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Giorgio Zamuner ha affrontato la sua prima conferenza stampa da direttore sportivo della SPAL con una comprensibile punta di emozione: “Tra la stampa vedo con piacere qualche faccia dei miei tempi. Ringrazio i dirigenti per avermi scelto: so di avere un compito arduo da svolgere, perché vengo a sostituire un ragazzo in gamba che ha fatto un lavoro importante a Ferrara. Credo che le figure indispensabili per una società siano presidente e proprietà e da questo punto di vista mi sento forte, protetto e affronto questa nuova esperienza con tutto l’entusiasmo possibile. Sento di tornare a casa, anche se sono andato via tanti anni fa. Ma il legame non si è mai interrotto: vivo in città, sto bene qui e sono un tifoso della SPAL. Ho entusiasmo e voglia di mettermi alla prova“.

LO STAFF – “La struttura verrà completata.  Ovviamente porterò delle persone di mia fiducia e che stanno facendo questo tipo di lavoro, anche sul mercato estero. Personalmente prediligo il mercato interno, soprattutto per i calciatori italiani. Non credo comunque ci saranno problemi di questo tipo. Ferrara ha un fascino particolare e in alcuni casi le grandi squadre potranno mandare a mandare a maturare dei giovani forti“.

LA SQUADRA – “Ho preso contatto col gruppo, ma non ancora in maniera continuativa, gli ultimi sono stati giorni molto intensi. Però in questa stagione ho visto tante volte partite e allenamenti. Mi sembra un gruppo sano, con un allenatore che ha l’atteggiamento giusto. Credo ci siano i presupposti per tentare un’impresa. La squadra è convinta e consapevole, la SPAL lotterà fino alla fine per mantenere la categoria. La priorità per me è conoscere bene lo spogliatoio, l’allenatore e trasmettere le mie convinzioni al gruppo. Ovvio che in questo periodo inizieranno dei ragionamenti sugli scenari futuri, però qualche indicazione dal presidente l’ho già avuta. Mi muoverò in quella direzione, discutendo con tutte le componenti per raggiungere gli obiettivi della società per la prossima stagione“.

LA SCELTA – “Il primo contatto è arrivato a inizio maggio con una telefonata del presidente e in quella occasione ovviamente mi ha invitato per un colloquio. E’ stata una gioia anche solo poter essere chiamato per una chiacchierata. I dirigenti della SPAL li stimo per tutto quello che è stato fatto in questi anni. Per me spero sia un punto di partenza e un punto d’arrivo al tempo stesso, perché vorrei rimanere qui tanti anni, ovviamente a questi livelli“.

IL MERCATO – “Questa è una stagione atipica per tutti e in particolare per la conclusione del campionato. Non ci sono ancora le linee guida sui prestiti: quando si saprà qualcosa avremo delle indicazioni. Chiaro che il mercato non si ferma mai, quindi ora ci saranno le prime idee, scremature e contatti. Alla SPAL abbiamo giocatori importanti, quindi è verosimile che qualcuno ci chiami“.

IL CAMPIONATO – “E’ una situazione anomala, con giocatori fermi per tre mesi e ovviamente allenarsi singolarmente è un’altra cosa. La SPAL ovviamente se la deve giocare con la forza del gruppo. Ci sarà l’incognita della frequenza della partite, ma non credo ci saranno grossi vantaggi per le squadre piccole. C’è magari la speranza che qualcuno in questi mesi possa essersi comportato un po’ meno bene, ma stiamo comunque parlando di professionisti e quindi non credo sia così. Si riparte con nuovo campionato e questo potrebbe essere l’aspetto maggiormente positivo, ma dobbiamo vedere cosa dirà il campo“.

LO SCETTICISMO – “Credo sia normale in questi casi, ma se si parla di esperienza credo che per dimostrare qualcosa bisogni operare. Se uno non opera non può dimostrare niente. Tre anni fa nessuno qui aveva esperienza di serie A, però i risultati sono stati ottimi. Spero e son convinto di poter fare bene: ho l’entusiasmo, le conoscenze e le conoscenze per poterlo fare, a maggior ragione perché mi sento tutelato da chi ha voglia di farmi crescere, come accaduto per altre figure di questa società“.