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La matematica non è un’opinione: SPAL e Napoli ormai hanno ben poco da chiedere al campionato in termini di obiettivi. I biancazzurri cercano di migliorare la propria posizione in classifica, magari mettendo in bacheca un altro scalpo importante dopo quelli di Lazio, Roma e Juventus. I partenopei, invece, sono già sicuri del secondo posto. Però, nonostante i punti in palio contino fino ad un certo punto, abbiamo rispettato il consueto appuntamento della vigilia e scambiato quattro chiacchere con il collega Giovanni Minieri di Stabiachannel.it per capire che aria tira nel capoluogo campano.

SPAL e Napoli hanno centrato gli obiettivi in campionato in anticipo, ma la soddisfazione non è la stessa.
“Purtroppo la piazza napoletana vive una situazione a dir poco paradossale. Il rapporto tra proprietà e tifoseria è ai minimi termini ed a Frosinone i malumori sono addirittura deflagrati in aperta contestazione perfino verso i calciatori. La piazza pretende titoli, dimenticando che nell’era De Laurentiis il Napoli ha ripreso a vincere titoli che mancavano in bacheca da ben 22 anni. Gli azzurri sono saliti sul podio in ben 6 degli ultimi 7 campionati, entrando ormai stabilmente nel gotha del calcio europeo. Il progetto prosegue con strategie ben chiare e delineate e il costante accostamento di calciatori lontani dai parametri societari ha probabilmente finito per creare aspettative impossibili da trasformare in realtà. Liverpool e soprattutto Tottenham dimostrano che si può competere ad altissimi livelli anche sacrificando qualche pezzo da novanta, reinvestendo il denaro attraverso uno scouting efficace in grado di scovare i top-player del domani. La prima stagione di Ancelotti può dirsi positiva, con l’unico neo di una sessione invernale di mercato che ha indebolito l’organico. Hamsik e Rog sono stati ceduti senza essere rimpiazzati, l’infortunio di Diawara seguito dal febbrone di Ruiz hanno finito per spremere troppo un reparto giunto in debito d’ossigeno nel momento cruciale della stagione. La prossima estate sarà pienamente griffata Ancelotti e la sua figura autorevole imporrà chiarezza su mercato, ambizioni e prospettive”.

Lazzari è l’uomo mercato: quante possibilità ci sono che l’anno prossimo vesta la maglia azzurra?
“Inutile nascondere che il nome di Lazzari sia stabilmente nel taccuino di Cristiano Giuntoli. L’attuale stagione ha segnato la definitiva consacrazione. Sulle corsie basse il Napoli è destinato a rinnovarsi: a destra non ha convinto Hysaj, tanto che Ancelotti ha sempre preferito adattare Maksimovic nei big-match in cui si fronteggiavano rivali a forte trazione anteriore. Malcuit deve ancora raggiungere la piena maturazione, per cui Lazzari costituirebbe senz’altro un valore aggiunto. L’interesse del Napoli c’è, la valutazione del club estense si aggira intorno ai 20-25 milioni, ma è facile prevedere che in estate si scatenerà un’asta per portare a casa le prestazioni di un calciatore davvero importante”.

Un ragazzo il passaggio l’ha già fatto: Meret. Come è stata la sua stagione?
“L’impatto di Alex Meret con il San Paolo è stato subito notevole. 20 presenze in tutte le competizioni (9 partite a rete inviolata), con il solo esordio in Champions League rimandato alla prossima stagione poiché Ancelotti ha sempre preferito l’esperienza internazionale di Ospina per fronteggiare rivali di blasone. Alex si è distinto per personalità e carattere degni di un portiere navigato. Qualche piccolo errore di gioventù è stato subito archiviato con imbarazzante facilità, resettando tutto e sciorinando una prestazione di livello top nella gara immediatamente successiva. Qualche acciacco fisico ne ha inizialmente frenato l’ascesa, ma possiede l’aura di predestinato per imporsi a grandissimi livelli”.

Domenica sfida nella sfida: Ancelotti, mostro sacro, contro Semplici, che si stanno consacrando. Quanto sono importanti gli allenatori nel calcio di oggi?
“A mio parere gli allenatori hanno un peso specifico del 25% sui risultati di una squadra, raggiungibili attraverso la qualità dei calciatori in campo e soprattutto la solidità del progetto proposto dalla società. Allo stesso tempo un’intuizione o una topica possono rivelarsi determinanti lungo lo sviluppo di una stagione. Sarà una sfida molto avvincente, anche perché Semplici ha già dimostrato nella gara di andata di poter mettere sotto scacco il Napoli quando la concentrazione è lontana da quella dei giorni migliori. Ancelotti ha messo da parte le geometrie di Sarri per un 4-4-2 più diretto e verticale, mentre Semplici ha trovato la quadratura del cerchio nel 3-5-2. La mente sgombra da obiettivi di classifica lascia presupporre spettacolo e gol”.

Nel mentre, Maurizio Sarri ha portato in finale di Europa League il Chelsea.
“Tre anni di calcio spettacolo non si cancellano facilmente, soprattutto perché tra Sarri e la piazza partenopea è stato subito amore a prima vista. Il primo anno sulla panchina del Chelsea, nonostante qualche critica lungo il percorso è stato da urlo: dopo aver perso la finale di Coppa di Lega ai rigori contro il City, e blindato la qualificazione alla prossima edizione di Champions League, Sarri è pronto a giocarsi la chance di vincere subito qualcosa di importante e prestigioso. Ora ci sarà un confronto tutto inglese con l’Arsenal. Proprio i gunners hanno negato la possibilità di un immediato appuntamento strappalacrime con il Napoli, i cui nostalgici supporters sono pronti a tifare per lui in ricordo di un triennio dove l’egemonia della Juventus è stata a un passo dal crollare fragorosamente. Il giusto premio per un tecnico giunto al vertice dopo una lunghissima gavetta, e soprattutto una rivincita verso chi lo ha criticato perché il bel gioco non ha portato titoli. Lo stesso è successo con Klopp a Liverpool, ma ad Anfield c’è una cultura diversa del calcio, e non è mai stato messo in discussione nonostante un percorso molto simile”.