Dinamica Media – leaderboard
Dimedia – leaderboard

Tanta soddisfazione e niente rimpianti. Questo è in sintesi il bilancio che Giorgio Zamuner ha fatto del calciomercato invernale della SPAL. Il direttore sportivo ha incontrato – in videoconferenza – la stampa sportiva ferrarese per tirare le somme delle trattative condotte nell’ultimo mese e mezzo e rispondere ovviamente alle varie curiosità su di esse.

RIASSUNTO – “Il mio bilancio è assolutamente positivo. Abbiamo seguito le indicazioni della proprietà che erano quelle di abbattere il monte-ingaggi e mantenere la squadra competitiva. Sono andati via dei buoni giocatori, ma con scelte ponderate. Alla fine siamo riusciti a completare l’organico sia in mezzo sia davanti. Rimpianti non ne ho, perché abbiamo cercato di intervenire dove eravamo corti, soprattutto in considerazione del fatto che avremo 19 partite in pochissimo tempo. Abbiamo cercato le caratteristiche tecniche e morali dei giocatori, quindi mi ritengo soddisfatto”.

IDEE CONDIVISE – “Con il mister il confronto è quotidiano e la strategia di mercato è stata condivisa con tutte le componenti tecniche e dirigenziali. Abbiamo corretto una squadra già forte e che non necessitava di particolari interventi. La squadra era competitiva prima e lo è ancora adesso. Non vorrei che alcune partenze facessero pensare che la squadra si sia indebolita. Abbiamo giocatori forti e abbiamo trattenuto elementi importanti, a testimonianza della volontà di mantenere integro il gruppo. L’umore della famiglia Colombarini mi pare buono: abbiamo lavorato seguendo le direttive. Qualche tempo fa è uscita pubblicamente la tabella con il monte-ingaggi della serie B e quello da solo spiega la situazione. L’idea era quella di abbattere i costi cercando di non indebolire la squadra in maniera importante. Credo che la proprietà sia soddisfatta, ora dovremo essere bravi a mantenere il ritmo e provare ad accelerare, loro sono tranquilli“.

TORMENTONE ATTACCANTE – “Abbiamo cercato di aprire più trattative possibili come si fa normalmente, tenendo conto di avere già un organico forte. Qualcuno non era raggiungibile per parametri economici, altri non erano sul mercato. Abbiamo optato per un ragazzo forte, seppur reduce da un lungo infortunio (Tumminello, ndr), e poi è uscita l’opportunità di Asencio che ha caratteristiche importanti: i suoi ex allenatori ne parlano bene, ma forse non è ancora maturato in maniera decisiva. Però ha le caratteristiche che cercavamo: è forte di testa, sa difendere il pallone, attacca la profondità. Non vorrei che passasse come un ripiego, perché non è tale. Avrà bisogno di un po’ di tempo per adattarsi, dovremo aspettare fino a martedì per farlo uscire dall’isolamento. Sono felice di averlo preso, in attesa che recuperi Tumminello”.

INTRIGO DIAW – “Era una trattativa che pensavamo di poter chiudere perché c’erano state chieste determinate cose che avevamo soddisfatto. Il problema è che il Pordenone ha deciso di cambiare idea. Aspettavamo i documenti e non sono arrivati, quindi non ci sentiamo responsabili di questo mancato acquisto. Penso sia mancata la chiarezza. Siamo andati avanti una settimana e avevamo trovato accordo su tutto: c’era solo stato chiesto di aspettare perché il giocatore voleva verificare l’opportunità di andare in serie A (al Torino, ndr). Quando è sfumata c’era stato dato l’ok al trasferimento. In casi del genere il giocatore lo si vende oppure no. Per come sono fatto io la metto da parte e sono contento di aver preso Asencio che considero forte alla pari di Diaw. Ha caratteristiche simili, è molto più forte di testa e più cattivo sotto porta“.

BERISHA&VALOTI – “Entrambi sono stati nomi chiacchierati, ma come ho avuto modo dire volevamo mantenere i giocatori più importanti e non abbiamo ascoltato. Etrit è rientrato bene dopo i suoi problemi di salute e dopo aver verificato anche l’affidabilità di Thiam abbiamo deciso di lasciare andare Minelli, che era arrivato per darci una mano nel momento in cui avevamo meno certezze. Per quanto riguarda Valoti una trattativa vera e propria col Monza non c’è mai stata perché il giocatore non era sul mercato. Se è uscito il nome di Maric come contropartita è perché è stato inserito da loro, noi non l’abbiamo mai cercato. Potevamo eventualmente pensare di cedere Valoti solo a fronte di un’offerta irrinunciabile, ma forse anche quella non sarebbe stata sufficiente. Per come la vedo io ci siamo rafforzati anche trattenendo i giocatori come lui. C’è da apprezzare anche lo sforzo della proprietà. Vogliamo arrivare in fondo da protagonisti e non si può farlo senza giocatori forti“.

MORA – “Era nei nostri piani in estate ed è l’altro innesto che ci mancava a centrocampo per caratteristiche morali e tecniche. Ci dà un grande contributo in termini di lettura delle partite e sicuramente ha la SPAL nel cuore e questo non può che essere un punto a suo favore. Lo considero un giocatore bravo e non è un’operazione-nostalgia, ci può dare un grosso contributo“.

SEGRE – “L’avevamo già chiesto in estate, a me piace molto, ha caratteristiche che mancavano. E’ dinamico, attacca la porta, è un centrocampista completo. L’idea-Petriccione era nata come possibile scambio con Murgia. Parliamo di un altro ottimo giocatore, ma molto simile a quelli che abbiamo. Quando è arrivata la telefonata dell’agente di Segre che avvertiva dell’uscita da Torino non ci ho pensato. Ho provato subito chiudere perché è un mio pallino. C’era la concorrenza dell’Empoli e credo che Davide (Vagnati, ndr) un po’ possa averci dato una mano. Però penso anche che abbia influito il fatto che Ferrara a livello di piazza ha un fascino diverso. Appena ho chiamato Segre mi ha detto subito di sì ed era entusiasta. I giocatori in questi casi si informano e questo ha fatto perdere l’ago della bilancia dalla nostra parte. La mancata uscita di Murgia ci crea affollamento in mezzo al campo, ma per come la vedo io è meglio avere uno – pur scontento – in più che essere a corto di giocatori“.

MURGIA – “Aveva manifestato la volontà di trovare una sistemazione in cui avrebbe potuto avere più spazio. Ci sono state tante situazioni, ma non sono andate in porto. Il giocatore è della SPAL e potrà rendersi utile anche se è ovvio che in questo momento ha avuto meno minutaggio di quello che s’aspettava. Vediamo quanto spazio potrà trovare, sicuramente abbiamo bisogno di tutti per l’obiettivo finale. Le partite sono tante e in un breve arco di tempo. Si sente un po’ chiuso, ma questo non significa che non possa andare un contributo. Ci sono state diverse chiacchiere, la più concreta era quella col Frosinone che peraltro era una destinazione gradita, il problema è che siamo arrivati all’ultimo e non c’è stato l’incastro economico giusto per tutti“.

NIENTE KRAGL – “Per la difesa abbiamo fatto una valutazione generale e riteniamo di essere coperti, perché Sernicola può giocare in più ruoli. In alcune circostanze si può adattare anche un esterno più offensivo, come Di Francesco o Seck, quindi siamo convinti che la rosa sia equilibrata. Era uscita l’opportunità di prendere un’alternativa (Kragl, ndr) che potesse far coppia con Sala, poi non ci sono state le condizioni. C’era appunto Kragl, ma anche un altro in un’altra squadra di serie B, ma non c’erano le condizioni per portare a termine la trattativa“.

D’ALESSANDRO – “Rinforzare una concorrente diretta è una cosa che non mi spaventa, perché siamo consapevoli di essere assolutamente al livello del Monza. Domenica meritavamo di vincere e siamo stati penalizzati da una direzione arbitrale che ha indirizzato la partita con alcuni errori. Abbiamo pensato che D’Alessandro potesse uscire purché fosse un giocatore importante. Abbiamo fatto i nostri ragionamenti per quanto riguarda il gruppo di lavoro. Andasse al Monza o al Vicenza sarebbe cambiato poco. D’Alessandro aveva un contratto molto alto per la categoria, per cui quando gli è arrivata una proposta abbiamo deciso di lasciarlo partire. Probabilmente con un ingaggio nettamente inferiore avremmo ragionato diversamente“.

BRIGNOLA – “Parliamo di un altro ragazzo che ha dato un contributo, anche se minore in termini di minutaggio. Dispiace sia andato via, ma ci sono certi giocatori convinti di dover avere più spazio e se capita l’opportunità manifestano il desiderio di andare. Noi abbiamo cambiato modulo e da questo punto di vista ci sembrava penalizzato. Quindi l’abbiamo accontentato“.