La sesta trasferta stagionale porterà la SPAL allo “Zini” di Cremona, un campo sul quale è imbattuta addirittura dal 1993. Di fronte si troverà una Cremonese come al solito ambiziosa, che ha iniziato bene il campionato e che presenta tre ex biancazzurri ricordati con affetto. Per capire come la squadra di Pecchia arriva alla sfida che precede la pausa per gli impegni internazionali abbiamo chiesto informazioni ad Andrea Ferrari, caporedattore di Cuoregrigiorosso.com.
La stagione della Cremonese era iniziata molto bene con cinque vittorie e due sconfitte, poi il calendario ha riservato tre pesi massimi del campionato (Benevento, Brescia e Pisa). Cosa ha detto l’ultimo mese sul valore della squadra?
“I tre punti nelle ultime quattro partite hanno confermato che la Cremonese quest’anno può giocarsela con tutte le dirette concorrenti. Rispetto all’inizio sono cambiate sostanzialmente tre cose: prima di tutto la squadra manca un po’ di concretezza nell’ultimo passaggio e deve migliorare quando arriva al limite dell’area. Gli esterni stanno lavorando bene, ma bisogna sfruttare di più la parte centrale del campo, dove di solito si trovano Di Carmine o Ciofani. Secondo: alcuni episodi sono stati abbastanza sfortunati. Basta vedere i gol subiti contro Pisa e Brescia: due conclusioni che sarebbero uscite dallo specchio e che invece con una deviazione sono finite in porta. Terza cosa: sono cambiate anche le scelte del mister, che a volte ha sbagliato la formazione e a volte ha sbagliato qualche cambio. Il colpevole di questo periodo sottotono, comunque, non è di certo lui”.
In estate la dirigenza ha provato a migliorare un organico che con Pecchia aveva già iniziato a mostrare un certo potenziale: chi tra i nuovi acquisti s’è maggiormente distinto fino ad ora?
“L’organico è stato obiettivamente potenziato. Sono stati trattenuti i migliori e sono stati acquistati altri giocatori fondamentali. Mantenere in rosa gente come Valzania, Carnesecchi e Gaetano, anche se quest’ultimo un po’ in ombra per ora, era una priorità che è stata rispettata. Tra le novità faccio due nomi: Okoli, ex della sfida, e Fagioli, in prestito dalla Juventus e già a segno due volte in questa prima parte di stagione. Il primo ha annullato i bomber più importanti del campionato, il secondo invece sa fare tantissime cose e credo ne sentiremo parlare molto in futuro”.
Okoli che è arrivato quest’estate dopo un anno alla SPAL, al pari del suo compagno Leonardo Sernicola. Come stanno andando?
“Il centrale di proprietà dell’atalanta sta maturando tantissimo e credo che molto presto lo potremo vedere in serie A. Forse già l’anno prossimo. Sta dando grandissime garanzie ed è riuscito a tener testa a tutti gli avversari più ostici affrontati fin qui. È stato un grande colpo e non si pensava si sarebbe imposto in questo modo. Nelle gerarchie iniziali partiva dietro Bianchetti e Ravanelli, ma ad oggi il titolare inamovibile è lui. Anche Sernicola sta facendo molto bene. Ha tanta qualità e riesce ad interpretare con grande applicazione entrambi le fasi di gioco, facendo valere un piede assolutamente accettabile. Viene impiegato come terzino di destra e ogni volta finisce le partite stremato. Anche lui rappresenta un ottimo innesto”.
Da tanti anni ci sono tante aspettative attorno alla squadra: cosa manca per fare il salto di qualità?
“Per compiere finalmente il salto di qualità manca la costanza, in tutto e per tutto. Parlo senza dubbio a livello di gestione, cioè concedere la giusta fiducia al tecnico scelto e avere pazienza anche quando arriveranno periodi più complicati. Il momento attuale non ricade in questa considerazione, perché è vero che non si vince da un mese, ma comunque la classifica è stata mossa. Bisogna poi tenere fede alle proprie scelte, anche per quanto riguarda le figure dei direttori sportivi individuati. In questi anni a Cremona ne sono passati tanti. Il presente ci dice che la coppia Giacchetta-Braida sta facendo un ottimo lavoro e si stanno vedendo i primi risultati. Serve poi creare un percorso positivo di risultati: troppo spesso l’anno scorso abbiamo visto una squadra appagata quando si vincevano due o tre partite consecutive e questo non può essere una caratteristica di una squadra che punta in alto. Per il resto a Cremona non manca niente: l’entusiasmo, il tifo, la città, le strutture e le risorse economiche sono le basi su cui costruire qualcosa d’importante”.
I nomi in attacco non mancano di certo, eppure non è ancora emerso un cannoniere in grado di trascinare la squadra. Se ne sente la mancanza o le marcature tutto sommato sono equamente distribuite?
“Diciamo che la risposta riguarda un po’ entrambe le cose. Le reti sono di sicuro abbastanza distribuite, ma al tempo stesso manca una figura che spicchi e riesca ad imporsi come pericolo numero uno davanti. Samuel Di Carmine è stato preso per fare gol, però fino ad oggi, possiamo dirlo senza problemi, ha deluso le aspettative. Vero che non ha svolto la preparazione, ma ad ogni modo dopo due mesi ci si aspetta qualcosa in più. Nelle ultime partite, tuttavia, si sta iniziando a vedere qualche progresso. Ciofani è già al terzo anno in grigiorosso, ha un’età avanzata e rappresenta un ricambio importante, però ad oggi è il sostituto della punta titolare. Il presente ci dice che è tornato anche Strizzolo e pure da parte sua ci si aspetta qualcosa in zona gol, nonostante non sia mai stato un grande bomber”.
Il grande ex della partita sarà Lorenzo Colombo, che nel girone di ritorno della scorsa stagione non è riuscito ad imporsi in maglia grigiorossa. Cosa non ha funzionato nei suoi sei mesi a Cremona?
“Colombo è chiaramente un rimpianto, perché Braida era riuscito a strapparlo al Milan in prestito nonostante un’ampia concorrenza, ma purtroppo non è riuscito ad esibire le qualità che sta dimostrando quest’anno. La differenza principale è che a Cremona non era un titolare, mentre a Ferrara è la punta inamovibile senza dei veri e propri concorrenti. Il motivo principale delle difficoltà di Colombo in maglia grigiorossa sono legate all’esplosione di Ciofani nel momento esatto in cui il giovane attaccante è arrivato in squadra. Dopo il mercato di riparazione a gennaio, l’attuale capitano ha cominciato a segnare a raffica guadagnandosi il posto fisso nella formazione titolare. Altro problema era la posizione che ha ricoperto in campo nei suoi mesi qui: il ruolo di attaccante esterno non è sicuramente il migliore per sfruttare pienamente le sue caratteristiche”.
Che formazione potremmo vedere nella sfida di sabato contro i biancazzurri?
“Dovrebbe essere riproposto il solito 433 visto anche a Lignano contro il Pordenone. Pecchia ha tutti a disposizione e nell’ampia rosa da cui può attingere ha diversi potenziali titolari. Valzania e Castagnetti sono sicuri del posto a centrocampo, mentre l’ultimo posto sul centro-sinistra dovrebbe essere di Fagioli, in vantaggio su Bartolomei. Davanti Zanimacchia a destra, Di Carmine punta centrale e a sinistra uno fra Bonaiuto o Strizzolo.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Carnesecchi; Sernicola, Bianchetti, Okoli, Valeri; Valzania, Castagnetti, Fagioli; Zanimacchia, Di Carmine, Strizzolo (Buonaiuto).
SQUALIFICATI: nessuno
INDISPONIBILI: nessuno
IN PIU’ RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Okoli (D, Atalanta); Senicola (D, Sassuolo) Fagioli (C, Juventus), Gaetano (A, Napoli); Di Carmine (A, Hellas Verona), Meroni (D, Sassuolo), Mouhamadou (P, Bologna), Zanimacchia (A, Juventus).
IN MENO RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Zortea (D, Salernitana); Ceravolo (A, Padova); Terranova (D, Bari); Cerretelli ( D, Pro Sesto); Ghisolfi (A, Pergocrema).