Alla sua terza partenza consecutiva nell’undici titolare Matteo Prati ha ripagato la fiducia di mister De Rossi con quella che è stata la sua miglior partita con la maglia della SPAL. Pulito in disimpegno e deciso nel pressing – come dimostrato dalla palla recuperata da cui è nata una conclusione da fuori di Dickmann – ha poi chiuso anticipatamente la sua gara per fare spazio a Tunjov. La sua prima intervista nel post-partita è stata l’occasione per fare un primo bilancio del periodo speso alla SPAL.
“Quando la scorsa estate ho saputo dell’interesse della SPAL non ho potuto che essere contentissimo dell’opportunità. Il mister ha da subito avuto fiducia in me e tutto sommato penso di guadagnarmela perché in allenamento do sempre il massimo. Mi hanno insegnato sin da quando ero bambino che in settimana bisogna sempre dare il 110% anche quando non si gioca, sapendo che prima o poi le occasioni arrivano. In campo sto cercando di fare esperienza e di aumentare la sicurezza nei miei mezzi”.
“Ho fatto sette anni al Cesena fino al fallimento della società, per poi passare nel settore giovanile della squadra della mia città: Ravenna. L’anno scorso in serie D abbiamo mancato per poco la promozione in C. Qui a Ferrara da subito sono rimasto impressionato dalla curva: nonostante non andassimo bene ci hanno sempre supportato fino alla fine di ogni partita e questo aiuta a dare l’anima fino e oltre il novantesimo minuto. Carattere? Penso che lo stereotipo del calciatore giovane sia molto più vicino a me: uno che va avanti a testa bassa e pedala con tanta voglia di fare“.
“Il mister ha parlato bene di me in conferenza stampa? (Sorride, ndr) Io con il mister ho un rapporto molto diretto, ogni allenamento mi dà molti consigli e questo è sicuramente di grande aiuto per la mia crescita. In campo, grazie a lui, sto avendo sempre più coraggio e cercando la giocata con più continuità. Differenza tra serie D e serie B? Sicuramente sta nell’intensità: hai poco tempo per pensare e soprattutto la palla corre molto più veloce, quindi devi essere molto bravo a leggere la giocata e vedere prima ciò che potrebbe succedere. Piano piano penso di essere sulla via del miglioramento su tutti questi aspetti”.