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Il triplice fischio finale di SPAL-Milan ha mandato in archivio la 18^ stagione di serie A dei biancazzurri, coronata da un’altra salvezza pienamente meritata, oltre che conquistata con largo anticipo. Rimarrà la memoria di un 13° posto ottenuto grazie ad un girone di ritorno ancora una volta molto positivo (25 punti su 42), delle vittorie contro alcune grandi del campionato (Juventus, Atalanta, Roma, Lazio) e degli exploit realizzativi di Petagna (16 gol) e Kurtic (6).  I due ex atalantini si sono particolarmente distinti, ma è il caso di vedere come sono andati anche gli altri nella classe del prof. Semplici.

I PRIMI DELLA CLASSE: Lazzari 8, Petagna 8, Bonifazi 7.5, Fares 7.5, Kurtic 7.5, Floccari 7.5.

Lazzari: Ogni anno sembra aver raggiunto il suo apice in termini di miglioramenti e puntualmente in quello successivo riesce a fare di più. Per buona parte della stagione, almeno fino all’esplosione tanto impetuosa quanto imprevista di Fares, il gioco della SPAL ha fatto affidamento su di lui, traendone benefici incalcolabili. Se la crescita in fase difensiva e di rifinitura (anche di sinistro) è evidente, il passo successivo potrebbe essere quello di riuscire a fare due o tre gol all’anno. Si annuncia un’altra estate in cui il suo nome apparirà più e più volte sui giornali.
La curiosità: Lazzari è il miglior assist-man italiano della serie A con 8 palloni trasformati in gol dai compagni. Hanno fatto meglio solo Gomez (Atalanta, 12) e Callejon (Napoli, 10), mentre Suso (Milan) e De Paul (Udinese) sono a pari merito. E’ anche primatista assoluto di cross tentati con 256.

Petagna: Giovane, forte fisicamente, con buone doti tecniche, ma che segna poco: questo era il profilo che si portava dietro il numero 37 fino alla scorsa estate. Semplici, sin dai primi allenamenti, gli ricorda come la SPAL abbia bisogno di lui in zona gol e, nonostante il richiamo dei movimenti fuori dall’area non venga mai meno, l’ex Atalanta riesce a regalarsi una stagione da record come marcature, arrivando a ben sedici gol. Nel conto ci sono sei rigori, ma serve anche l’abilità di saperli trasformare tutti: Caputo (Empoli) ne sa qualcosa.
La curiosità: Petagna è anche lo stakanovista della rosa biancazzurra, con 3.045 minuti trascorsi in campo. Ha saltato solo due partite: una per scelta tecnica (Napoli) e l’altra per squalifica (Torino). Sul podio con lui ci sono Fares (2.947) e Lazzari (2.842).

Bonifazi: Semplici e Vagnati non hanno mai avuto dubbi su di lui, né ai tempi del suo possibile esordio in serie B, né per la serie A, mentre tra gli addetti ai lavori il dubbio che il salto di categoria potesse penalizzarlo c’era. Dopo un anno da comparsa a Torino (un po’ per problemi fisici, un po’ per scelte tecniche) è tornato a respirare aria di casa e ha guadagnato consensi di settimana in settimana. L’inizio un po’ complicato è stato spazzato via da prestazioni sempre più entusiasmanti per potenza fisica e capacità tecnico-tattiche.
La curiosità statistica: Tra i quattro difensori più utilizzati da Semplici, Bonifazi si è rivelato il migliore per disciplina, con soli due cartellini gialli a proprio carico. Felipe e Cionek hanno rispettivamente chiuso a 13 (!) e 12, Vicari a 7.

Fares: Scommessa ampiamente vinta dal tandem Vagnati-Semplici. Arrivato tra lo scetticismo generale dopo le poco entusiasmanti prestazioni al Verona, è finito col diventare uno dei pezzi pregiati della rosa e probabilmente permetterà alla SPAL di incassare una lucrosa plusvalenza. La sua stagione ha avuto due facce: quella incerta e fumosa del girone d’andata e quella brillante del secondo. Punto di svolta: il gran gol del 2-3 al Tardini di Parma. Da lì ha fatto vedere una crescita di qualità e personalità che si è rivelata fondamentale anche per dar respiro a Lazzari.
La curiosità: Fares è settimo in classifica in serie A per numero di cross tentati (165), ma non ha messo a referto alcun assist. Incide probabilmente il tasso di precisione leggermente inferiore alla media del campionato (31% contro il 34% generale). Nel caso di Lazzari la percentuale è del 37%.

Kurtic: Fino all’arrivo di Petagna era il giocatore più costoso della storia della SPAL e in questa stagione se n’è capito il motivo. I sei mesi di rodaggio gli hanno permesso di diventare uno dei leader tecnici e morali della squadra. A volte offre l’impressione di non inserire sempre tutte le marce a sua disposizione, ma è sicuramente uno di quelli che, nei momenti di difficoltà, si prende la squadra sulle spalle, cambiando in maniera vistosa la propria prestazione. Chiude l’anno con 6 gol all’attivo, quasi tutti decisivi, e 5 assist, oltre alla consapevolezza che la SPAL difficilmente può fare a meno di lui.
La curiosità: Kurtic ha segnato l’unico gol su punizione diretta della stagione della SPAL. Quello dell’amaro 1-2 casalingo contro la Sampdoria, in una partita che verrà ricordata più che altro per le polemiche relative alla rete annullata dal VAR a Sergio Floccari.

Floccari: Scende in campo per la prima volta da titolare contro l’Udinese alla diciottesima giornata, dopo una prima parte di stagione maledetta per lui dal punto di vista fisico sin dai primi giorni di ritiro. Iniziano addirittura a sentirsi voci di un finale anticipato di carriera per lui. Il “Boia” però non molla, perché oltre che aiutare i suoi compagni all’interno dello spogliatoio vuole poterlo fare anche in campo e, dopo essere rientrato tra i titolari contro il Sassuolo, diventa imprescindibile dal primo minuto. Per non essere un giovanotto riesce a segnare contro Juventus, Empoli e Chievo, a regalare qualche assist e guadagnarsi almeno un paio di rigori che poi hanno finito per rendere ancora più nobile la stagione realizzativa di Petagna.
La curiosità: Assieme a Poluzzi, Floccari è uno dei due giocatori di proprietà della SPAL ad avere il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Ipotesi di rinnovo sono ricorse spesso nelle dichiarazioni recenti dei dirigenti, ma al momento non ci sono ancora certezze in merito. 

SOPRA LA SUFFICIENZA: Viviano 7, Cionek 7, Felipe 7, Missiroli 7, Murgia 7, Vicari 6.5.

Viviano: Altro colpo di mercato sul quale Vagnati ha lavorato con tempismo e intelligenza, facendo leva sulla bizzarra situazione del portiere allo Sporting. Il suo acquisto è la conferma che avere un buon portiere porta qualche punto in più in classifica. La SPAL nel girone di ritorno spicca il volo in termini di media punti e lo deve anche a lui. Oltre a diverse parate decisive, a fare la differenza sono sicuramente la sua personalità e la sua esperienza, subito percepite dai compagni.
La curiosità: La fama di para-rigori di Viviano (13 salvataggi su 40 penalty) non è stata confermata nel suo semestre ferrarese. Il portiere fiorentino ha affrontato quattro rigoristi (Inglese, Veretout, Perotti e Kessie), ma è sempre stato battuto.

Cionek: Insieme a Gomis è stato l’altro biancazzurro presente in Russia durante il Mondiale. Il difensore polacco, dopo aver cambiato il volto tattico della formazione di mister Semplici nella seconda parte della scorsa stagione grazie alle sue caratteristiche tecniche, rimane uno dei cardini della retroguardia spallina, spesso preferito come terzo a Felipe perché utile alla squadra, con la sua aggressività e la sua velocità, per pressare in avanti con maggior coraggio senza esporsi facilmente alle ripartenze avversarie. Un po’ discontinuo nel corso dell’anno, ma sicuramente più che sufficiente.
La curiosità: In questa stagione gli è mancata la soddisfazione del gol, ma in compenso Cionek ha messo a referto due assist, entrambi su cross recapitati a Fares per i gol (di testa) alla Roma e al Milan.

Felipe: E’ l’uomo d’esperienza della retroguardia (361 in serie A) e anche in questa stagione ha dimostrato la sua affidabilità. Semplici lo ha utilizzato anche come perno centrale nel momento di appannamento di Vicari, ricevendo in cambio prestazioni solide. Con il rientro di Bonifazi le sue quotazioni sono leggermente calate, ma questo non gli ha impedito di mettere a segno gol pesanti contro Genoa e Chievo.
La curiosità: Grazie all’addio di De Rossi alla Roma e con i 13 cartellini gialli conquistati in questa stagione, Felipe sale sul podio dei giocatori in attività più ammoniti di sempre in serie A (94 volte). Davanti a lui rimangono Cigarini del Cagliari e Rigoni del Parma a quota 99. Il club dei centenari è abbastanza ristretto ed è comandato da un ex compagno di squadra di Felipe a Udine, Giampiero Pinzi (140). 

Missiroli: La sua stagione in maglia biancazzurra si è chiusa con zero gol e zero assist, ma è stata tutt’altro che deludente, e il fatto che mister Semplici abbia rinunciato solo una volta a lui dall’inizio testimonia l’impatto del centrocampista ex Sassuolo. Non è sicuramente un giocatore appariscente, ma cerca sempre di mettere la sua esperienza e le sue qualità al servizio del compagni, soprattutto da quando, nella partita di ritorno contro l’Atalanta, il mister decide di spostarlo da mezzala a regista, una mossa che si rivelerà azzeccata come quella analoga fatta qualche mese addietro con Schiattarella.
La curiosità: Il Missile è il terzo giocatore della SPAL per media di km corsi a partita, 10,610. Meglio di lui hanno fatto solo Fares (10,690) e Kurtic (11,250).

Murgia: Per un tifoso biancoceleste come lui lasciare anche solo temporaneamente Roma e la Lazio non è stata una scelta facile. Unico innesto di gennaio per il centrocampo, ha dimostrato fin da subito di poter essere prezioso, fino a conquistare un ruolo da titolare fisso. Nel finale di stagione è diventato anche uomo-assist su punizione, oltre che prospetto interessante come alternativa al “Missile” davanti alla difesa.
La curiosità: Prima di passare alla SPAL, Murgia aveva disputato appena 12 minuti di gioco in campionato con la maglia della Lazio. A Ferrara invece ne ha messi assieme 1.072, diventando l’acquisto di gennaio più utilizzato (dopo Viviano).

Vicari: Dover essere il perno difensivo di una squadra che lotta per salvarsi non è sicuramente un compito facile e lui, sulla scia dell’anno di esordio in serie A, gioca una stagione sempre sull’altalena del rendimento: tra picchi, come la prestazione monumentale di Roma contro i giallorossi, ma anche momenti parecchio difficili. Soffre molto la disposizione a zona sui calci da fermo difensivi. Dopo averlo accantonato nella parte centrale del campionato, Semplici lo rispolvera nel finale con ottimi risultati.
La curiosità: Per quanto sia il più dotato tecnicamente tra i difensori biancazzurri, Vicari è stato quello che ha tentato meno lanci lunghi: appena 96, a fronte dei 121 di Bonifazi, i 149 di Felipe e i 222 di Cionek. In questa stagione ha segnato il suo primo gol in serie A, contro il Frosinone allenato da Marco Baroni. Curiosamente, anche il suo primo gol in B (contro il Benevento) era arrivato contro il suo ex allenatore dei tempi del Novara.

SUFFICIENTI: Gomis 6, Schiattarella 6, Valoti 6, Antenucci 6.

Gomis: L’ottima stagione di esordio in serie A, culminata con la convocazione da parte del Senegal per il Mondiale russo, convince la società ad affidargli un ruolo di maggior responsabilità, lasciando che sia il campo a decidere chi tra lui e Milinkovic-Savic debba essere il portiere titolare. Il dualismo però finisce col penalizzare entrambi, visto che, almeno nella prima metà del girone di andata, non è troppo chiara la scelta di mister Semplici su chi sia il titolare e chi il dodicesimo. Gli errori del serbo nella partita contro la Lazio spalancano la strada al portiere senegalese che, al di là di pochi errori, non riesce però mai a trovare la giusta sicurezza, spingendo la dirigenza a puntare su un portiere più esperto.
La curiosità: In questa stagione Gomis ha chiuso 6 partite su 20 senza incassare gol. Nella stagione precedente furono appena 4 su 26. Viviano, dal momento del suo arrivo, ha tenuto la porta chiusa in 4 occasioni su 17. 

Schiattarella: Sembrava che l’arrivo di Valdifiori potesse metterlo un po’ in secondo piano nelle gerarchie di mister Semplici, ma così non è stato. Nel nuovo ruolo che gli era stato cucito addosso già da febbraio, il centrocampista di Mugnano ha fatto la sua parte, attirando anche qualche mugugno. L’arrivo di Murgia e lo spostamento di Missiroli nel cuore della mediana gli hanno tolto spazio, relegandolo ad un ruolo da gregario.
La curiosità: Per la prima volta negli ultimi cinque anni, Schiattarella ha chiuso la sua stagione senza nemmeno un gol. L’ultima stagione a secco risaliva al suo periodo trascorso a La Spezia, con 35 presenze e nessuna rete tra il gennaio 2014 e il gennaio 2015.

Valoti: Come fosse un film a lieto fine, arriva a Ferrara trent’anni dopo l’esperienza spallina del padre Aladino, per cercare di fare meglio e riscattare una stagione conclusa con la retrocessione a Verona. Le qualità dimostra di averle, ma per diverse ragioni – tra i quali gli acciacchi fisici – non sembra mai in grado di contendere il posto da titolare a Kurtic e Missiroli. Chiude comunque con due gol all’attivo, decisivo quello che ha avviato la rimonta al Tardini di Parma.
La curiosità: Pur nascendo con l’attitudine da trequartista, Valoti si sta dimostrando valido anche in fase di recupero del pallone. Tra i centrocampisti della SPAL è infatti il secondo per passaggi intercettati, con una media di 4.2 a partita. Solo Missiroli ha fatto meglio, superando i 5 di media.

Antenucci: Lo straordinario rendimento della scorsa stagione lo aveva messo in prima fila per stare al fianco del totem Petagna. Riesce a tenersi il posto per buona parte della stagione, ma sembra avere perso la brillantezza dei tempi migliori e, in molte partite, si fa notare più per l’abnegazione e lo spirito di sacrificio che per la reale pericolosità in zona gol. Con il recupero a pieno regime di Floccari, Semplici lo fa partire sempre più spesso dalla panchina con la SPAL che, a livello di risultati, infila la sua serie migliore. Chiude comunque con cinque reti realizzate, di cui un paio davvero di gran valore.
La curiosità: Antenucci condivide con Petagna e Floccari il numero di legni colpiti in stagione (2). Per trovare una sua stagione così magra in termini di gol bisogna addirittura tornare al 2008-2009, quando tra Catania e Pisa collezionò 24 presenze segnando appena una rete. 

SOTTO LA SUFFICIENZA: Costa 5.5, Dickmann 5.5, Paloschi 5.5.

Costa: Nella scorsa stagione la precarietà fisica di Mattiello gli aveva garantito diverse partite da titolare, in cui si era anche disimpegnato bene. Non è riuscito, invece, a fare altrettanto nell’ultimo campionato, con mister Semplici che lo ha utilizzato solo nelle partite in cui Fares era squalificato o infortunato, preferendogli costantemente il l’esterno franco-algerino anche nella prima fase dell’anno, quando le prestazioni dell’ex Verona erano tutto tranne che indimenticabili. Dopo la notte di Milano di fine dicembre e le voci di un suo trasferimento, poi saltato, per lui lo spazio è sempre stato meno.
La curiosità: Tra i giocatori confermati nella scorsa estate, Costa è uno di quelli che ha perso maggior minutaggio, giocando 810 minuti in meno rispetto al campionato precedente. Solo a Paloschi è andata peggio, con un decremento di 1.230 minuti d’impiego.

Dickmann: Giunto a Ferrara dopo un lungo corteggiamento e con l’etichetta del possibile erede di Lazzari, ha trovato pochissimo spazio. Un po’ per inesperienza, un po’ la volontà di Semplici di affidarsi a soluzioni più sicure (es.: Valoti spostato a destra). La speranza è che l’anno di apprendistato possa permettergli di liberare il suo potenziale.
La curiosità: Il suo debutto da titolare in serie A è arrivato lo scorso 29 dicembre 2018 nella sua città natale, Milano, di fronte alla squadra per la quale tifava da bambino (il Milan). 

Paloschi: Se c’è un giocatore che dal punto di vista tecnico ha sofferto l’arrivo di Andrea Petagna è stato sicuramente lui. Mister Semplici, nei momenti di scarsa vena di Antenucci e con Floccari ai box, ha provato a trovare la giusta quadratura tra i due, ma l’esperimento non ha mai dato i risultati sperati. Segna solo due gol in due partite consecutive a inizio campionato, con Sampdoria e Inter, poi, anche per il poco spazio che gli viene concesso, diventa un oggetto misterioso all’interno dell’annata spallina.
La curiosità: Se si mettono in relazione i minuti trascorsi in campo e l’ingaggio lordo percepito, Paloschi è il giocatore più costoso della stagione della SPAL, con un corrispettivo di 1.042€ per ogni sessanta secondi di gioco.

INSUFFICIENTI: Milinkovic-Savic 5, Djourou 5, Simic 5, Everton Luiz 5, Valdifiori 5.

Milinkovic-Savic: Il gigante serbo lascia un segno a Ferrara, ma non quello sperato. Contro la Roma gioca bene ma si fa espellere scioccamente, contro la Lazio viene letteralmente bombardato. Combina una frittata anche in Coppa Italia contro la Sampdoria, chiudendo così mestamente la sua parentesi spallina.
La curiosità: Anche all’Ascoli le cose non gli sono andate proprio per il meglio, visto che è finito con incassare 16 gol in 8 partite.

Djourou: I muscoli di cristallo del difensore svizzero non gli hanno probabilmente mai permesso di dare il contributo e avere il ruolo che lui e la società avevano pensato. Gioca pochissimo e non convince mai appieno, con la dirigenza che a gennaio decide di fare a meno di lui.
La curiosità: Dopo l’esperienza ferrarese Djourou è stato accostato a diverse squadre svizzere, ma è rimasto inattivo allo scopo di recuperare pienamente la condizione atletica.

Simic: Stagione decisamente deludente la sua, che non ha confermato le potenzialità intraviste nei suoi primi sei mesi a Ferrara. Si vede poco in campo e, in quelle rare occasioni, non ripaga la mai la fiducia del mister, combinando diversi errori, tra cui il rigore molto ingenuo nella partita di ritorno a Parma.
La curiosità: E’ il giocatore meno impiegato in assoluto nel girone di ritorno, con appena 75 minuti in campo.

Everton Luiz: Per i primi mesi ha esaltato il pubblico con la sua cattiveria agonistica, ma col passare delle partite è parso evidente come ci fosse poco altro tra le sue qualità.
La curiosità: da gennaio Everton sta giocando con discreta continuità nella MLS statunitense, con la maglia del Real Salt Lake. Ha preso appena 3 ammonizioni in 9 apparizioni.

Valdifiori: Storia davvero incredibile la sua. La SPAL riesce a portarlo a Ferrara dopo averlo inseguito con grande costanza in tutte le sessioni di mercato degli ultimi due anni. Il tradizionale problema del giocatore con le caratteristiche giuste per far girare il gioco spallino sembra così essere risolto. Si vede raramente da titolare, più spesso come rimpiazzo, senza mai mostrare quei colpi che avevano indotto Sarri a portarlo con sé a Napoli. Accantonato nel finale, con Murgia schierato nel suo ruolo in assenza di Missiroli.
La curiosità: Nella scorsa stagione al Torino era stato utilizzato per 612 minuti totali. Alla SPAL ne ha totalizzati 666. 

NON GIUDICABILI: Poluzzi, Fulignati, Regini, Jankovic.

a cura di Alessio Maini e Alessandro Orlandin