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La pur breve carriera di Raul Asencio (1998) finora è stata piuttosto ondivaga. Grandi bagliori di talento nelle giovanili del Genoa (22 gol in 36 partite), un bell’impatto con la B ad Avellino (6 gol in 31 partite), una stagione negativa a Benevento (3 in 22), sei mesi da fantasma a Pisa (0 in 4 apparizioni), altri sei da eroe a Cosenza (7 in 15) e infine 5 misere presenze a Pescara causa infortunio, ma anche rapporti non così buoni con l’ambiente.

Ferrara diventa quindi una tappa ulteriore per capire il valore del centravanti spagnolo di origini brasiliane: “Penso che questa società mi possa dare l’opportunità di farmi crescere ulteriormente. Non so cosa mi sia mancato finora per fare il salto di qualità. Ho fatto senz’altro degli errori, ma posso dire d’aver imparato. Ora sento di fare le cose giuste e questo mi aiuterà ad arrivare dove voglio arrivare. Ad Avellino ero al mio primo anno di B e sono contento che mister Novellino abbia parlato bene di me. All’epoca probabilmente avevo bisogno di ricevere più attenzione e supporto, non è mai facile quando si arriva dal campionato Primavera. Un po’ alla volta sono cresciuto: anche se sono giovane non mi considero più un ragazzino, da quei tempi un po’ di esperienza l’ho fatta. Ci sono posti in cui mi sono trovato bene e in altri meno, ma ho imparato qualcosa ovunque, anche facendo degli errori. Questa è una cosa importante per me. Penso d’essere stato fortunato perché ho avuto modo di apprendere qualcosa di nuovo in ciascun passaggio“.

Le incognite principali al momento riguardano la condizione fisica, anche se i dieci minuti contro l’Empoli hanno fatto vedere un giocatore in condizioni discrete: “Devo ancora trovare la forma migliore. Non sono al 100%, ma piano piano ci sto lavorando. Ho tanta voglia di fare bene e dare una mano al gruppo. Sabato ho avuto pochi minuti e ho cercato di sfruttarli al massimo. Poi che siano 10, 30 o 90 quella è la strada giusta. I problemi fisici del passato penso di averli messi alle spalle. L’infortunio era sempre lo stesso, non riuscivo a farlo guarire del tutto. Ho avuto degli stiramenti e poi è arrivato uno strappo e solo lì mi sono fermato per cercare di guarire adeguatamente“.

Le caratteristiche sono quelle del centravanti classico: “Sono un giocatore molto fisico, ma che cerca sempre di mettere qualità nelle sue giocate. Mi piace stare dentro l’area e penso che la mia caratteristica migliore sia il duello aereo. Le rovesciate? Sono giocate che fin da piccolo mi piaceva provare. Nonostante l’altezza (187 cm) sono anche molto agile di gambe, quindi ogni tanto ci provo e sicuramente succederà anche qui, ne sono sicuro“.

[lo spettacolare gol messo a segno in Livorno-Cosenza 0-3 del 15 febbraio 2020] 

A Pescara qualcosa è andato storto, tanto che il presidente abruzzese Sebastiani ha parlato di “giocatore che non c’era con la testa“. A tale proposito Asencio ha ammesso che qualcosa s’era rotto: “Sì, ho parlato con Sebastiani e devo anche ringraziarlo perché ha creduto tanto in me quando mi ha ingaggiato. E’ vero che ho mollato un po’ con la testa perché non ho trovato motivazioni e l’aria di una squadra che voleva fare cose importanti. L’ho detto subito al presidente e al direttore, ne abbiamo parlato e per fortuna siamo rimasti in buoni rapporti. Gli sono grato per avermi dato fiducia“.

Quando ho giocato contro la SPAL da avversario sono rimasto stupito dei giocatori che ha, in particolare dagli attaccanti. Penso siano tra i più forti della categoria. Allenarmi con loro ha confermato la mia impressione, non abbiamo nulla da individuare agli altri. Non ho un obiettivo personale in termini di gol, sinceramente voglio dare una mano alla squadra, poi se arriveranno anche i risultati individuali sarà bello. Penso solo a fare bene poi faremo i conti“.

 

foto: ufficio stampa SPAL