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La partita che la SPAL ha disputato contro il Genoa potrebbe, sulla carta, assumere un significato importante nel proseguo della stagione, al di là del risultato finale di 1-1 che ha lasciato inalterata una classifica tutt’altro che soddisfacente.

Dal punto di vista tattico infatti è stata una delle rare occasioni nelle quali Leonardo Semplici ha modificato l’assetto tattico della squadra fin dal primo minuto, derogando dalla classica impostazione del 352. Nel match contro i rossoblù il tecnico biancazzurro ha scelto un’impostazione con difesa a quattro, soprattutto per ovviare alle assenze per squalifica di Cionek e Tomovic. La SPAL si è quindi schierata con un sistema che in fase di possesso era chiaramente un 433 e che senza palla si trasformava in un 451 molto compatto.

In fase di possesso la SPAL ha comunque mantenuto alcuni automatismi utilizzati col precedente sistema 352, a cominciare dall’utilizzo degli esterni bassi per risalire il campo. Infatti sia Reca a sinistra che Sala a destra hanno giocato molti palloni (rispettivamente 45 il polacco e ben 61 l’ex doriano) con il bilanciamento offensivo degli spallini che evidenzia come il 94% del gioco d’attacco della squadra si sia sviluppato sulle corsie esterne. In particolare, come già accadeva col precedente sistema, ad essere maggiormente coinvolta è stata fascia destra del campo (49%) dove ha operato la catena formata da Sala, Missiroli e Strefezza. Solo il 6% del gioco è passato per la corsia centrale. A questi tre giocatori si aggiungevano spesso Valdifiori e Petagna che, insieme a Vicari, hanno così finito per formare una sorta di esagono nella zona di centro-destra, creando linee di passaggio molto sfruttate dai biancazzurri, come si evince dalla pass map del match.

Il nuovo sistema, nonostante una certa imprecisione (appena 74.5% di passaggi riusciti, seconda peggior prestazione stagionale), ha portato la SPAL ad essere più propositiva e pericolosa in fase di possesso, come testimoniato dai non penalty expected goals (1.68), molto superiori al dato medio di npxG a partita prodotti nelle precedenti dodici giornate (0.86). Al dato ha contribuito la buona prova della squadra nella gestione dei calci piazzati a favore.

 

via Gfycat

Questa maggior produzione offensiva ha compensato le ormai croniche carenze in non possesso, confermate dal dato di xG del Genoa (1.72). In pratica, la SPAL ha continuato a mostrare limiti difensivi, ma ha almeno prodotto una buona partita in termini offensivi, anche se poi nel finale Semplici ha sostituito Strefezza con Igor per tornare al consolidato 3-5-2 allo scopo di contenere le avanzate di un Genoa ravvivato dagli ingressi di Pandev e Cleonise.

All’interno di questo nuovo contesto tattico è da sottolineare la prestazione di Petagna, che si è trovato a dover agire come unica punta centrale. Il 24enne attaccante ferrarese ha svariato molto sul fronte offensivo, come sua abitudine, aiutando la squadra a portare palla.

[le zone di campo maggiormente battute da Petagna contro il Genoa, via WyScout]
In pratica, Petagna ha continuato a giocare da punta in un attacco a due più che da centravanti di un tridente. Resta quindi da vedere se e come l’ex atalantino si adatterà al nuovo sistema, posto che Semplici voglia completare il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-3.
Di certo, l’allenatore è rimasto soddisfatto di questo esperimento, come ha dichiarato nel post-partita. Così, anche se non dovesse verificarsi un cambiamento totale, la SPAL ha comunque in mano un altro sistema che, pur ancora da perfezionare, potrà tornare utile in determinate partite o momenti delle prossime gare.

 

Michele Tossani, classe 1978, analista tattico già collaboratore di realtà importanti come Rivista Undici e Il Napolista. Nel 2018 ha inaugurato il suo blog personale, La Gabbia di Orrico. Interviene anche su Radio Sportiva e Toscana Tv, ed è autore di libri, tra cui “L’altro Mago. Mourinho dopo Herrera” edito da Limina.