La sfida fra Milan e SPAL in programma stasera a San Siro è uno scontro fra due squadre che non stanno attraversando un buon momento. Quella di Gattuso ha conquistato appena tre punti nelle ultime quattro giornate, mentre quella di Leonardo Semplici non vince addirittura dal 20 ottobre scorso, quando si impose col punteggio di 2-0 in trasferta sulla Roma. Entrambe le squadre, poi, sono accomunate dai problemi in fase realizzativa. Per quanto concerne i rossoneri era dal 1984 che il Milan non restava a secco per quattro giornate di seguito: contando soltanto i novanta minuti di gioco, il Diavolo non trova la via della rete da 360 minuti. Durante questo periodo di tempo Gattuso ha alternato diversi sistemi di gioco, passando dal 4-3-3 al 4-4-2 fino al 3-4-1-2 visto all’opera nei secondi quarantacinque minuti della partita di Frosinone. Nonostante ciò e nonostante la rotazione degli interpreti (spesso forzata, causa infortuni) la questione del gol non è stata risolta. I problemi sembrano nascere a monte. Infatti, da quando è assente Biglia, la fase di possesso della squadra rossonera ha perso fluidità fin dalla prima costruzione. Inoltre le altre squadre ormai conoscono il gioco del Milan e sono quindi in grado, quando decidono di andare a prendere alti i rossoneri (come fatto recentemente dal Torino) di sporcare le loro linee di passaggio. Ma anche una squadra come il Bologna, che ha difeso bassa, è riuscita a ingolfare una fase d’attacco rossonera che cercava ostinatamente di trovare spazi per vie centrali.
In generale, il Milan ha problemi ad aggirare il sistema difensivo avversario avendo esterni alti non portati a cercare l’ampiezza e terzini (soprattutto Rodriguez) che non sempre spingono nei tempi e nei modi corretti. Di conseguenza, l’attacco posizionale degli uomini di Gattuso va spesso a sbattere contro quelle squadre che riescono a chiudere gli spazi nella zona centrale del campo.
[Un attacco del Milan nelle ultime partite. Il portatore di palla ha solo opzioni centrali e l’azione andrà a sbattere contro il blocco difensivo del Bologna]
In questo la SPAL, che si sistema in campo con un 3-5-2 che diventa 5-3-2 in fase difensiva, dovrebbe trovarsi avvantaggiata, data la presenza di un blocco centrale 3+3. Di contro, come detto in apertura, anche gli estensi dovranno fare qualcosa di più in fase conclusiva. La squadra di Semplici ha infatti finora segnato appena 14 reti, meglio solo di Chievo, Bologna e Frosinone. Parte di queste problematiche sono da imputarsi al fatto che il gioco spallino è ormai stato decodificato dagli avversari. Tuttavia, non va sottovalutata nemmeno la scarsa vena realizzativa dei giocatori a disposizione di mister Semplici. Se infatti guardiamo ai dati relativi agli expected goals (xG) notiamo come il numero delle occasioni potenziali avute (20.90) è di ben 6.90 superiore rispetto ai gol effettivamente realizzati. Questo significa che la squadra, al di là di un gioco più leggibile, ha comunque avuto a disposizione più occasioni da gol di quelle che è riuscita a concretizzare.
Col Milan che sarà chiamato a fare la partita, la SPAL avrà anche il problema di sostituire Lazzari, uno degli uomini più pericolosi dei ferraresi nell’altra metà campo (5 assist fin qui prodotti, 59% di dribbling riusciti, 85% di precisione nei passaggi, 1.75 passaggi chiave a partita) e l’elemento maggiormente in grado di ribaltare l’azione, consentendo alla squadra di Semplici di risalire il campo in transizione.
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La sua assenza potrebbe costringere la SPAL ad utilizzare maggiormente il lato sinistro, dove opera solitamente Fares, per attaccare la difesa rossonera nella zona presidiata da Calabria.
Michele Tossani, classe 1978, analista tattico già collaboratore di realtà importanti come Rivista Undici e Il Napolista. Nel 2018 ha inaugurato il suo blog personale, La Gabbia di Orrico. Interviene anche su Radio Sportiva e Italia7, ed è autore di libri, tra cui “L’altro Mago. Mourinho dopo Herrera” edito da Limina.