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Luigi Di Biagio si congeda dalla SPAL nella maniera più amara, perdendo per la 12^ volta nella sua gestione e senza riuscire a festeggiare una singola vittoria dalla ripresa di giugno a oggi. Queste le sue parole in sala stampa sulla partita contro la Fiorentina e sulla sua esperienza sulla panchina spallina.

“Siamo calati dopo un buon primo tempo ed il gol nel finale è arrivato anche perché non avevamo molte scelte in panchina e quindi cambiare qualcosa diventava complicato. Abbiamo disputato per l’ennesima volta una buona gara, in cui forse meritavamo qualcosa in più come spesso ci è accaduto e non siamo riusciti a strappare un risultato positivo. Non penso esista una spiegazione sensata per i gol presi nei finali di partita, forse avremmo dovuto essere più concentrati: in questa maniera abbiamo lasciato punti pesanti come successo con Cagliari e Milan. Quelle due partite hanno un po’ tagliato le gambe con gol subiti nei minuti finali. Oggi puntavamo a vincere come abbiamo cercato di fare sempre nelle partite da cui sono qui”.

“La mia esperienza a Ferrara? La giudico sicuramente negativa, ma la rifarei tutta la vita, accettando la situazione che mi ero preso in carico perché avevo la convinzione di potercela fare, consapevole delle problematiche che c’erano e della situazione di classifica. Lo abbiamo dimostrato nelle prime partite prima dell’interruzione e in alcuni casi anche dopo, ma poi purtroppo abbiamo avuto dei problemi a fare risultato e siamo andati calando in maniera evidente. Ci sono state parecchie prestazioni, ma pochi risultati: così le certezze sono venute a mancarci e con loro il modo di giocare che avevamo approcciato soprattutto nelle prime tre partite”.

“Quest’esperienza mi lascia tanto di positivo perché una situazione come questa penso non capiterà più nella vita, un’emergenza tale (riferito al Covid-19, ndr) che non avrei mai pensato di vivere e certe situazioni alla ripresa. Ma ringrazio la società e coloro che mi hanno scelto. Ringrazio Vagnati e tutti coloro che mi sono stati vicini perché in questi mesi per me difficili, dove ho cercato di dare tutto insieme al mio staff, ho sempre sentito la vicinanza della gente che aveva capito le problematiche che stavamo attraversando. Sarò sempre in debito con Ferrara, con la società e con questa tifoseria, con la quale sono sicuramente in difficoltà. Purtroppo il campo ha stabilito che tutto il lavoro fatto non è stato abbastanza per portare a casa un risultato positivo. In quanto allenatore, spero di aver lasciato di positivo ai giocatori la voglia di non mollare mai fino alla fine, anche se dirlo oggi è difficile, e la volontà di lavorare e lottare sempre per raggiungere i risultati”.

“Il futuro? Ci siamo parlati con la società e ci siamo salutati, non mi hanno comunicato niente e penso che dopo questo finale di stagione non ci siano i presupposti per andare avanti rispetto ad un mese fa quando eravamo in accordo e si programmava il futuro. Lo definirei un tacito accordo sul futuro, ci siamo salutati e ho ringraziato i dirigenti per quello che mi hanno dato e che mi hanno fatto sentire. Poi è normale che quando fatichi a vincere e fare risultato le programmazioni vengano ribaltate. Mi dispiace veramente di tutto quanto, mando un abbraccio a tutta Ferrara”.