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La buona notizia, per la SPAL, è che col Chievo si è rivista la solidità difensiva del pre-Cittadella. La cattiva è che vengono sprecate occasioni particolarmente favorevoli e si pagano ingenuità talvolta evitabili.

VOTO DI SQUADRA 5,5 – Di furore agonistico non se n’è visto poi così tanto, ma fino a che è stata in undici uomini la SPAL ha manovrato con fluidità e col giusto atteggiamento, aiutata anche dalla scarsa pressione del Chievo. Sono mancate soprattutto precisione e fortuna. La ripresa è stata dedicata alla conservazione del pareggio. Scelta comprensibile, seppure i cambi indicassero la volontà di provare a giocarsela.

THIAM 5,5 – Non corre pericoli, ma ne crea uno per i propri compagni: da un suo rinvio avventato (e impreciso) nasce l’azione del Chievo che causa l’espulsione di Strefezza. Fa arrabbiare Marino con un paio di rilanci sbilenchi nella ripresa. Chiude un po’ sotto pressione, ma se la cava.

TOMOVIC 6,5 – L’ammonizione nel primo tempo poteva condizionarlo, invece fa una prestazione solida, partecipando alla difesa del risultato nella ripresa.

VICARI 7 – Torna titolare dopo quattro partite e si dimostra una presenza affidabile, sia quando è ora di arginare gli avversari, sia al momento di avviare l’azione.

SERNICOLA 7 – Il solito guerriero che non manca mai di spingere quando può. Finisce a fare il terzino destro dopo l’espulsione di Strefezza. Gigliotti prova a renderlo indiziato di un rigore, ma la sceneggiata di fronte a Guida non attacca (per fortuna).

STREFEZZA 5,5 – Non inizia neanche malaccio, con un paio di palloni rubati e un pallone recapitato in area a Sala. Poi deraglia una prima volta su Obi (per eccesso di foga) e rimane fregato  (ingenuamente) da una grande giocata del centrocampista nigeriano alla seconda. Curiosità: era stato espulso dall’arbitro Guida anche in SPAL-Parma del 2019 (si ringrazia il collega Alessio Duatti per questo spunto d’almanacco).

MURGIA 5 – Riuscire a ripulire qualche pallone a metà campo è il minimo sindacale e non può valere una sufficienza. Sbaglia troppo quando è ora di costruire e si mangia un gol non elementare, ma nemmeno impossibile (dal 34′ s.t. ESPOSITO SAL. 6 – Si presenta con un salvataggio e cerca di mantenere l’ordine in mezzo al campo).

MISSIROLI 6 – A volte dà la sensazione di giocare in 25 metri quadri di campo, ma lo fa con grande precisione e saggezza, contribuendo a far girare il pallone con due tocchi al massimo. Partecipa alla partita di sacrificio del secondo tempo.

SALA 6,5 – Esita un po’ troppo su un bel suggerimento di Strefezza, ma poi confeziona il cross che genera il rigore. Fa bene il suo mestiere in copertura, senza concedere alcunché ai dirimpettai.

CASTRO 5,5 – Prima di essere sacrificato sull’altare dell’equilibrio tattico tocca diversi palloni, contribuendo ad avviare un paio d’azioni interessanti, ma niente di realmente sorprendente (dal 1′ s.t. D’ALESSANDRO 5,5 – Non stava bene e deve badare di più a guardarsi alle spalle, per cui non aggiunge alcunché).

DI FRANCESCO 6 – Fino a che la SPAL è in parità numerica è l’unico a tirare in porta ed a riuscire a far ammonire un avversario (Obi). Poi la sua diventa una partita di sacrificio e non è il suo mestiere (dal 27′ s.t. ESPOSITO SEB. ng – Pressione sulla prima linea del Chievo e pochissimi palloni da gestire).

PALOSCHI 5 – Impone a Gigliotti di intervenire di braccio in area, ma poi fallisce la trasformazione del rigore con un destro prevedibile. Quando indossava la maglia degli altri aveva un tasso di conversione del 72% dagli undici metri (8/11). Marino lo sacrifica – figurativamente – all’intervallo per un attaccante di maggiore tecnica (dal 1′ s.t. FLOCCARI 5,5 – Finisce abbandonato a sé stesso per larghissima parte dei suoi 49 minuti in campo. Fa in tempo a prendere un paio di legnate).

MARINO 6 – Diciamo che gli ultimi tre rigori contro il Chievo non gli hanno detto benissimo. Fosse entrato quel pallone la SPAL avrebbe probabilmente indirizzato la partita contro degli avversari non esattamente irresistibili in attacco.