Dopo i venti minuti abbondanti giocati nell’amichevole persa contro il Delta Porto Tolle, Mark Pabai (2000) è sceso in campo per l’intera durata della partita del campionato Primavera contro l’Inter, allo scopo di fargli acquisire familiarità col calcio italiano e migliorare la sua condizione dopo i problemi fisici accusati nel mese di dicembre. Il giocatore liberiano di passaporto olandese ha disputato gli interi 95 minuti dell’incontro.
Le regole del campionato Primavera 1 per questa stagione consentono di schierare un cosiddetto “fuori quota” senza alcun limite di età, oltre a due calciatori classe 2002. Per il resto le formazioni devono essere composte da ragazzi nati dal 1 gennaio 2003 in poi. Questo ha fatto sì che Pabai si ritrovasse opposto ad avversari di tre o addirittura quattro anni più giovani, che a livello giovanile fanno ovviamente una grande differenza.
Mister Piccareta ha schierato Pabai nel suo ruolo preferito di terzino destro preferendolo a Forapani (2003) che per l’occasione è stato avanzato nel ruolo di mezzala nel 433 di partenza. Fatta eccezione per lo spezzone di amichevole contro il Delta Porto Tolle, Pabai non scendeva in campo dal 14 dicembre 2021, nella sfida di coppa d’Olanda vinta 4-0 dal PEC Zolle contro il Maastricht.
Contro l’Inter, avversario piuttosto quotato, Pabai ha fin da subito dimostrato un’ottima propensione alla proiezione offensiva, proponendosi in sovrapposizioni interne ed esterne a supporto all’ala destra, alternativamente Orfei e Noireau-Dauriat. Alla sua sinistra mister Piccareta ha schierato capitan Csinger, un centrale piuttosto affidabile (oltre che capitano della squadra) utilizzato saltuariamente come terzino destro in passato.
Nei primi quarantacinque minuti di gioco, Pabai si è distinto per personalità e prestanza fisica: esuberante da questo punto di vista, il terzino non ha dimostrato alcuna timidezza nel chiedere palla ai compagni, anche in situazioni non propriamente semplici. In fase offensiva ha dimostrato di saper arrivare sul fondo con una certa disinvoltura e un suo cross, attorno al decimo minuto, ha generato un calcio d’angolo che ha permesso di creare una delle poche occasioni da gol per la SPAL nel primo tempo.
In una frazione di gioco in cui la SPAL non si è fatta quasi mai vedere in avanti Pabai ha garantito l’apporto che ci si può aspettare da un terzino diligente, in entrambe le fasi. Difensivamente, per quanto la SPAL non sia mai stata troppo sollecitata dalle sortite offensive nerazzurre, Pabai ha in parte confermato le lacune di cui hanno parlato nelle conferenze stampa sia Tarantino, sia lo stesso giocatore. Non ha commesso alcun errore grossolano, ma in alcuni casi è sembrato un po’ disorientato: il suo posizionamento difensivo, unito senz’altro alle difficoltà della barriera linguistica, ha indotto molto spesso Csinger a richiamarlo. Lo stesso mister Piccareta, in ogni pausa di gioco disponibile, ha sollecitato la sua attenzione con indicazioni e consigli.
Dal punto di vista tecnico, Pabai ha mostrato grande consapevolezza nei propri mezzi: si è fatto notare per due colpi di tacco a liberarsi del diretto avversario: uno ben riuscito, uno un po’ meno, ma nel complesso efficaci oltre che belli da vedere. Il gusto per la giocata spettacolare sembra essere una delle caratteristiche naturali dell’esterno liberiano e questo in alcune circostanze potrebbe penalizzarlo. Ne è un esempio l’occasione in cui ha regalato una rimessa all’Inter, cercando un improbabile dribbling in mezzo a tre uomini.
Il secondo tempo lo ha visto subito protagonista con una buona diagonale difensiva sul cross che arrivava dalla parte opposta, dai piedi di Silvestro, allontanato di testa senza particolari ansie. Qualche minuto più tardi ha fatto anche ammonire Fabbian: il centrocampista avversario, poi autore del momentaneo 0-1, è stato beffato da Pabai, bravo ad anticiparlo su una palla vagante grazie alla sua rapidità negli spazi brevi. Culmine della prova tutto sommato positiva è stato lo strappo in progressione al settantesimo minuto che ha spaccato in due il campo. In questa circostanza Pabai è stato bravo a ribaltare l’azione che ha portato Orfei alla conclusione.È inoltre importante segnalare come Pabai sia totalmente privo di colpe sui due gol dell’Inter: sono nati infatti entrambi dall’altro lato del campo, ed entrambi senza particolari responsabilità in generale da poter attribuire alla retroguardia biancazzurra. Nonostante la sconfitta Pabai ha potuto mettere minuti nelle gambe e misurarsi con una prova più importante rispetto ad un’amichevole. Le tanto temute lacune difensive sono state ben coperte da una prova onesta e pulita in ogni zona del campo, anche se il tutto sarà da trasporre poi con la stessa concentrazione anche in prima squadra, quando sarà tempo.
Nella rosa a disposizione di Venturato Pabai pare al momento essere chiuso dal titolare Dickmann e da Almici, arrivato cinque giorni dopo di lui proprio per garantire più sicurezza dal punto di vista tecnico oltre che numerico, ma il progetto sul terzino liberiano è notoriamente a lungo termine. Pabai, che compirà 22 anni il prossimo 30 settembre e che ha dichiarato di ispirarsi a Dumfries, ha comunque confermato ciò che si è detto e conta del suo acquisto: è una scommessa su cui lavorare per il futuro, per continuare nel progetto di valorizzazione di giovani calciatori. Come affermato dal ds Zamuner durante la conferenza stampa di presentazione, Pabai avrà bisogno di tempo per crescere e la SPAL non ha alcuna fretta.