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È un punto che serve a poco sia alla SPAL che al Perugia quello che le due squadre si sono spartite al “Curi”. Le distanze in classifica rimangono inalterate ed entrambe le formazioni devono trovare un modo per uscire da acque agitate. Ben più interessanti rispetto alla partita sono state le parole di mister De Rossi nella conferenza stampa post-gara.

IL RISULTATO – “Se mi chiede se il risultato mi soddisfa dico sì e no. È un punto, loro non ci hanno recuperato in classifica, ma quello che ho visto calcisticamente è poco. Ho detto ai ragazzi che sottolineo sempre il loro cuore e continuerò a farlo perché non dimenticherò mai quello che fanno in allenamento e in campo, però giocare peggio di così è difficile. È vero che in generale è difficile giocare bene contro il Perugia, ma questo lo sapevamo bene. Secondo me non siamo partiti malissimo, nei primi venti-venticinque minuti abbiamo fatto delle cose buone, ma ci mancano un po’ di soluzioni in area e negli ultimi venti metri”.

ERRORI NEL FINALE – “Potrebbe essere la stanchezza visto che abbiamo giocato pochi giorni fa, poi il campo era pesante e il Perugia ti mette in difficoltà dal punto di vista nervoso e fisico. Ogni volta che stai attaccando sei comunque preoccupato perché potrebbe nascere un’azione loro con i loro lanci. Io gli errori li ho visti anche quando eravamo più freschi o nelle altre partite. Dobbiamo volere tutti qualcosa di più dai noi stessi e il primo responsabile di quello che vedete in campo sono io, quindi se non si gioca bene la colpa è la mia”.

SCELTE INIZIALI – Tunjov ha fatto un ingresso esaltante contro il Modena e l’ho voluto riproporre. È un ragazzo molto giovane e per cambiare ruolo ha bisogno di tempo e partite positive, come quella di tre giorni fa, ma anche di partite in cui fa più fatica, come oggi in cui aveva sempre il loro quinto vicino. Varnier era tanto che si allenava e sono felice di averlo visto in campo, ora deve solo ritrovare il ritmo per tornare a essere il giocatore importante che è. A centrocampo secondo me Zanellato meritava un’altra occasione dopo Brescia e ha fatto bene, poi con i cross di Tunjov mi aspettavo qualche inserimento di Proia, ma credo che tutti abbiano speso molto e vedremo come iniziare la prossima”.

De Rossi ha parlato anche dell’infortunio di Moncini e delle alternative in attacco. Ne parliamo a parte in un altro articolo.

PRESSIONE – “A parte il discorso sulla disponibilità, sul sacrificio e sull’impegno io non sono contento della nostra prestazione. Passatemi il termine, ma secondo me il Perugia a volte decide di giocare male, un po’ come ha fatto la Lazio di Sarri nel derby con la Roma. Ci sono squadre che giocano in maniera più sporca, ma gli avversari devono essere bravi a giocare senza concedere spazi e se fossimo andati in vantaggio poi magari loro si sarebbero aperti di più. L’importanza della partita la sentivamo: ogni gara è importante, anche se manca molto alla fine del campionato. I punti pesano, soprattutto quando sei in basso. Ci tenevamo tutti a vincere, anche il Perugia, e non può bastare il peso della partita come scusante perché quella successiva è sempre più difficile e con questo ragionamento giocheremo sempre male. Bisogna avere la personalità giusta”.

REAZIONE AL RIGORE – “Dopo un rigore così, con una lunga attesa per il VAR, un errore in una situazione come la nostra può dare una spinta, ma questo non ci ha portato comunque a creare occasioni particolari, anche se vorrei rivedere quella di Rabbi perché secondo me il difensore è stato un fenomeno e gliel’ha tolta col tacco. Dovevamo essere più bravi a tenerli vicini alla loro area di rigore e nelle coperture preventive, visto che loro calciavamo molto per uscire. La pressione che dobbiamo mettere deve essere diversa e parte dal blocco squadra che deve essere più dominante in campo”.

RIFLESSIONI SUL CAMPIONATO – “Per fare bene serve grande intensità del lavoro quotidiano perché solo quello ti porta a raggiungere i diversi obiettivi in base alle diverse filosofie calcistiche. Al di là del modo di giocare in serie B ci sono grandi allenatori. Non parlo di me ovviamente, ma di quelli che conoscono molto bene la categoria. La serie B è un campionato particolare, io l’ho sempre seguita, mi ha sempre affascinato e basta un filotto di qualche vittoria per cambiare la classifica. Dire sempre questa cosa però non so quanto convenga perché poi le vittorie le devi fare e per riuscire devi tirare in porta, ma senza giocare a calcio è difficile. Devi avere una filosofia come il Perugia o il Modena e avere giocatori strutturati per quel tipo di calcio”.