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Nell’abituale conferenza stampa post-partita mister Pasquale Marino si ritrova amareggiato a dover commentare il tonfo casalingo col Brescia che ha chiuso il 2020 della SPAL.

Partita a più facce? Non direi, anche dopo il gol dell’1-0 non ci siamo tirati indietro. Il Brescia ha avuto le sue opportunità in avanti e non abbiamo avuto le opportunità di giocare sempre la palla. Secondo me abbiamo fatto una buona prestazione, tenendo sempre il possesso e cercando di chiuderla: è normale che anche gli avversari reagiscano. L’unica cosa che non mi è piaciuta è che negli episodi dei loro gol ci sono stati dei nostri errori che di solito non commettiamo: sarei arrabbiato per il pareggio, figuriamoci per questa sconfitta“.

Credo che abbiamo affrontato un’ottima squadra e penso che la prestazione della squadra sia stata quella giusta, al di là degli episodi che ci hanno condannato in cui ci sono stati errori che in genere non commettiamo, questo è il rammarico. Gol subiti senza Tomovic? Credo che Nenad sia un ottimo giocatore e che stia facendo un campionato straordinario, ma penso che sia necessario pensare anche a chi è entrato al suo posto, senza fare paragoni, dato che poi le responsabilità sembra ricadano su chi gioca al suo posto. Come possiamo vedere tutti il campionato non è semplice, abbiamo perso un’occasione importante perché secondo me meritavamo di fare risultato. Abbiamo giocato palla a terra, cercando di fare il nostro gioco, probabilmente dovevamo chiuderla prima e concedendo qualche episodio in loro favore, loro sono stati cinici a sfruttarli“.

Purtroppo i giudizi sulle prestazioni sono sempre determinati dal risultato: se vincevamo era una grandissima prestazione, invece abbiamo perso e i giudizi sono negativi. Penso che la squadra non sia entrata in campo con strascichi particolari dopo la sconfitta di Ascoli. Non abbiamo mai avuto paura di giocare palla a terra. Dopo 40 secondi abbiamo creato un’occasione limpida e poco dopo abbiamo fatto gol su azione manovrata. Il Brescia ha avuto qualche opportunità, ma stiamo parlando di una squadra forte: non possiamo pensare di fare 90 minuti tenendo sempre palla con gli altri che stanno a guardare. Noi siamo una squadra forte se rimaniamo concentrati. Abbiamo perso qualche colpo, ma è un periodo in cui ci può stare, si gioca molto spesso“.

Non vedo un problema di fiducia nei nostri mezzi. Nel primo tempo soprattutto eravamo lucidi e avevamo la partita in pugno, poi abbiamo commesso degli errori che non dovevamo commettere. Ma dire che la squadra non ha giocato o aveva paura, non mi sembra appropriato. Abbiamo sempre giocato il nostro calcio, cercando di avere sempre la superiorità numerica in avanti sia sugli esterni sia per vie centrali, sbagliando magari qualche rifinitura. Non ho visto affanno psicologico o paura, ho visto degli errori ma abbiamo sempre cercato di giocare“.

Errori individuali? In queste ultime partite qualche disattenzione magari c’è stata, ma sotto questo punto di vista non siamo una squadra che ne commette tanti. Oggi abbiamo pagato ogni singolo nostro errore, è andata così: secondo me come risultato andava stretto anche il pareggio alla SPAL, ma dobbiamo prendere il risultato del campo. Io sono già proiettato alla prossima partita, bisogna reagire e c’è la voglia per farlo. Secondo me oggi tutti i reparti hanno fatto quello che dovevano fare, le disattenzioni si sono verificate solo nelle occasioni dei loro gol e in situazioni fortuite. Abbiamo sempre portato avanti le nostre idee e le nostre geometrie, potevamo sicuramente essere più determinati in alcuni frangenti per cercare di chiuderla per evitare la reazione emotiva degli avversari nel momento in cui si trovano sotto solo di un gol. La prestazione c’è stata, sicuramente meglio di Ascoli“.

Thiam ha fatto delle belle partite e per una volta penso che un ragazzo di 22 anni possa sbagliare: sbagliamo tutti, dall’allenatore ai singoli, penso che sia necessario stargli vicino e dargli fiducia. Perdiamo e vinciamo con tutti, in alcuni casi ci ha fatto guadagnare punti, stasera ha sbagliato“.

Il diverbio con Dionigi? Vorrei evitare di parlarne più del necessario. E’ giusto esultare quando si vince, ma ci vuole rispetto: nel suo caso l’ho visto esultare verso la nostra panchina e c’era un po’ di tensione, sono partiti anche i giocatori. Sono cose che capitano con la tensione della partita