La SPAL torna a San Siro dopo l’amara serata di fine dicembre col Milan e lo fa per affrontare un’Inter che sta passando un momento tutt’altro che entusiasmante, non solo sul fronte dei risultati. Per capire meglio che aria tira in casa nerazzurra abbiamo interpellato il collega Marco Astori, che scrive per Fcinter1908.it.
IL MOMENTO – “Di sicuro non dei più felici: la sconfitta con il Cagliari ha fatto parecchio male. Ma il pareggio ottenuto contro l’Eintracht Francoforte fuori casa dà morale e credo possa essere interpretato come un buon risultato, seppur frutto di una partita a due facce: ad un buon primo tempo è seguito un secondo sotto tono, a causa di un calo fisico. E c’era da aspettarselo, perché la rosa tra infortuni e squalifiche è ridotta all’osso. Spalletti fa quel che può, dovendo fare i conti con un’Inter visibilmente stanca. Credo che domenica a San Siro vedremo qualche faccia nuova in campo perché alcuni giocatori sono proprio sulle gambe”.
LA STAGIONE – “Al momento l’Inter è al di sotto delle aspettative perché, vista come è stata costruita la rosa in estate, ad inizio campionato si pensava che potesse confermare il terzo posto quasi in scioltezza, provando magari a dare fastidio al Napoli. Invece i nerazzurri si trovano quarti in classifica, superati dal Milan, che solo un mesetto fa era lontano otto-nove punti, e quindi in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. A proposito di Europa: la campagna di Europa League, se portata almeno fino ai quarti di finale visto il livello della competizione, può essere un buon salvacondotto. E la semifinale a mio avviso è raggiungibile considerato il tasso tecnico e il valore dell’Inter“.
GLI IMPEGNI RAVVICINATI – “La SPAL affronta l’Inter proprio nel momento giusto perché i nerazzurri sono nel bel mezzo degli ottavi di finale di Europa League e tra una settimana hanno il derby con il Milan, quindi Spalletti deve fare diverse valutazioni in merito alla gestione del gruppo. I biancazzurri possono sfruttare a loro vantaggio il tour de force dei nerazzurri, anche se a San Siro, tolta la partita con il Bologna, che reputo un caso a parte per diverse vicissitudini, l’Inter ha steccato poche volte quest’anno”.
IL TALLONE D’ACHILLE – “A mio avviso l’unico modo che ha la SPAL per impensierire l’Inter è quello di aggredirla alta perché fa davvero molta fatica ad uscire in palleggio, nonostante ci provi costantemente. Nel momento in cui i nerazzurri sono costretti ad allargare il gioco perché i centrali di centrocampo sono marcati vanno in difficoltà: la manovra è troppo lenta e vengono a mancare le verticalizzazioni”.
LA FORMAZIONE – “Non ci sono ancora indicazioni chiarissime. Ma una cosa è certa: sulla trequarti ci sarà Joao Mario al posto dell’infortunato Nainggolan. In mezzo al campo potrebbe trovare spazio Gagliardini (Vecino è squalificato), così come Cedric nel ruolo di terzino destro. Icardi non ci sarà, non ci metto la mano sul fuoco, ma credo che sia altamente improbabile vederlo in campo contro la SPAL perché da quando è scoppiato il caso non si è mai allenato coi compagni. Dovesse farlo tra oggi e domani, al massimo verrebbe convocato e portato in panchina. Attacco guidato ancora da Lautaro Martinez che tanto non giocherà il ritorno di Europa League giovedì prossimo. Anche Perisic non sarà della partita a causa di un infortunio rimediato a Francoforte”.
LA PARTITA – ‘Mi aspetto che l’Inter conduca le danze sin dalle prime battute, soprattutto perché deve dare una risposta in campionato ai propri tifosi. Però non mi stupirei di vederla un po’ impaurita: quando è chiamata a vincere la squadra di Spalletti sente parecchio la pressione e non sempre riesce a rendere al meglio, inoltre il fattore San Siro (previsti 60mila spettatori) può rivoltarsi contro se le cose non vanno per il meglio. Il Milan gioca prima dell’Inter e con un’eventuale vittoria allungherebbe a quattro punti di vantaggio. Questo aspetto non è da sottovalutare, perché i tifosi nerazzurri vorranno a tutti i costi un successo contro la SPAL”.