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Dopo il capolavoro balistico del momentaneo 2-0 di mercoledì scorso contro il Milan, il nome di Sergio Floccari è schizzato (giustamente) sulle vette dei trending topics di tutti gli appassionati di calcio, ferraresi e non.

E proprio di quel gol ha parlato il nostro capitano spallino ai microfoni di Radio Sound durante la diretta del programma “Che Centrattacco” di venerdì 3 luglio: “Sono momenti – ha spiegato Floccari – in cui non pensi tanto, agisci molto d’istinto. Anche se dietro c’è stata una preparazione: nel movimento subito prima del tiro ho cercato di caricare gli ultimi passi, perché istintivamente ho capito che per arrivare in porta avrei dovuto mettere molta forza, ma anche un certo effetto, simile al top-spin del tennis, perché superare un portiere forte e fisicamente strutturato come Donnarumma non è facile, specie da quella distanza. Però sono attimi, sono istanti, in cui vedi che la palla ti rimbalza bene davanti e non ci pensi tanto. Fai tutto in maniera istintiva, perché se pensi troppo non concludi niente. Sono quei tiri che all’oratorio provi a fare per mettere sotto la traversa la palla per beffare un portiere basso, ma in questo caso il portiere era Donnarumma e serviva proprio un tiro a effetto, quasi come un lob tennistico. Subito dopo il gol, durante l’esultanza, D’Alessandro mi ha detto che sono matto a provare a fare un tiro del genere, ma io penso che un po’ di follia calcistica ci voglia“.

L’espressione di Ibrahimovic, inquadrato da Sky subito dopo il gol, ha propiziato anche dei paralleli tra i due. Floccari ovviamente ci scherza su: “Credo che anche Ibrahimovic dalla panchina abbia avuto una reazione alla mia marcatura, una smorfia come per dire ‘ma guarda questo vecchietto… (sono coetanei! ndr)’… A me fa un piacere enorme essere tra i marcatori più anziani di sempre in serie A, magari da una parte lascia il tempo che trova, ma in realtà è motivo di grande orgoglio rimanere competitivi a certi livelli ed essere preceduti solo da grandi campioni come per esempio Inzaghi e Totti: è una soddisfazione che ripaga del lavoro quotidiano, nella passione, nella voglia di migliorarti tutti i giorni anche se hai 38 o 39 anni

La lista delle prodezze di una carriera lunghissima è stata aggiornata, ma Floccari non riesce a scegliere un preferito assoluto tra i suoi gol: “Non so se questo sia stato tra i più bei gol che io abbia mai fatto, perché la bellezza di una marcatura dipende da tante cose, dalle partite e dalle situazioni in cui sei. Il gol contro il Perugia (al Mazza, nel 2017) ad esempio, arrivato mentre stavamo soffrendo, è uno di questi: la sua importanza lo rende bello. Come poi anche quello di testa contro l’Empoli l’anno scorso. Purtroppo la bellezza del gol contro il Milan è stata un po’ rovinata dall’epilogo non felice del risultato“.

Proprio sull’epilogo di SPAL-Milan il capitano ha voluto fare un passaggio per dare conto dell’aria che tira nello spogliatoio: “Noi all’inizio avevamo sensazioni molto positive, sentivamo nell’aria che ci fosse la possibilità di fare il colpo grosso. Siamo a un punto della stagione in cui è diventato il nostro obiettivo fare risultato anche con squadre ambiziose come il Milan: ogni partita deve essere una opportunità, da qui in avanti non conta tanto l’avversario, conta il nostro atteggiamento. Ci eravamo anche riusciti, fino al 2-0 eravamo in controllo, poi se fai 50 minuti con un uomo in meno e vedi che il successo ti sfugge al 94° è chiaro che ci sia molta delusione, perché avevi dato tutto, eri riuscito a fare qualcosa di importante. Adesso dobbiamo resettare e capire che anche la prossima partita sarà un’opportunità per portare tre punti a casa. Non è facile giocare ogni tre giorni, sia per l’aspetto fisico che per quello mentale, che sono due cose strettamente connesse e integrate: fisicamente lo sforzo richiesto è massimale, ma la condizione psicologica ti fa sentire di più o di meno la fatica, è una dinamica circolare che dobbiamo saper gestire“.

Prima di salutare gli ascoltatori, il capitano della SPAL ha confermato ancora una volta di voler proseguire nella sua carriera di calciatore: “Mi piacerebbe giocare un altro anno. La mia priorità è stare alla SPAL, ma non dipende solo da me. Intanto adesso sono concentrato solo sui prossimi dieci giorni, dove ci giocheremo il nostro futuro, dopodiché mi confronterò con la società. Chiaramente il mio rapporto con l’ambiente va al di là dello sport. Sono a Ferrara da molti anni e i miei figli sono cresciuti qui, mi piacerebbe rimanere“.