Da settembre 2021 LoSpallino.com ha una newsletter che arriva via mail una volta al mese e che di volta in volta contiene un contenuto esclusivo per i suoi iscritti. L’edizione di marzo include un’intervista in esclusiva a Federico Viviani. I rapporti tra il centrocampista biancazzurro e LoSpallino.com sono stati un pochino problematici in passato, ma è bastata una chiacchierata – probabilmente tardiva – per far tornare il sereno.
Qui trovate qualche anticipazione, per il resto potete dare una sbirciata su Substack, la piattaforma che usiamo per consegnare la nostra newsletter. Ci si può ovviamente iscrivere gratuitamente con il proprio indirizzo mail per ricevere la prossima edizione (arriverà l’8 o 9 aprile), ma anche dare una sbirciata scegliendo l’opzione “Let me read it first“.
Federico, sei reduce da un altro ritorno e nel mese in cui sei stato assente non c’è stata singola occasione nella quale i giornalisti non chiedessero a Venturato quanto tempo sarebbe servito per rivederti in campo.
”Quando si viene da diversi infortuni, alcuni dei quali gravi, si è sempre molto cauti. L’anno scorso appena sono uscito dal Covid mi sono strappato completamente e sono rimasto fuori tre mesi. La cicatrice sul quadricipite crea sempre un po’ di preoccupazione. Per cui abbiamo deciso assieme allo staff di farmi rientrare dopo una settimana extra di allenamento, anche se se fosse stato solo per me avrei giocato anche su una gamba sola. Diciamo che devo stare un po’ più attento. Ora, facendo gli scongiuri, mi sento di dire che è stata la scelta migliore”.
A inizio stagione Pep Clotet ti aveva elogiato pubblicamente, sottolineando come ti fossi presentato in ritiro in ottime condizioni atletiche e con motivazioni molto solide. Anche se la sensazione è che il riscatto fosse iniziato prima, già nella parte finale della stagione 2020/2021 con mister Rastelli.
”È vero, già da gennaio ero comunque rientrato piano piano facendo la partita di Coppa Italia contro la Juve. Da quel momento mi sono rimesso subito sotto con il recupero e quando è arrivato Rastelli mi ha detto: ‘Se stai bene ti faccio giocare’. Non chiedevo altro e lavorando il più possibile ho messo le basi per questa stagione. Se poi si parla di Clotet devo dire che gli devo molto. Con lui ho sviluppato un bellissimo rapporto. Già in ritiro mi ha voluto mettere al centro della squadra e questo per me ha rappresentato una motivazione extra, perché con gli allenatori venuti prima di Rastelli non avevo ricevuto fiducia. Dipendeva soprattutto da me eh, non da loro. Bisogna mettersi in discussione e immagino che vedendomi in difficoltà non fossero convinti di farmi giocare”.
Sei arrivato a Ferrara per la prima volta nel 2017 e nel frattempo sono passati cinque anni. Quant’è diverso il Federico Viviani di oggi da quello di allora?
”Molto, altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi (ride, ndr). Quando sono arrivato ero reduce dall’esperienza di Bologna e secondo me nei primi 6-7 mesi ho fatto abbastanza bene. Ero molto felice delle mie prestazioni. Poi onestamente non so cosa sia successo. Sono state fatte delle scelte da parte di allenatore e società e ho passato 6 mesi ad allenarmi da solo. Ho fatto una parte di stagione a Frosinone (2018/2019) e una a Livorno (2019/2020) e poi sono rientrato qui, dove mi sono sempre trovato molto bene con tutti quanti. Mi sono sempre sentito a casa anche grazie alle persone in città. Nella mia carriera non mi ero mai fermato più di un anno e mezzo in un singolo posto, quindi non ho mai avuto la possibilità di sentirmi in questo modo”.
Mancano dieci partite al traguardo. Di recente abbiamo visto una SPAL un pochino più consapevole dei suoi mezzi e che lascia intravedere un percorso meno turbolento. Ce lo possiamo aspettare o è meglio essere prudenti?
”Per come la vedo e per come la pensa anche il mister non ci dobbiamo affatto accontentare, perché abbiamo dimostrato di saper fare grandi partite ma anche di fare dei passaggi a vuoto che non devono esserci. Di sicuro non vogliamo ce ne siano altri da qui al termine della stagione. In questa fase credo che ci siamo resi veramente conto che curare i minimi dettagli ci permette di fare buone partite dall’inizio alla fine. Quella è la base per la parte conclusiva del campionato. Ma non vogliamo per niente sentirci appagati e Venturato in questo sta facendo del suo meglio per tenerci sul pezzo”.
Come detto, questa è solo una piccola parte della chiacchierata fatta con Federico Viviani grazie alla collaborazione dell’ufficio stampa della SPAL. Il resto lo trovate sul nostro profilo Substack, dopo aver scelto “Let me read it first“. E non dimenticavi di iscrivervi, così la prossima volta riceverete direttamente la newsletter via mail.