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La SPAL non riprenderà gli allenamenti lunedì 18 maggio, in attesa che l’aggrovigliata situazione attorno a protocolli sanitari e ripresa della serie A venga chiarita, ammesso che sia possibile farlo. Lo ha ribadito il presidente Walter Mattioli, intervistato da Giuseppe Bisantis di Radio1 nel corso della puntata di “Sabato Sport” del 16 maggio: “Non riprenderemo con gli allenamenti collettivi da lunedì. Finora abbiamo seguito le indicazioni del protocollo e del nostro staff medico e sono troppe le responsabilità: so di altri presidenti che hanno iniziato gli allenamenti, ma è troppo pericoloso. In questi giorni abbiamo fatto le visite ai calciatori, ma siamo in attesa delle nuove disposizioni per iniziare a farli lavorare tutti insieme. I ragazzi rimarranno comunque a disposizione. Siamo comunque pronti a partire, appena ci diranno qualcosa, anche se ho ancora qualche dubbio sulla possibilità di iniziare il 13 giugno“.

A livello organizzativo – ha detto Mattioli – siamo già pronti con un hotel nel centro di Ferrara (il Carlton, ndr), che adesso è libero ed è pronto solo per noi. Il gruppo non è composto solo dai giocatori, ci sono anche di dirigenti, fisioterapisti e magazzinieri, si parla di quasi 60 persone. Ognuno soggiornerà in stanza singola e consumerà i pasti nella propria stanza. Continuiamo ad ascoltare attentamente i nostri medici e stiamo aspettando gli esiti dei due tamponi e degli esami del sangue effettuati nei giorni scorsi. Questa riorganizzazione comporta costi enormi per le società, anche se noi abbiamo un centro sportivo attrezzato, che ci permetterà di lavorare in sicurezza. Però vi posso dire che a livello generale, non mi riferisco alla SPAL, non tutti sono contenti di ricominciare. Non solo per il virus, ma anche per i potenziali infortuni: fermarsi in questo modo e poi ricominciare è molto complicato per degli atleti“.

Mattioli è anche tornato sul tema delle sorti della SPAL in caso di ripresa o di mancata conclusione del campionato: “Ricominciare il campionato sarebbe senz’altro una cosa anomala e giocare in assenza dei tifosi non dovrebbe succedere. Vediamo cosa diranno le varie autorità, ma mi dispiacerebbe molto se ci dicessero che dobbiamo andare in B quando mancano ancora 12 giornate. Noi siamo pronti a battagliare, nel senso che non si può accettare una situazione del genere. Ricorreremo nei tribunali sportivi, anche se so che la federazione si tutelerà: vediamo cosa succede nelle prossime settimane. Ma d’altra parte 36 punti sono ancora tanti e la SPAL si può benissimo salvare. Come mentalità e gruppo siamo abituati a finali di campionato importanti: ci siamo sempre salvati alle ultime giornate. Solo nello scorso campionato l’abbiamo fatto con anticipo, con prestazioni importantissime che magari non ci aspettavamo. Però ci considero più pronti di altre società e ce la giocheremo, nel caso si ricominciasse. Sono sicuro che potremmo fare un grandissimo finale. I tempi di eventuali ricorsi saranno senz’altro lunghi, ma io devo tutelare gli interessi della mia azienda“.

A livello generale – ha proseguito il Pres – c’è comunque del malcontento. Abbiamo fatto decine di ore di assemblea di Lega e non tutte sono dell’idea di ripartire. C’è l’aspetto economico che pesa: se si riparte le tv sono obbligate a pagare, altrimenti sorge un problema fondamentale. Se non si finirà questo campionato alcune società avranno dei problemi e il finale potrebbe essere abbastanza catastrofico“.