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La SPAL crolla a Roma sotto i colpi di Ciro Immobile e della Lazio e si avvicina alla sfida interna di sabato contro il Cagliari con più dubbi che certezze. I biancazzurri hanno continuato a palesare difficoltà difensive, portando il conto dei gol incassati a quota 7 nelle ultime due partite. L’unica reazione è arrivata grazie al gol di Antenucci subito dopo l’1-0 biancoceleste, poi i segni di vita dal punto di vista caratteriale sono stati davvero pochi. L’unica prestazione più che sufficiente è quella del solito Lazzari.

MILINKOVIC-SAVIC 5,5 – Sul primo gol di Immobile accenna un’uscita nella terra di nessuno, salvo poi tornare sui suoi passi. Anche in occasione del terzo non è esente da colpe: il tiro di Cataldi è forte, ma sul suo palo. Nel mezzo, qualche miracolo di piede, poi salva il salvabile nel finale, ma quando si tratta di uscire in presa alta sui calci da fermo fa rimpiangere il criticatissimo (a sproposito) Gomis.

BONIFAZI 5 – Torna nell’undici titolare a furor di popolo dopo la bella prestazione contro la Roma, ma stavolta le cose non vanno altrettanto bene. Lascia spesso da solo Vicari nell’uno contro uno con Immobile e sul secondo gol è uno dei tanti ad opporsi con leggerezza all’azione di Caicedo (dal 1’ s.t. CIONEK 5,5 – Cerca di metterla quantomeno sul piano fisico, ma non fa troppo meglio dei colleghi di riparto, rimediando anche un giallo per una manata a Immobile).

VICARI 5 – Non fa un figurone ogni volta che deve affrontare in campo aperto Immobile e nel finale del primo tempo Guida lo grazia, non vedendo un contatto al limite dell’area. Il ripetersi di questa situazione tattica però non rende meno colpevoli i suoi compagni di reparto.

FELIPE 5 – Le difficoltà della retroguardia toccano anche lui, mai così in difficoltà quest’anno. Certo, l’avversario è di livello superiore, ma tende a staccare la spina troppo presto.

LAZZARI 6 – Quando le idee iniziano a scarseggiare, la soluzione resta sempre la sua accelerazione sulla destra. Nonostante l’esperienza, Lulic fatica nel contenerlo e il gol spallino arriva, come al solito, da una sua giocata innescata, va detto, da Everton Luiz.

EVERTON LUIZ 4 – Parte bene, ispirando l’azione che porta al pareggio di Antenucci. Poi inizia la serie di errori da incubo: la palla persa al limite dell’area sul finale del primo tempo e le due sanguinose che portano al 3-1 e al 4-1. Ammonito, salterà la sfida di sabato prossimo col Cagliari, potrebbe non essere necessariamente un male (dal 36’ s.t. DICKMANN s.v. – Esordio stagionale per lui, forse l’unico che ricorderà con un po’ di piacere questa giornata).

VALDIFIORI 5 – Nel primo tempo la Lazio gli concede spazio e lui qualche verticalizzazione la prova, anche se lo scarso movimento collettivo non rende le cose facili. Partecipa però all’assenteismo della mediana in fase di interdizione su ogni ripartenza biancoceleste.

MISSIROLI 5,5 – Cerca di mettere qualità soprattutto sulla trequarti, ma dà la sensazione di non essere troppo brillante dal punto di vista fisico. Sul gol dello 0-1 è uno dei principali colpevoli, valutando male la traiettoria del pallone e lasciando solo Immobile sul secondo palo. Si produce in un provvidenziale recupero su Patric nel primo tempo, dopo una delle tante uscite sbagliate dal portiere serbo.

COSTA 5 – Non replica la prestazione di due settimane fa offerta contro la Roma, faticando a chiudere su Patric che come caratteristiche dovrebbe essere un giocatore alla sua portata. In avanti non si vede praticamente mai.

PETAGNA 4,5 – Everton Luiz gli toglie la palma di peggiore in campo, ma in termini di indolenza dimostrata, più che per effettivi errori commessi, lo è. Prestazione che non fa altro che dare fiato a coloro che spingono per concedergli qualche turno di riposo (dal 24’ s.t. PALOSCHI s.v. – Entra a partita già decisa e non ha modo di incidere).

ANTENUCCI 6 – Mette a referto il secondo gol stagionale, chiudendo con facilità la bella azione personale di Lazzari. Nei restanti minuti in campo però si vede solo per un bel tiro a giro che non ha la fortuna che meriterebbe. Dà l’impressione di essere l’ultimo ad arrendersi.

SEMPLICI 5,5 – L’idea di base era difendersi coscienziosamente e ripartire con pericolosità. La SPAL ci riesce per mezz’oretta, poi crolla per l’eccesso di errori: singoli e di reparto. Dimostrazione del fatto che gli uomini contano meno del collettivo e della relativa interpretazione. Lo aspetta un’altra settimana impegnativa: preoccupa soprattutto il ritorno a una certa fragilità in fase difensiva, ma anche l’apporto di elementi considerati finora imprescindibili.

foto: Antonio Fraioli / Laziopress.it