La prima di campionato del Kleb è stata una partita dai due volti: un primo tempo perfetto e una ripresa a tratti disastrosa, con la spia della riserva costantemente accesa da metà terzo quarto in poi. La Top Secret esce dall’Unieuro Arena di Forlì con le ossa rotte, una sconfitta bruciante contro una diretta rivale per i playoff, ma quel che è certo è che il match di domenica ha lasciato negli occhi di chi lo ha guardato anche diversi risvolti positivi. “Abbiamo approcciato la ripresa in maniera troppo leggera, ma sapevo che a un certo punto ci sarebbe mancata la benzina“, ha dichiarato un saggio Spiro Leka nel post-partita della gara, persa 79-68. Si è trattato di un punteggio fin troppo penalizzante per quel che il Kleb è riuscito a far vedere sul parquet nei primi 20 minuti di gioco.
Quella che ha portato al debutto è stata una settimana a dir poco particolare per il team estense, che ha dovuto fare a meno di Vencato, ancora dolorante dopo la botta alla schiena subita in Supercoppa nel match contro Scafati, di Baldassarre, anche lui con problemi alla schiena, e da giovedì in poi anche di Pacher e Zampini, entrambi vittime di piccoli infortuni muscolari. Tra le altre cose, il lungo americano ha sentito nuovamente tirare il muscolo polpaccio già dolorante nel secondo tempo della partita di Forlì, mettendo in ansia l’ambiente biancazzurro che spera così di non perderlo per altro tempo. Per fortuna, Ferrara giocherà la prossima partita di regular season addirittura l’8 dicembre, in trasferta a Roma contro l’Eurobasket. Tempo per recuperare gli acciaccati, dunque, ce n’è.
Ma torniamo al basket giocato: il primo tempo del Kleb è stato da grande squadra, un gruppo già coeso e maturo, un gioco fatto di circolazione e tagli, una difesa fino all’ultima goccia di sudore. Forlì è stata letteralmente annichilita dall’approccio della squadra di Leka, rabbiosa, determinata e consapevole delle proprie armi: il talento infinito di Hasbrouck a guidare l’attacco, la sfrontatezza di Filoni e Zampini a recuperare palloni su palloni. Il percorso sembrava tutto in discesa, tant’è che il Kleb ha toccato anche le 18 lunghezze di vantaggio, prima di andare negli spogliatoi avanti 48-34. Poi, nella ripresa, il blackout quasi immediato: gli acciacchi si sono fatti sentire, l’energia è venuta pian piano a mancare e quel meccanismo perfetto del primo tempo si è trasformato in un gioco confusionario e frettoloso. Le gambe non rispondevano più, la testa neppure, e la Top Secret si è affidata solamente a giocate individuali, che tra l’altro non hanno trovato quasi mai l’esito sperato. Le statistiche sono chiare da questo punto di vista: 48 punti segnati nel primo tempo, solo 20 nel secondo. Certo, merito pure degli avversari, che hanno probabilmente gestito meglio le forze, hanno saputo approfittare dei problemi di Ferrara e hanno piazzato le zampate decisive nei 5′ finali, grazie al solito Giachetti e all’ex di turno Roderick.
Adesso lo staff tecnico guidato da Leka ha davanti a sé una quindicina di giorni per recuperare al meglio gli infortunati e preparare i prossimi impegni di campionato: l’8 dicembre a Roma contro l’Eurobasket e il 13 per l’esordio casalingo con la Stella Azzurra. Si annuncia un campionato strano, difficile, pieno di insidie: la Top Secret ha tutte le armi per affrontarlo nel modo giusto e la sconfitta all’esordio rappresenta di certo soltanto un incidente di percorso in un cammino che si preannuncia, comunque, ricco di soddisfazioni.