A margine di SPAL-Cosenza 2-2 la società ha messo a disposizione della stampa un Salvatore Esposito poco loquace e tutt’altro che sereno, malgrado la soddisfazione personale per il gol. Queste le sue risposte alle poche domande che i cronisti si sono sentiti di fare.
Salvatore di nome e di fatto con quella punizione… Cosa hai pensato mentre andavi su quella palla?
“Me lo sentivo già dalla punizione prima, che aveva battuto Mancosu. Diciamo che è un momento che aspettavo da molto. La verità è che ultimamente sto soffrendo tanto, sia a livello individuale sia a livello di squadra c’è sofferenza. Per me è stata una liberazione diciamo. Forse a Ferrara mi sono sempre sentito a casa e ultimamente mi sta pesando qualche fischio, ma sono un ragazzo di ventun’anni e forse vi ho abituati troppo bene l’anno scorso… Anche voi giornalisti, perché leggo sempre le pagelle e tutto quanto“.
Cos’è cambiato con Venturato, visto che ti devi alternare con Viviani? La cosa ti rammarica?
“Certo, ti sei risposto da solo (rivolto a Giorgio Bolognesi, autore della domanda – ndr). È cambiato che gioco di meno“.
Oggi però hai dimostrato di poter fare un contributo.
“Sono pagato per dimostrare in campo le mie qualità e lascio parlare il campo“.