foto Paola Garbuio
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La prima conferenza postpartita da allenatore di Daniele De Rossi ha portato il neo-allenatore a commentare un poco memorabile 0-0 a Cittadella, maturato dopo una prestazione insufficiente da parte della SPAL. In sala stampa DDR ha analizzato la prova con grande serenità e lucidità, pur non nascondendo la delusione per il risultato.

LA PARTITA – “È stata una partita difficile. Loro sono stati continui nella ricerca della profondità con dei palloni alti. Siamo stati molto bravi con la linea difensiva, forse meno sulle seconde palle e nell’uscire dalle pressioni loro senza rischiare troppo. Si tratta di un processo che va rispettato, non potevamo pretendere di giocare dal basso come le squadre che lo fanno da due anni. Dal punto di vista dell’impegno, della prestazione fisica e mentale posso solo ringraziare i giocatori”.

FASE OFFENSIVA – “Più del gol che manca da tre partite mi preoccupa il fatto che abbiamo tirato poco. I pochi tiri in porta non sono però colpa degli attaccanti. Nel primo tempo avremmo potuto dar loro la palla in maniere più pulita e abbiamo fatto il contrario, calciando lungo anche se non eravamo pressati. Nel secondo tempo, invece, abbiamo provato ad arrivare di più negli ultimi trenta metri, ma siamo stati poco lucidi. Il campo era molto lento e aiutava chi doveva difendersi. Dobbiamo lavorare meglio, soprattutto io nel cercare di spiegare meglio alcuni concetti che abbiamo introdotto in questi giorni”.

FASE DIFENSIVA – “La difesa credo che abbia fatto un’ottima partita perché non era facile giocare novanta minuti con la testa rivolta al cielo nel cercare di prendere questi palloni alti studiati verso giocatori di fisico e qualità. Sono contento per loro, in particolare per Peda che è un ragazzo molto giovane”.

CONDIZIONE ATLETICA – “Alcuni giocatori mi hanno chiesto il cambio per i crampi: Peda faceva dei gesti, ma avevo finito gli slot per le sostituzioni. C’è da lavorare anche da quel punto di vista, perché tutto è collegato: la condizione fisica ti aiuta a giocare meglio, ma essere più lucido ti permette di correre meno. Dobbiamo continuare a lavorare così, i ragazzi sono stati fantastici, hanno spinto molto, forse per il cambio di metodo e di allenatore. Anzi, come avevo detto nei primi giorni, i giocatori sono andati anche troppo forte e abbiamo dovuto un po’ bilanciare le sedute successive”.

EMOZIONE – “C’era emozione come immaginavo, ma anche grande rispetto per la partita e l’avversario. È un lavoro nuovo, in una città nuova e in una categoria nuova e senza rispetto si fanno brutte figure. Io sto cercando di averne verso tutte le componenti. Oggi avrei voluto vincere, si poteva sicuramente fare meglio, ma dal punto di vista emotivo è una giornata da ricordare”.

L’AVVERSARIO – “Il Cittadella me lo aspettavo proprio così, ma dal vivo ci si rende ancora più conto dell’intensità che mettono, delle conoscenze che hanno sulle giocate in profondità per le loro punte. È una squadra forte e non è un caso se sono anni che ottengono grandi risultati in serie B”.

SUPERIORITÀ NUMERICA – “Nel secondo tempo loro erano uno in meno, hanno fatto questo 432 coprendo il centro del campo e quindi avremmo dovuto partire larghi e poi entrare verso il mezzo. Forse avrei dovuto spiegarglielo meglio, aiutandoli di più dalla panchina e probabilmente ci ha fregato proprio la voglia di far gol, finendo per andare tutti in profondità togliendo i pochi spazi che c’erano”.

RISULTATO – “Sono deluso per il risultato e perché avremmo potevamo fare di meglio, ma non poteva chiedere molto di più visto che abbiamo introdotto diverse novità in questi giorni, sia come metodologia sia come impostazione mentale nella giocata. Fino a qualche giorno fa i giocatori erano proiettati verso il lancio in profondità come il Cittadella, mentre l’idea che vorremmo trasmettere noi è un po’ diversa e ci vuole un po’ di tempo. Volevamo vincere, anche per l’uomo in più, ma magari con un po’ più di lucidità nei prossimi mesi una partita così la gestiremo in modo diverso”.

COSTRUZIONE DAL BASSO – “Quando fai un certo tipo di gioco, uscendo dal basso per eludere il pressing avversario, o la fai non lo fai. Non serve farlo sempre, non voglio che il portiere faccia passaggi filtranti di quaranta metri, non sono un pazzo. Con la tecnica che abbiamo, secondo me, possiamo farlo molto meglio e sono io a doverglielo spiegare, lavorandoci di più, perché oggi in cinque o sei situazioni lo hanno fatto bene. Quando diventerà una cosa automatica ne trarremo tutti vantaggio”.

FIDUCIA – “Io sono sempre positivo, in particolare dopo un pareggio contro una squadra tosta come il Cittadella. Se non lo fossi dovrei fare un altro lavoro. Secondo me ci sono le basi per fare qualcosa di importante, per la disponibilità dei ragazzi e per il loro modo di giocare non posso che essere positivo. Chiaramente non posso essere troppo soddisfatto della partita di oggi, ma sono venuto qui apposta e se fino ad ora avessero fatto solo partite entusiasmanti io non sarei qui”.