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Probabilmente non c’era momento peggiore per incontrare l’Atalanta, almeno per quanto riguarda stato di forma, morale e appetito di punti della squadra di Gasperini. Ma per la SPAL misurarsi con un’avversaria in queste condizioni può anche essere un’opportunità per valutare i progressi fatti vedere dal secondo tempo di Parma in poi.

Progressi non solo in termini di compattezza e tenacia, ma anche di versatilità tattica. Sia al “Tardini” sia al “Mazza” contro il Torino si è vista una SPAL in grado di cambiare pelle rapidamente e di adattarsi alle esigenze dei vari momenti delle rispettive partite. Per questo non è affatto da escludere che anche a Bergamo mister Semplici possa sperimentare qualche soluzione alternativa per contrastare le mosse nerazzurre.

LE ASSENZE, I RIENTRI – Le squalifiche di Felipe e Fares e le non perfette condizioni fisiche di Schiattarella senz’altro staranno stimolando delle riflessioni nel tecnico biancazzurro, vista soprattutto la necessità di arginare l’enorme potenziale offensivo degli avversari (48 gol, miglior attacco del campionato). Di positivo c’è la buona notizia del recupero ormai completo di Vicari e il rientro di Petagna dalla squalifica. Il jolly Jankovic potrà eventualmente essere giocato – nella migliore delle ipotesi – solo a partire dal derby del cuore di Semplici contro la Fiorentina nel prossimo turno.

IL 352 – La soluzione più scontata è il ricorso alla disposizione in campo ‘classica’. Il ritorno al 352 contro il Torino era abbastanza preventivabile, vista l’analoga impostazione proposta dagli avversari. Tuttavia il 343 di partenza dell’Atalanta è più difficile da decifrare e probabilmente finirà col richiedere automatismi diversi in fase difensiva, vista la tendenza dei nerazzurri ad attaccare con tanti uomini contemporaneamente. Nel caso la scelta di formazione più logica vedrebbe Costa tornare titolare per rimpiazzare Fares e Vicari di nuovo al centro della difesa, con Cionek alla sua destra e Bonifazi a sinistra.

IL PRECEDENTE – A Bergamo nel novembre 2017 la SPAL raddrizzò la partita anche modificando il suo assetto. L’infortunio di Vicari in chiusura di primo tempo portò Semplici a optare per un 442 con Lazzari e Costa nelle vesti di terzini e il duo Mattiello-Rizzo a presidiare le fasce sulla linea di centrocampo. Era senz’altro una squadra diversa (c’erano anche Salamon, Viviani, Grassi e Mora), ma altrettanto in crescita sotto il profilo della fiducia e dell’autostima. In quell’occasione la SPAL riuscì ad agguantare meritatamente il pareggio dopo una prima metà di sofferenza e finì addirittura in crescendo, col palo di Antenucci a spaventare il pubblico dell’Atleti Azzurri d’Italia.

IL 442 – Non è affatto da escludere che Semplici possa utilizzare ancora una volta la carta della difesa a quattro come a Parma. Perché se da un lato è vero che i principi tattici delle squadre di D’Aversa e Gasperini sono quasi agli antipodi in termini di altezza del baricentro e concetti di gioco, è altrettanto vero che una disposizione con una difesa a quattro offrirebbe maggiori soluzioni alla SPAL nel contrasto del rapido palleggio atalantino. Bonifazi col suo strapotere fisico potrebbe tenere a bada Gomez sul fronte difensivo destro, oltre che dare man forte a Lazzari contro le discese di Castagne. Sul lato opposto toccherebbe a Costa e Kurtic e opporsi a Ilicic (o Pasalic) e Hateboer. Mentre il lavoro di cucitura a centrocampo potrebbe essere affidato alla coppia MissiroliValoti.

IL TREQUARTISTA – C’è poi quella che si potrebbe definire una suggestione. Ossia quella di una SPAL impostata con i principi del Semplici prima maniera, e quindi con l’impiego di un uomo tra la linea di centrocampo e quella d’attacco, sempre con la base di una retroguardia a quattro. Un ruolo che Kurtic saprebbe interpretare grazie alla sua adattabilità, ma che è stato anche nelle corde di Valoti nel corso della sua carriera. Una simile eventualità implicherebbe lo schieramento di Lazzari nelle vesti di terzino (un ruolo che ha detto lui stesso di apprezzare) e l’impiego immediato del nuovo arrivato Murgia per garantire la giusta dose di dinamismo al centrocampo. Certo, si tratterebbe di un discreto azzardo. Ma i 30 gol incassati dall’Atalanta (gli stessi della SPAL) sono lì a dimostrare che gli uomini di Gasperini proprio invulnerabili non sono.