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Joe Tacopina ha un sacco di progetti per la SPAL e l’ha ribadito ancora una volta attraverso un’altra lunga intervista rilasciata per The Italian Football Podcast, un podcast americano dedicato al calcio italiano realizzato da John Solano, Nima Tavallaey Roodsari e Carlo Garganese. È la terza apparizione del presidente all’interno del podcast da luglio 2021 a oggi. Un riassunto della precedente era stato pubblicato dalla nostra testata.

Di seguito si può trovare una sintesi ragionata degli oltre 50 minuti di conversazione con Nima Tavallaey Roodsari.

SALVEZZA – “Le congratulazioni in circostanze del genere sono strane. Ho ricevuto tanti messaggi da gente come Adriano Galliani, Gigi Buffon e Daniele De Rossi e mi hanno provocato sensazioni un po’ anomale. Certo, capisco la felicità perché l’alternativa era catastrofica (la retrocessione in serie C, ndr). Però io non avevo in mente di lottare per la salvezza. Avendo completato il passaggio di proprietà il 13 di agosto, a una settimana dall’inizio del campionato, non c’è stata la possibilità di dare una direzione precisa a tutti gli aspetti del progetto e alcuni giocatori sono rimasti con contratti fatti dalla gestione precedente. Nonostante questo, con una rosa come quella allestita, almeno sulla carta, saremmo dovuti arrivare ai playoff. È stato un anno di ricostruzione e sapevamo che alcune cose non sarebbero andate come ce le aspettavamo, ma io sono uno che vuole vincere. Se non posso competere per vincere non mi interessa giocare“.

Non è stata una stagione soddisfacente, se non per il fatto che abbiamo iniziato a fare molte cose a livello societario e sul fronte del settore giovanile. Ma il sentimento principale che viene dalla prima squadra è più quello di sollievo che di felicità. La parte divertente è che nell’ultima partita abbiamo fatto a pezzi il Frosinone, che è una squadra da playoff e qualche mese prima ci aveva battuti nettamente, e una volta finito mi sono sentito tanto soddisfatto quanto frustrato. Perché se avessimo giocato allo stesso modo durante la stagione ora saremmo in serie A. Purtroppo la continuità è stato uno dei nostri grandi problemi. Nonostante i risultati della stagione il “Mazza” era pieno e rumoroso, c’era un’atmosfera da Championship inglese e tanti tifosi sono rimasti a lungo dopo il fischio finale per fare festa. Quando sono andato sotto la curva ho detto a chi era attorno a me: ‘Ci pensate a cosa potrebbe succedere quando vinceremo qualcosa qui?’. È stata una stagione davvero impegnativa, diciamo così“.

MISTER – “Venturato ha il contratto per il prossimo anno e se non fossi stato soddisfatto di lui non sarebbe stato in panchina nelle ultime due partite. Detto questo, a campionato finito dovremo valutare tutto e capire cosa andrà cambiato“.

COLOMBO – “Ho già parlato con Massara e Maldini (rispettivamente ds e dt del Milan, ndr) e vorremmo confermarlo per un altro anno. Ha iniziato alla grande, poi ha rallentato nella seconda metà della stagione. Ma lo si può concedere a un ragazzo di 19 anni che gioca stabilmente titolare in serie B per la prima volta in carriera. Credo sia un talento incredibile e uno che ci mette sempre il 100%. Non è molto lontano dal raggiungere un livello adeguato per giocare stabilmente in serie A. Perché non gli manca nulla: ha il fisico, la tecnica e il cervello. Tra l’altro è freddissimo e questo per un attaccante è fondamentale. Deve solo imparare alcune cose, ad esempio controllare l’aggressività, perché quest’anno è stato espulso un paio di volte a causa di entrare che si potevano evitare. Ammiro la sua determinazione, ma è un aspetto che può essere controllato meglio. Il tempo comunque è dalla sua parte“.

ROSSI – “Il futuro di Rossi dipende da come andranno le cose con il nuovo infortunio. Non si tratta di qualcosa di grave, perché si è lesionato il menisco e non i legamenti del ginocchio, e potrebbe ricominciare ad allenarsi a inizio luglio quando ci sarà la preparazione. Sarà soprattutto Giuseppe a dover decidere: personalmente penso voglia continuare, anche perché ha avuto un impatto decisivo sulla stagione pur essendo arrivato a novembre in condizioni atletiche che erano ovviamente lontane da quelle migliori possibili. Gli è servito del tempo per entrare in forma. Ma per fortuna ho deciso di ingaggiarlo, altrimenti ci saremmo ritrovati in guai seri. Ha fatto tre dei gol più importanti della stagione, nonostante un numero limitato di presenze. Oltre a questo è stato per tutto il tempo un riferimento per i ragazzi più giovani, che in lui hanno trovato una sorta di professore in campo e nello spogliatoio. Spero proprio possa giocare con noi perché quando lo fa si avverte proprio la presenza del campione“.

AG VOL LA PUNTA – “Se potessi prendere un giocatore qualunque della serie A prenderei senz’altro Vlahovic della Juventus perché è il tipo di giocatore che è mancato di più alla SPAL in questa stagione. Non siamo riusciti ad avere un attaccante da 15 gol. Dovremo trovare un elemento con questo tipo di costanza realizzativa. Ma per far funzionare servono anche centrali difensivi forti e cattivi. Uno lo abbiamo già preso ed è Meccariello e un altro arriverà di sicuro“.

STORIA – “La serata con Capello è stata incredibile. Si tratta del più famoso giocatore della SPAL di tutti i tempi e di una leggenda del calcio italiano, per cui accoglierlo tra noi è stato speciale per la squadra e per la città. Per me è veramente importante tenere viva la memoria dei tempi d’oro della SPAL, ossia gli anni Sessanta, quando la squadra ha scritto pagine memorabili della serie A. Vorrei poter riportare la SPAL a quel tipo di gloria e uno dei modi per farlo è valorizzarne la storia”.

GIOVANI – “Il settore giovanile della SPAL è uno dei migliori in Italia e ne vado orgoglioso. Abbiamo diversi giocatori delle formazioni Under che sono nel giro delle nazionali. Oggi sul mercato è molto facile comprare giocatori dalla Francia o dal Brasile e forse è anche il percorso più facile per fare dei risultati, ma noi vogliamo guardare al quadro d’insieme e fornire un contributo anche al calcio italiano come movimento“.

FUTURO – “Thiam ha solo 23 anni (per la precisione ne ha compiuti 24 a marzo, ndr) ed è uno dei migliori portieri della serie B. I portieri maturano un po’ più avanti con l’età e oltre al fisico penso abbia tutto quello che serve per diventare una star. In questa stagione ci ha salvato più di una volta. Direi di tenere d’occhio anche Peda che ha 20 anni ma ha la maturità di uno di 40, così come Saiani che ne ha appena 16 e diventerà un giocatore importante della nazionale molto presto. Lo stesso Latte Lath merita di essere menzionato anche se è di proprietà dell’Atalanta perché ha fatto gol pesantissimi. Ha 22 anni (in realtà 23 compiuti a gennaio, ndr) e ha qualità straordinarie a livello fisico e tecnico. Sono davvero curioso di vedere lo sviluppo di tutti questi ragazzi“.

STADIO – “Per i prossimi 15 anni è come se lo stadio fosse nostro e quindi cercheremo di sfruttarlo al massimo come fonte di guadagni per la SPAL. Possiamo utilizzarlo ogni giorno per ogni genere di attività e ci sono i margini anche per i diritti relativi al nome. Non so se la SPAL diventerà mai formalmente proprietaria, ma al momento non è un problema anche perché i rapporti con l’amministrazione sono ottimi. Il sindaco Fabbri è straordinario e ha fatto cose fantastiche per valorizzare Ferrara, che è patrimonio dell’Unesco. Tra l’altro è anche un grande tifoso della SPAL e questo non è per niente scontato. Ho conosciuto sindaci che nemmeno sapevano dell’esistenza della squadra della loro città“.