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Ci trovassimo al bancone di un bar, l’oste suonerebbe la campana dell’ultimo giro. Non è proprio così, anche se la stagione 2018/2019 della Serie A è giunta al capolinea. La SPAL, che ha nel mirino il decimo posto in classifica, ospita il Milan, ancora in piena corsa per una qualificazione in Champions League, per un match che si preannuncia vibrante e ricco di emozioni. Per capire che aria tira dalle parti di Milanello alla vigilia della partita di Ferrara abbiamo fatto quattro chiacchere con Matteo Calcagni, collega di Milanews.it.

Qual è lo stato di forma – mentale e fisico – del Milan?
“Nelle ultime tre gare il Milan non ha avuto vita facile, ma ha ottenuto bottino pieno, mantenendo vivo un lumicino di speranza per la Champions League. Di conseguenza i rossoneri arriveranno a Ferrara in un buon momento mentale: devono rincorrere, le maggiori pressioni sono su Atalanta e Inter, quindi giocheranno piuttosto liberi di testa. A livello fisico si stanno facendo sentire le fatiche stagionali, ma si tratta del classico ultimo sforzo e sono convinto che l’undici di Gattuso darà tutto quello che resta”.

La posta in palio è importante per cullare i sogni di entrambe: da un lato la SPAL cerca il decimo posto, dall’altro il Milan la qualificazione in Champions League.
“La SPAL sicuramente venderà cara la pelle di fronte ai propri tifosi. Motivo per cui il Milan non potrà assolutamente sottovalutare l’impegno, ma come detto in precedenza, il fatto di partire da una posizione più defilata rispetto alle rivali per la Champions potrebbe facilitarlo nell’approccio alla gara”.

Gli undici rossoneri titolari?
“La formazione del Milan ormai la posso snocciolare come una filastrocca. Probabilmente a Ferrara rivedremo lo stesso undici già schierato contro Fiorentina e Frosinone: (4-3-3) Donnarumma; Abate, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Bakayoko, Calhanoglu; Suso, Piatek, Borini”.

Chiavi di lettura del match: la spunterà chi farà letture tattiche vincenti o chi getterà il cuore oltre all’ostacolo?
“Credo che la verità stia nel mezzo. A livello tattico il Milan è ormai un libro aperto, il che rende sicuramente decisive le giocate dei singoli e soprattutto la tenacia messa in campo. L’organizzazione può essere un punto a favore della SPAL, soprattutto se i rossoneri faticassero dovessero andare sotto o faticassero a sbloccare la gara”.

Ma nel caso non arrivasse, la stagione del Milan risulterebbe negativa?
“Molti sostengono di no, ma non sono dello stesso avviso. Il Milan può contare su una delle migliori difese del campionato a livello di singoli, e prima del derby sembrava certa della qualificazione. E’ mancato l’apporto costante di alcuni calciatori, a cui si sono aggiunti diversi gravi infortuni, ma la verità è che con uno sforzo aggiuntivo a gennaio, a migliorare il pacchetto esterni offensivi, il Diavolo sarebbe probabilmente con due piedi in Champions League. Gattuso ha fatto un buon lavoro e questo è indiscutibile, a deludere semmai sono stati diversi giocatori. Ed è un peccato”.

Porte girevoli a Milanello: Gattuso e Leonardo hanno le valigie in mano?
“Per Leonardo si può già parlare di addio, considerando l’imminente arrivo di Campos. Per Gattuso invece la partita è ancora da giocare. A favore del tecnico ci sarebbe la bontà del lavoro svolto e la necessità di Elliott di non sprecare denaro nei contratti, inoltre Gazidis sembra apprezzarlo. In tal senso tutto verrà rimandato a lunedì, dove si capiranno molti incastri anche a livello di panchine”.

Il calciomercato incombe: che idea si sono fatti a Milano degli uomini copertina della SPAL, Lazzari e Semplici?
“Per quanto riguarda Lazzari credo sia ormai tempo dei saluti. Piace a mezza Serie A, credo che possa, e meriti, di accasarsi in una big come Napoli o Inter. Su Semplici credo dipenderà dal progetto che gli metterà sul piatto la società, soprattutto se non dovesse ricevere offerte irrinunciabili in questi giorni”.