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Decisivo per il risultato finale, col rigore parato a Lapadula, al termine di SPAL-Cagliari 1-0 Enrico Alfonso ha condiviso le sue sensazioni con la stampa.

“Stasera il mio sentimento prevalente è quello di soddisfazione. Si lavora tanto durante la settimana: a 34 anni il corpo scricchiola un po’ di più di quando ne avevo 24, quindi la soddisfazione è doppia perché c’è tanto impegno dietro. Sono molto contento per i miei compagni, per i tifosi, per gli amici di che mi sono venuti a trovare da Vicenza e che hanno portato fortuna. I tre punti in casa mancavano da un po’: ne parlavamo in settimana che il trend in casa era zoppicante. Io ho trovato un grande feeling con la città di Ferrara e sono molto contento e onorato di essere qui. Cerco di trasmetterlo ai più giovani, che magari non assaporano questa emozione come dovrebbero”.

“Ai miei compagni io cerco sempre di fare un richiamo positivo: allo stadio ci si sente poco e bisogna alzare il tono della voce. In settimana pensavo al fatto che, tolto Pomini, sono il più vecchio e devo tentare di trasmettere ai ragazzi l’importanza di essere in una piazza come Ferrara. Ma anche dell’importanza di dare tutto per questo lavoro che chiede tanto, ma ti dà anche tanto. In un momento calcistico in cui per i giovani è più facile arrivare rispetto a una volta, in queste partite viene fuori invece quello che è stato il mio percorso: un’umile carriera basata sul non mollare mai. Spero che venga trasmesso in modo positivo e non eccessivo”.

“Dietro al rigore parato c’è dello studio, fatto venerdì sera a casa. Mi guardo i rigori degli avversari tentando di estrapolare tutti quegli input che durante una partita il tiratore può dare. Lapadula ha sempre tirato rigori e io ho tentato, nel tempo che passava durante la decisione del VAR, a condizionarlo e coprire lo specchio della porta nella parte incrociata, cercando di fargliela aprire come spesso ha fatto. Direi che è andata bene perché non ha calciato in modo ottimale e avevo intuito la zona, riuscendo a respingerlo con i piedi. La settimana scorsa avevo rosicato parecchio perché avevo pensato di poter condizionare l’attaccante dell’Ascoli e invece non sono riuscito a essere decisivo”.