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MENEGATTI 6  – Primo tempo che lo vede costretto, suo malgrado, raccogliere per due volte il pallone in fondo al sacco, ripresa di sostanziale relax: si sporca i guantoni solo su un tiro da fuori pericoloso di Maimone dopo che, in precedenza, aveva inopinatamente lasciato la sua area di competenza andando ‘en plein air’, all’avventura più scriteriata, rischiando grosso cercando di anticipare l’indomito Torri.

LAZZARI 7.5 – Incontenibile. Per novantaquattro minuti è semplicemente indemoniato: salta prima come birilli Palazzolo e Donida poi, quando Sottil si accorge che da quella parte son dolori seri e gli mette alle costole Corsetti, il risultato non cambia e si beve anche l’ex cursore sorrentino. Mette in mezzo una quantità imprecisata di palloni, brilla per freschezza atletica e acume tattico come nessuno, perfettamente a suo agio in quella posizione, sulla destra, e su Fanucchi, in ripiego, se la ride di gusto vista la scarsa vena dell’ex alessandrino. L’ammonizione comminatagli è sacrosanta: arriva su di un fallo che subisce ma, da regolamento, è ineccepibile perché ‘domanda’ il giallo all’arbitro. Diffidato, salterà Forlì in programma sabato prossimo.

D’ORSI  5.5 – In timida ripresa. Se l’agenzia di rating americana Standard & Poors ha declassato nei giorni scorsi la Francia portandola ad AA con outlook stabile, lui da PP – panico e paura – della prima mezz’ora porta in netto rialzo le sue quotazioni con il passare dei minuti arrivando a un doppio più di stima. Nel secondo tempo, a quattro dietro e con il Cuneo che depone l’ascia di guerra, va decisamente meglio. Ha mezzi importanti e ha l’obbligo costituzionale di tirarli fuori quanto prima. Questa Spal ha bisogno anche di lui.

BUSCAROLI 5.5  – Grintoso e determinato, non bellissimo da vedere, funzionale alla causa ma solo a tratti e certe amnesie, tra i ‘prof’, si rischia di pagarle sempre a caro prezzo. Non comunica grande sicurezza al reparto, a fatica argina Torri che lo anticipa spesso. Così così.

CENERINI  5 – Una giornataccia, per giunta nella sua posizione ideale, quella di centrale di sinistra. Si trova a dover dirimere, sin dall’inizio, una contumacia poco rassicurante, prima con Corsetti poi, quando l’esterno va a destra, con Torri che spesso gli tocca di diritto quando la difesa ‘scala’. IMG_2317Gioca la sua partita numero 36 della carriera contro questi due che, insieme, ne fanno 476. Fa quello che può, dà anche un paio di belle ‘stecche’ al lamentoso Torri, a testimonianza di un atteggiamento giusto e per nulla timoroso ma c’è poco da dire nella sostanza: entrambi i gol hanno il suo marchio di fabbrica. Bravo Corsetti nel primo a metterlo fuori giri, bravissimo Torri sul secondo a salirgli con il testone tra capo e collo anticipandolo nettamente.

(FANTONI 6) – In crescita e, diciamocelo, ne abbiamo bisogno del miglior Fantoni, quanto prima. Con lui e Rosseti in campo la Spal torna a quattro dietro. Rischia una volta quando si fa ‘fregare’ da Maimone, poi è Hamlili, sulla linea a strozzargli in gola il gol del possibile 2-2. In settimana, con la Berretti, è stato autore di una pregevole punizione con conseguente rete straordinaria: lo aspettiamo anche in campionato.

DI QUINZIO 7 – Non più una novità, se mai lo fosse stato. Recuperato all’ultimo minuto dell’ultimo provino e dell’ultimo giorno utile, gioca con un’infiltrazione di fortuna dopo il ratto osseo che Cenerini ha compiuto ai suoi danni sette giorni fa, quando gli portò via un frammento di alluce in uno scontro fortuito in terra romagnola. Partita praticamente perfetta contro la sua ex squadra in un ruolo che non gli è affatto congeniale, costretto a sacrificare le sue qualità migliori e reinventarsi all’occorrenza difensore aggiunto. Suo il cross che determina il calcio di rigore per l’1-1, suoi anche quella mezza dozzina di angoli e di cross tesi e pericolosi che i nostri non hanno ancora saputo sfruttare al meglio, mentre è provvidenziale su Torri al quindicesimo, mandando la sfera in calcio d’angolo.

(BRAIATI NG) – Cinque minuti, il tempo per prendere un po’ di acqua benedetta che scende dal cielo e di andare con i compagni sotto la curva a festeggiare.

CAPELLUPO 6 – Buona gara di sostanza abbinata a qualità, in rialzo alla voce responsabilità, accanto a Paro si sente inevitabilmente più sicuro e osa qualcosa in più che sino a oggi ci ha fatto vedere solo a tratti. Si guadagna un calcio di rigore sacrosanto con Donida che voleva a tutti i costi portarsi a casa i pantaloncini del nostro dopo appena quattro minuti di partita. Ripresa in leggera flessione, fino all’inevitabile cambio.

(ROSSETI 6.5) – Match-winner. Si sistema sulla fascia destra nel 442 disegnato da Gadda dopo l’uscita di Capellupo e Cenerini, venticinque minuti in cui si vede abbastanza di rado ma in cui ha il merito di crederci e trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Dai suoi piedi arrivano tre punti pesantissimi. Avanti così.

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PARO 6.5 – Calma e serenità: tra i suoi piedi il pallone è in cassaforte. Sa di non poter avere chissà quanta benzina nelle gambe dopo diciassette mesi di inattività, ma nella testa ha il pieno di fosforo l’ex centrocampista juventino sfodera una prestazione di grandissima intelligenza. Cercato ogniqualvolta se ne presenta l’occasione dai suoi compagni, dirige il traffico in mezzo con grande sapienza tattica, provando, anche su punizione, la stoccata vincente. Un esordio da titolare promosso a pieni voti.

LANDI 6.5 – Cuore, muscoli e tanta grinta per questo ‘gigante’ del centrocampo formato tascabile. E’ dappertutto, rubapalloni d’eccezione, sempre bravo a interagire con i compagni di reparto, non esita neppure alla botta da fuori, come al sesto della ripresa e dove solo un ottimo Anacoura è bravissimo chiudergli la strada. Tra i migliori.

COZZOLINO 6.5 – Ci vuole cuore per vincere partite come queste in rimonta e Beppe-gol, anche quando non è in vena realizzativa, ci mette l’anima pur di far vincere i suoi. Fa tutto lui nell’occasione del 3-2 dove si vede tutta la grandissima esperienza che ha in dote e regala a Rosseti un pallone che va praticamente solo spinto in rete. Prima gioca un’altra partita importante, meno vicino all’area di rigore, più in aiuto e appoggio costante ai compagni che lo riforniscono poco, svariando per tutto il fronte dell’attacco ma cercando la porta un po’ meno del solito.

VARRICCHIO 7.5 – Nono gol stagionale, terza doppietta personale, terzo calcio di rigore di fila siglato in maniera impeccabile per questo eterno ragazzino che, proprio giovedì prossimo, spegnerà la bellezza di trentasette candeline. IMG_2352Professionista esemplare, il secondo gol è straordinario perché, oltre a essere bello, mette in risalto tutta la sua esperienza andando a sbilanciare quel tanto che basta Mucciante, con un tocco impercettibile e farlo saltare giusto quei cinque centimetri, decisivi, meno di lui. E pensare che in estate, vista la scarsa vena realizzativa, qualcuno pensava avesse le ‘polveri bagnate’. Altre cento di queste partite, capitano.

GADDA  7 – Indovina tutto: Di Quinzio e Lazzari stanno benissimo lì dove li ha messi, Paro in mezzo, se è questo, è tanta roba, a gara in corso Rosseti e Fantoni possono direla loro. E mancano ancora all’appello Vita e Pandiani. Dietro c’è da lavorare (o da acquistare a seconda dei punti di vista) ma qui lo diciamo da inizio campionato.


CUNEO
Anacoura 6.5; Antonelli 6, A. Cristini 5.5, Mucciante 5, Donida 5; Palazzolo 6, Falasca 5.5 (dal 15′ s.t. Maimone 6), Hamlili 6.5; Corsetti 7, Torri 6, Fanucchi 5.5 (dal 33′ s.t. Ruggeri NG). All.: A. Sottil 6.


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