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Certo, a scintillare, a far parlare e a far sognare c’è sempre per primo il risultato. Che si traduce soprattutto in quello scudettino tricolore che tra qualche mese verrà esibito sulla maglia della SPAL Under 18 per ricordare a tutti chi sono i campioni d’Italia. Ma dietro a questo successo raro e prezioso per una squadra di serie B c’è un lavoro che prescinde dalla singola stagione sportiva. Tante persone non hanno sollevato la coppa o portato a casa la medaglia nella serata di Ascoli, ma possono legittimamente sentirsi parte di una storia (vincente) che sintetizza abbastanza bene come funziona un settore giovanile in grado di individuare il talento e metterlo nelle giuste condizioni di crescere sul medio-lungo termine.

Basti pensare a un dato statistico: 6/11 della formazione titolare che ha affrontato il Bologna nella finale scudetto Under 18 provengono dal gruppo che iniziò la stagione 2018/2019 nella categoria Under 15 agli ordini di mister Claudio Rivalta. L’allenatore romagnolo, che nella stagione da poco conclusa ha guidato la U17, ha potuto assistere quasi dal principio alla crescita (su base biennale) di Abdalla, Gobbo, Saiani, Contiliano, Puletto e Dell’Aquila. Tralasciando peraltro il fatto che con loro c’erano anche D’Andrea, passato direttamente dalla U17 alla Primavera (e poi ceduto al Sassuolo); il portiere Pezzolato, e l’attaccante Chinappi, passato in prestito al Foggia nel gennaio 2022.

Claudio Rivalta

Molti meriti – spiega Rivalta – vanno attribuiti a Ruggero Ludergnani (l’ex responsabile del settore giovanile, ora al Torino) e al resto dello staff che collaborava con lui, perché è stato impostato fin da subito un lavoro rivolto alla qualità dei ragazzi, con lo scopo di arrivare a una piena valorizzazione, sia in vista del rifornimento futuro alla prima squadra, sia nel caso di opportunità di mercato. Non è solo un discorso di sviluppo tecnico, ma anche di valori, come quelli della coesione e dell’attaccamento alla maglia. Tutto il resto è arrivato grazie al percorso sul campo: partivamo già da una base molto buona e abbiamo cercato di migliorare giorno dopo giorno, con il proposito di far emergere il talento attraverso una proposta di calcio incentrata sulla supremazia sull’avversario. Ai ragazzi è stato dato un certo tipo di mentalità: hanno dovuto imparare a leggere adeguatamente le situazioni di gioco ed a prendersi le relative responsabilità nelle scelte individuali. Il lavoro fatto in seguito da Serpini (U17), Mandelli (U18) e Pedriali ha contribuito ad aggiungere sempre qualcosa in più fino alla conquista di questo risultato davvero eccezionale“.

Quella Under 15 2018/2019, trascinata dai gol della coppia D’Andrea-Dell’Aquila, partecipò ai playoff di categoria arrivando ai quarti di finale, eliminando Cagliari e Juventus, e fermandosi solo di fronte al Genoa. Nell’annata successiva (2019/2020) e con le aggiunte di un altro paio di elementi che abbiamo rivisto in azione ad Ascoli (Abati proveniente dal Cesena, Cavallini dall’ex New Team), la pandemia globale interruppe il campionato con l’Under 16 al terzo posto in classifica, dietro ad Atalanta e Bologna e ampiamente davanti a Milan e Inter. Segnali che lasciavano intuire già allora che qualcosa di interessante sarebbe potuto accadere.

Christian Serpini / foto ufficio stampa SPAL

Lo sapeva anche Christian Serpini, l’allenatore che ha preso in carico i ragazzi di Rivalta nell’estate 2020 per condurli nel campionato Under 17: “Nonostante le tante difficoltà causate dal Covid si è visto subito che si trattava di un bel gruppo, con una mentalità precisa. Un gruppo non solo dotato di grandi qualità tecniche, ma anche molto unito e pieno di voglia di dimostrare quello che sapeva fare. In quella stagione dicevo sempre: ‘Ho una squadra illegale’. Infatti solo la sfortuna ci ha impedito di arrivare in fondo, con una sconfitta totalmente ingiusta nella semifinale di campionato contro la Roma“.

In campo, in quella partita, c’erano Pezzolato, Abdalla, Contiliano, Boccia (pescato dal Fano, in serie C), Puletto, D’Andrea e Dell’Aquila. Più Gineitis (ceduto anche lui al Torino a gennaio 2022 nell’ambito dell’affare-Seck), Bugaj (ancora in rosa), e la coppia formata da Matjaz e da Zuberek, che sfortunatamente dall’estate 2021 è andata a fare le fortune dell’Inter, seppure dietro un beneficio per le casse societarie.

La SPAL – prosegue Serpini, che da poco è stato ingaggiato dal Ravenna in serie Dha in casa un possibile capitale. Contiliano e Puletto sono due giocatori di grandissimo potenziale; Abdalla e Gobbo sono migliorati tantissimo nel tempo; Boccia ha il talento necessario per imporsi e ha dimostrato di adattarsi bene in un contesto diverso da quello da cui proveniva. Ma senza stare a fare altri nomi penso sia giusto sottolineare che l’elemento principale di questo percorso vincente sta nella filosofia condivisa col direttore Ludergnani: si è sempre lavorato per arrivare al risultato attraverso il gioco e con l’obiettivo di mettere i ragazzi nelle condizioni di esprimere le loro caratteristiche“.

La storia dell’Under 18 campione d’Italia dimostra anche che nel calcio giovanile contemporaneo bisogna necessariamente avere l’abilità di presidiare il territorio, cogliere le occasioni sul mercato, ma anche di guardare fuori dai confini nazionali con grande attenzione. Lo dimostrano percorsi che più diversi non potrebbero essere. Si prenda quello del capitano Contiliano, cresciuto ne La Vittoriosa di Santa Maria Maddalena, sotto lo sguardo orgoglioso del nonno Claudio Malisardi, figura di rilievo nel panorama dilettantistico ferrarese e rodigino. Il centrocampista, vero e proprio faro della squadra prima di Mandelli e poi di Pedriali, ha iniziato con la Under 9 dopo essere stato segnalato dalla leggenda biancazzurra Luigi Pasetti. L’altro ferrarese in rosa, Edoardo Cavallini, è arrivato più avanti e anche lui si porta dietro una componente genetica notevole: è il nipote di Carlo Novelli, giocatore della SPAL nell’epoca di Paolo Mazza. Il portiere Pezzolato ha fatto un percorso non troppo dissimile da quello dei compagni, arrivando a undici anni dal Porto Tolle 2010, società di settore giovanile che può contare sull’occhio esperto di un altro tecnico molto rispettato come Piero Carnacina.

Nicolò Contiliano

Sul mercato, grazie al contributo dell’area scouting coordinata da Giacomo Laurino (che da luglio diventerà il direttore sportivo del Riccione, in serie D), la SPAL ha pescato sia in regione (Puletto e Abati dal Cesena; Gobbo dal Modena; Saiani dall’Imolese) sia in altri angoli d’Italia, come nei casi di Abdalla (Pordenone), Dell’Aquila (Tor Tre Teste), Boccia (Fano) e Parravicini (Renate). Ma si è anche mossa a livello continentale, portando a Ferrara i già citati Gineitis (Lituania), Matjaz (Slovenia) e Zuberek (Polonia), ma anche Bugaj (Norvegia) e Vaher (Estonia).

Una strategia che nel complesso è proseguita anche con la nuova gestione a cura di Andrea Catellani: sono arrivati alcuni ex Chievo che il direttore conosceva bene grazie alla sua precedente esperienza (Zuccherato, Franzoni, Meneghini), un paio di ragazzi dall’Inter (Semenza a titolo definitivo, Martini in prestito), uno dalla Juventus (Valdesi), un ex bambino prodigio (Tomaselli, ex Roma) e alcuni inserimenti internazionali il cui impatto però è stato limitato (Chillemi, Boateng, Trotta, Bicki). A fare da denominatore c’è in qualunque caso una macchina di grande complessità gestita dal responsabile organizzativo Alessandro Orlandini e che coinvolge accompagnatori, autisti, responsabili del convitto per i ragazzi fuori sede.

La miniera SPAL comunque è ancora piuttosto ricca di gemme da scoprire. I giocatori che da settembre indosseranno la maglia biancazzurra con lo scudetto sono quelli che nell’ultima stagione hanno giocato in Under 17 agli ordini del già citato Rivalta, arrivando ai quarti di finale di campionato contro l’Atalanta, una delle corazzate del torneo. “È un gruppo che ha delle eccellenze – sottolinea il mister – e che può continuare un percorso molto interessante. Non voglio fare nomi in particolare, ma penso che la squadra abbia tutte le carte in regola per portare avanti i principi fondamentali“.

Rivalta, al pari di altri allenatori del vivaio (Sansovini in U16; Binotto in U15), non rimarrà alla SPAL (“Non eravamo in sintonia sulle possibilità di crescita“), mentre Massimo Pedriali verrà confermato sulla panchina della U18, ereditando così l’organico del collega. I campioncini d’Italia invece passeranno per la maggior parte nella rosa della Primavera 2 che avrà il compito di tentare immediatamente la risalita al piano superiore. In panchina ci dovrebbe essere Vito Grieco, che nell’ultima stagione ha conquistato una brillante salvezza col Lecce. L’annuncio, con tutta probabilità, verrà dato nel mese di luglio a causa del contratto che lega l’allenatore al club salentino.