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È un Daniele De Rossi parzialmente soddisfatto quello che si presenta in sala stampa nel post partita di SPAL-Palermo 1-1. Il pareggio contro i rosanero lascia un po’ di delusione perché con un po’ di fortuna (e di precisione) in più la SPAL avrebbe certamente meritato i tre punti.

ANALISI – “Abbiamo giocato una bella partita in cui abbiamo avuto tante occasioni: quando gli allenatori avversari dicono che il pareggio è giusto in genere vuol dire che non lo è, altrimenti dicono che avrebbero meritato la vittoria (ride, ndr). Voglio essere onesto: cerco di analizzare bene la partita e secondo me meritavamo qualcosa di più, però abbiamo giocato contro una squadra forte che ci ha messo in difficoltà, quindi alla fine credo che prestazione sia stata veramente buona”.

ALFONSO – “Alfonso ha sentito qualcosa di muscolare, voleva provare altri cinque minuti ma non me la sentivo di perdere uno slot dovendo fare il cambio anche di Peda. Lui va oltre il dolore, è un leader di questa squadra, ma l’ho cambiato perché non potevo rimanere con un mezzo e mezzo”.

VARNIER – “Varnier non volevo rischiarlo per un discorso atletico. Quali che hanno giocato sono ragazzi che ci hanno dato grande garanzia così come l’ha data Fiordaliso quando è entrato. Marco (Varnier) è molto importante, ma per questo motivo va recuperato completamente: in passato ha avuto ricadute, recidive e infortuni di troppo, quindi dobbiamo tutelarlo. Lo trattiamo come un giocatore normale e lui fa allenamenti a intensità incredibile. Non si è mai fermato né risparmiato, per noi è un giocatore recuperato al 100% ma serve un minimo di cautela”.

VALZANIA – “Quando c’è bisogno di un uomo serio, di un giocatore forte, sai che la prestazione lui la fa sempre a livello emotivo, di cuore, di giocate, di spinta atletica. È una mezzala con le sue caratteristiche, non è un palleggiatore né un trequartista, però per me ha fatto una grandissima partita. La posizione in campo non è tanto diversa dal solito 352 che abbiamo fatto anche a Perugia: ha caratteristiche e polmoni per muoversi e coprire tanto campo e rispecchia ciò che chiediamo alle mezzali. Il cambio di modulo può essere una soluzione, dipenderà anche dalle caratteristiche fisiche e tecniche dell’avversario: il Parma è tra le più forti della serie B e vedremo come posizionarci anche in base alle loro caratteristiche”.

RIMONTA – “Con il Sudtirol avevamo abbassato il baricentro senza motivo, oggi invece la palla la avevamo molto più spesso noi e il loro gol voglio rivederlo: è ridicolo parlare di sfortuna, però tante volte una palla come quella del gol loro non entra e la sensazione di addormentamento difensivo non la si ha. Nell’arco dei novanta minuti la squadra ha fatto la partita più che subirla”.

SPAL SFORTUNATA – “Dobbiamo analizzare i nostri errori ed evitare di dare la colpa alla sfortuna, altrimenti sarei l’allenatore più forte del mondo a dare la colpa agli episodi (ride, ndr). Sarebbe facile dire di aver perso o pareggiato per episodi sfavorevoli, però magari spesso ci dimentichiamo anche di episodi a nostro favore come il rigore sbagliato a Perugia. È un periodo in cui siamo noi che dobbiamo andarci a prendere questo piccolo soffio di vento che ci dia una spinta in più. Dobbiamo parlare di ciò che è allenabile e la fortuna o la sfortuna, ammesso esistano, non lo sono”.

MERCATO E ASTINENZA DI VITTORIE – “Se non si vince mai il futuro è nero per me a breve termine e per la SPAL a lungo termine. Adesso è importante preparare queste due partite con i giocatori che abbiamo. Credo che se giocheremo come oggi, come con il Modena, come con la Ternana, sarà più facile e alla fine prima o poi la partita la vinceremo. A gennaio qualcosina cambieremo come fanno tutte le squadre, però devo per forza analizzare solo le prestazioni: oggi posso dirmi soddisfatto, anche se ovviamente non mi piace non vincere. La prestazione i ragazzi l’hanno fatta e con questo atteggiamento arriveremo spesso nell’area avversaria e prima o poi le cose gireranno a nostro favore. Ripeto, parlo dei giocatori che ho e alleno le cose che posso migliorare, in primis su me stesso e poi sui giocatori”.

LA MANTIA – “Il cambio era di natura puramente tattica: ho pensato di inserire Rauti per dare frizzantezza e per avere la coppia di piccoletti. Rabbi stava spingendo ancora tanto e ho fatto la scelta di cambiare La Mantia senza che fosse lui a chiedere il cambio. Sono sostituzioni che a volte sono necessarie non per la prestazione di chi esce, ma per ciò che può darti chi entra”.