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Qualche appunto sparso, a mente fredda, sulla seconda sconfitta stagionale della SPAL, arrivata ancora una volta in casa, stavolta per mano del Genoa.

Non è (ancora) tempo di assaltare il cielo (cit.)

Se SPAL-Genoa doveva essere un test per misurare la forza della squadra di fronte a una delle chiare favorite per la promozione, questo test è andato oggettivamente maluccio. Per ora i biancazzurri mancano di ciò che serve per sedersi al tavolo dei grandi e non è detto che riescano a trovare il modo per arrivarci. La sfida del Mazza ha detto abbastanza inequivocabilmente che il Genoa rimane lontano per valori fisici, tecnici e organizzazione di gioco. Ma questo già si sapeva, nonostante si fosse letto qua e là che il Grifone si poteva anche abbattere, magari con un po’ di fortuna. Meglio tornare a un concetto forse un po’ accantonato nelle ultime settimane: l’obiettivo stagionale è fare meglio rispetto alla stagione 2021/2022. Tutto quello che arriverà in più sarà molto gradito, visto che il coefficiente di difficoltà del campionato ha l’aria di essere medio-alto. Citofonare Pep Clotet per informazioni.

Attacco a secco

Per la prima volta in otto partite (Coppa Italia compresa) la SPAL non è riuscita a segnare un gol. Dal punto di vista statistico il Genoa è la seconda miglior difesa del  campionato, per cui le difficoltà esibite sabato sono tutto sommato comprensibili. Tuttavia è abbastanza preoccupante pensare che i biancazzurri hanno chiuso i 98 minuti di gara con un misero tiro in porta – effettuato debolmente da Valzania – senza mai portare un reale pericolo dalle parti di Martinez. Carlo Mazzone una volta ha detto che “la tecnica è il pane dei ricchi, la tattica è il pane dei poveri“, per cui era logico pensare che la SPAL avrebbe potuto provare a impaurire gli avversari grazie a intensità, velocità e organizzazione. Non si è visto niente di tutto ciò: Moncini e La Mantia hanno ricevuto un totale di 18 palloni dai compagni e la centrale del gioco Zanellato-Esposito è stata manomessa sapientemente da Strootman (che partita!) e Frendrup.

L’aggressività comunque c’è (a volte anche troppa)

I primi 15 minuti di partita avevano trasmesso sensazioni piuttosto buone: la SPAL si era dimostrata coraggiosa e aggressiva, proprio come se l’era immaginata Venturato nella preparazione del piano strategico, che prevedeva recuperi nella metà campo avversaria e attacco agli spazi. Anche dopo lo svantaggio la squadra ha mantenuto lo stesso atteggiamento, beccandosi anche qualche ammonizione giustificata. Nella ripresa questa foga, la stessa che aveva permesso di recuperare il risultato a Como, sembra essersi trasformata in una leggera frustrazione e l’entrata scomposta di Meccariello che è valsa l’espulsione diventa un’immagine esemplificativa di questo stato d’animo. Certo, anche l’arbitraggio non ha aiutato. La mancata espulsione di Martinez (che ci poteva stare) e un altro paio di episodi minori hanno inevitabilmente innescato un po’ di nervosismo. Tanto che pure il mister, di norma molto attento a non sbilanciarsi sul tema, ha voluto fare una sottolineatura.

Aspettando Proia e Valzania

Le mezzali da combattimento tanto volute da Venturato per ora non si stanno dimostrando decisive come ci si poteva augurare. Anche sabato entrambi hanno faticato a dare un contributo significativo in fase di costruzione e rifinitura, mentre in fase difensiva sono stati costretti a una faticosa partita di rincorse a causa della tela messa in piedi dai centrocampisti e dai trequartisti rossoblù. Uno dei fotogrammi della giornata è senz’altro l’indecisione di Valzania al momento di chiudere Coda in piena area dopo il deragliamento di Celia sul contrasto aereo. Al centravanti genoano non deve essere sembrato vero di poter avere così tanto spazio e tempo per decidere che fare. Il rendimento dei due può solo migliorare: non va dimenticato che sono arrivati rispettivamente il 20 e il 31 agosto, a campionato iniziato e dopo un’estate passata sostanzialmente ai margini delle rispettive squadre d’appartenenza (Vicenza e Cremonese).

Ora c’è un problemino in difesa

Varnier fuori almeno un altro paio di settimane, Meccariello squalificato, Dalle Mura da valutare (ha preso una botta), Tripaldelli non al meglio. Le prospettive per la settimana di preparazione di Frosinone-SPAL non sono delle più entusiasmanti. Venturato avrà margini di scelta limitati, visto che nel reparto dei centrali gli unici attualmente arruolabili al 100% sono Arena e Peda, oltre all’adattato Fiordaliso. La speranza è che almeno Dalle Mura riesca a recuperare, in modo da poter dare continuità alle buona prova fatta vedere contro il Genoa.