifazi? Pensa possa essere riproposto già domani?
“Kevin veniva da mesi di inattività dopo aver fatto sei presenze l’anno scorso e stava recuperando dall’operazione all’ernia inguinale. Sabato ho deciso di buttarlo dentro e lui ha risposto benissimo, anche con un gran gol. Questo gli deve dare maggior consapevolezza per allenarsi al meglio e poter essere considerato per le scelte future”.

Insieme a Lazio e Napoli siete le uniche squadre a non aver ancora pareggiato; è un caso o c’è una spiegazione?
“Entrambe le cose credo. L’anno scorso siamo stati quelli con più pareggi, tutti punti che ci hanno aiutato a raggiungere l’obiettivo. Serve equilibrio, provare a vincere su tutti i campi, ma in certi casi anche portare a casa il punto è una buona cosa, perché poi i pareggi fanno classifica per una squadra come noi”.

Domani tornerà al “Mazza” da ex Andrea Beghetto; c’è qualcosa che vuole dirgli?
“Ho letto che Beghetto potrebbe giocare. Con noi ha fatto molto bene, è un bravissimo ragazzo e forse anche il percorso fatto qui lo ha aiutato a arrivare in serie A. Gli auguro di fare il meglio possibile, però dalla prossima partita”.