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Sono due giorni a tinte biancazzurre quelli proposti da Sky Sport: dopo mister Semplici,  mercoledì sera è toccato a Davide Vagnati essere ospite al programma “Calciomercato”, condotto da Davide Camicioli. Il ds biancazzurro ha parlato di mercato senza mai sbilanciarsi, fino a quando gli è stato chiesto se ha un debole per Stepinski: “Questo l’avete detto voi” ha risposto, lasciandosi sfuggire un mezzo sorriso. Di seguito le sue dichiarazioni.

I BIANCAZZURRI ED IL MERCATO – “Il miglior acquisto è quello che non hai fatto. Anche io prenderei sei o sette giocatori, ma bisogna fare i conti coi bilanci: sono dieci anni che lavoro per la SPAL e non mi permetterei mai di minare le basi economiche della società. Siamo arrivati in Serie A dopo una grandissima cavalcata, cercando di fare i passi giusti, e continueremo a farlo. Pensiamo di avere una squadra adeguata, ma se si può migliorare utilizzeremo le risorse che abbiamo. Non ci faremo trovare impreparati davanti ad eventuali cessioni. Fa parte del nostro mestiere e penso che bisogni essere corretti e sinceri fin da subito con  le valutazioni tecniche e le scelte, poi i giocatori sono professionisti. Se non fanno più parte del progetto devono prendere atto della scelta e valutare coi loro agenti le soluzioni migliori dal punto di vista economico e sportivo. Di giocatori ce ne sono tanti e in una società è imprescindibile solo chi mette i soldi, gli altri sono di passaggio. L’autosufficienza finanziaria è importante e più aumenta più vi è la possibilità di acquistare calciatori fondamentali per vincere in Italia e in Europa. Ci siamo accorti che quest’anno il mercato è complicato perché, soprattutto in quello italiano, è difficile prendere calciatori e i loro salari stanno salendo in maniera esponenziale. La nuova legge (il decreto crescita, ndr) fa propendere per il mercato estero: è positivo per le società, ma ne risente il mercato interno”.

LA SPAL TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO –  “Quando si fa bene è merito di tante persone, in primis del presidente, della famiglia Colombarini che ci dà la possibilità di lavorare in maniera autonoma e di tutti i calciatori che sono passati di qua durante questo percorso: non sono cose scontate. Tengo molto al senso di appartenenza e mi piace vedere i ragazzi delle giovanili che si allenano di fianco a noi, perché se un calciatore è un tuo patrimonio sa di giocarsi il futuro con te e darà qualcosa in più. Poi bisogna essere bravi ad investire in calciatori rivendibili: lo fa la Juve e lo deve fare anche la SPAL. Per il futuro, dobbiamo scordarci quello che abbiamo fatto l’anno scorso. Il successo deve essere uno stimolo perché abbiamo le qualità per ripeterlo, ma il calcio è sempre un esame e dovremo avere la fame di una squadra che ha come obiettivo la salvezza e la personalità per arrivare ai risultati con un calcio propositivo. Ora il nostro obiettivo è un difensore, ma prima di nuovi acquisti spero in qualche cessione”.

I PROBLEMI DELLE BIG – “Certe operazioni fanno dormire poco i ds: quando tratti grandi giocatori devi mettere a posto tante cose e non è semplice. Il mercato inglese chiude l’8 agosto, quindi restano pochi giorni per lo scambio Lukaku-Dybala: non è facile giudicare il mercato degli altri, quindi non saprei dire chi ci guadagna tra Juve e Manchester United, ma secondo me ci perde l’Inter se il belga era nei suoi progetti. In questo momento andare in Champions è importante per le casse di molte società e se la Roma cede Dzeko ai nerazzurri l’Inter ha più possibilità di andarci. Bisogna fare anche queste valutazioni oltre a quelle economiche. Per  capire se l’Inter si è rafforzata o meno bisognerà aspettare la fine del mercato: finora hanno preso Godin, Sensi, Lazaro e Barella e sono coperti in qualsiasi zona. Forse manca qualcosa davanti e sarà difficile che Icardi resti fermo un anno, ma più si alza il livello più è difficile prendere certi giocatori, quindi sicuramente ci saranno delle alternative. Tra tutti questi giocatori, ammetto di avere un debole per Dzeko”.