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Una SPAL un po’ a corto di idee (e di energie) esce sconfitta dalla “Sardegna Arena”, fermando a tre la striscia di vittorie consecutive. I ragazzi di mister Semplici, nonostante un risultato che è rimasto in bilico fino all’ultimo, hanno sicuramente pagato lo sforzo del turno infrasettimanale, mostrandosi spesso poco reattivi rispetto agli avversari. Nonostante l’errore iniziale, Viviano ha tenuto a galla la barca almeno in paio di occasioni, dimostrandosi uno dei migliori insieme a Vicari e Fares. Rimandati, invece, diversi senatori come Kurtic, Missiroli e Antenucci, oltre al semi-debuttante Dickmann.

VIVIANO 6,5 – La prima palla che tocca la respinge male, centralmente, forse tratto in inganno dalla traiettoria del pallone calciato da Barella: il Cagliari ne approfitta subito. Nel finale di primo tempo sventa la minaccia arrivata da un retropassaggio di Dickmann, ma è nel secondo tempo che si esalta, prima al 57’ con un vero e proprio miracolo sulla conclusione di Barella e poi su Faragò per evitare il 3-1. Coraggioso anche su Pavoletti sugli sviluppo di un corner.

BONIFAZI 5,5 – Per un’ora sbaglia quasi nulla, ma poi il Cagliari, con il suo enorme potenziale offensivo sulle palle inattive, battezza la zona presidiata da lui come quella da attaccare sui piazzati e così arriva il secondo gol.

VICARI 6 – Uno dei migliori in campo, anche se sul gol del vantaggio sardo è poco reattivo facendosi bruciare in velocità da Faragò sulla respinta di Viviano.

FELIPE 5,5 – Del terzetto difensivo sembra essere quello più difficoltà sin dai primi minuti contro la fisicità e il ritmo degli avversari. Soffre – al pari dei compagni – su tutti i calci piazzati del Cagliari.

DICKMANN 5 – Seconda da titolare, seconda prova… dimenticabile. Conferma di aver bisogno di un periodo di rodaggio più lungo, perché soprattutto nel primo tempo Pellegrini e Ionita lo saltano sistematicamente. Rischia con un retropassaggio su Viviano e il compagno deve rimediare. Non fa molto meglio nella ripresa (dal 26’ s.t. PETAGNA 6 – Quantomeno vivacizza un po’ la manovra offensiva, impegnando subito Cragno con un’azione di forza. Si batte e si impegna, confermandosi imprescindibile per questa squadra).

SCHIATTARELLA 6 – Non una partita memorabile la sua, ma sicuramente è quello che mette più energia e sostanza in mezzo al campo, aiutando spesso Dickmann nei momenti critici. (dal 37’ s.t. VALOTI s.v. – Prova a dare il suo contributo nell’assalto finale, ma non è giudicabile).

MISSIROLI 5 – Cerca di giocare una partita diligente, ma le palle perse – soprattutto per eccessiva lentezza nel passaggio – sono troppe e da una di queste arriva il gol dello 0-1, malgrado le proteste.

KURTIC 5 – Esce per sospetto infortunio, ma nell’ora in cui è rimasto in campo non si è praticamente mai visto, se non per qualche pallone giocato con eccessiva superficialità. Ha bisogno di rifiatare un po’. (dal 17’ s.t. COSTA 6 – Prova almeno a metterci energia, dialogando con Fares versione mezzala).

FARES 6,5 – Senza Lazzari le sortite offensive biancazzurre provengono sempre e solo dal suo lato. Già al terzo tentativo nei primi venti minuti provoca il fallo di mano da rigore di Ceppitelli. Pecca però nella fase difensiva, commettendo un fallo ingenuo su Barella che porta alla punizione del secondo gol.

PALOSCHI 5,5 – Spaventa Ceppitelli in occasione del fallo di mano che porta poi al rigore e ne cerca un altro pochi minuti dopo. Nel secondo tempo serve un bel pallone in mezzo sul quale però i compagni non sono particolarmente lesti.

ANTENUCCI 5,5 – Si sblocca dopo un intero girone senza reti, presentandosi con grande personalità dal dischetto e battendo Cragno con una conclusione centrale. La prestazione, però, conferma tutte le difficoltà dell’ultimo periodo: non si ricordano altre giocate degne di nota.

SEMPLICI 5,5 – Alla vigilia aveva messo le mani avanti, facendo notare come per ottenere punti oggi i suoi avrebbero dovuto raschiare il barile delle energie rimaste e, contro un Cagliari qualitativamente superiore, l’impresa si presentava davvero ardua. L’organico non presenta grandi alternative agli uomini-chiave e il fatto che la squadra sia rimasta in partita fino all’ultimo rappresenta quantomeno un buon segno.