foto Filippo Rubin
Dimedia – leaderboard
Dinamica Media – leaderboard

L’arrivo alla SPAL di Radja Nainggolan (1988) ha inevitabilmente scatenato un dibattito tra entusiasti e scettici e per vederci chiaro abbiamo voluto fare due chiacchiere con qualcuno che potesse aiutarci a vedere oltre a ciò che già sappiamo sul giocatore. In questo caso mister Leonardo Semplici, che ha avuto a disposizione il centrocampista belga durante la sua breve esperienza al Cagliari, tra febbraio e maggio del 2021 (14 partite, 1 gol). Il tecnico della doppia promozione biancazzurra promuove l’arrivo del Ninja, considerandolo ancora oggi un elemento di grandissimo valore, non solo tecnico.

Un abbraccio tra Leonardo Semplici e Radja Nainggolan ai tempi del Cagliari – foto Luigi Canu

Mister, cosa aggiunge Radja Nainggolan alla SPAL?
Penso di poter dire che sia il giocatore più forte tra quelli che ho allenato. Stiamo parlando di un vero fuoriclasse per la serie B e c’è la sua carriera a dimostrarlo. Penso che a livello fisico e tecnico si possa dire poco, ha ampiamente fatto vedere le sue qualità e se ha deciso di scendere di categoria credo sia solo per dare una mano a De Rossi che è un suo amico. Se approccerà la situazione con la mentalità giusta diventerà il fiore all’occhiello della squadra e inciderà in maniera importante“.

Si può dire che la sua presenza contribuirà ad alzare il livello generale?
Sicuramente è un ragazzo che nello spogliatoio avrà un ruolo importante e sarà un riferimento per tutti, non solo per i più giovani. Radja è un leader e i suoi compagni lo vedranno immediatamente come una guida in campo. Ha le capacità e la personalità per aiutare tutto il gruppo a crescere“.

Gli scettici dicono che il suo carattere può fare di lui un elemento problematico.
Quando sono arrivato a Cagliari anch’io avevo sentito storie del genere e mi portavo dietro qualche dubbio. Ma poi nei quattro mesi in cui l’ho avuto a disposizione è andato tutto benissimo. Radja è stato uno dei trascinatori principali verso l’obiettivo difficilissimo che dovevamo raggiungere e si è sempre comportato da professionista esemplare, sia con i compagni sia con lo staff. A livello caratteriale mi è parso un buon ragazzo, benvoluto da tutti, sempre molto disponibile“.

A livello tattico può incidere da più da centrocampista o da trequartista?
Personalmente credo dia il meglio come trequartista o come centrocampista con compiti offensivi, ma ha un’intelligenza, una conoscenza del gioco e una mentalità tali da potersi adattare in qualunque posizione e in alcune occasioni con me ha fatto anche la mezzala o addirittura il centrocampista difensivo. In più è uno che ci tiene ad analizzare adeguatamente la squadra. Un giorno stavamo parlando di questioni tattiche ed è venuto fuori che si riguardava il filmato intero della partita per farsi un’idea generale di tutto ciò che era accaduto in campo. Non è da tutti“.

Ci sono inevitabilmente delle riserve anche sulla sua capacità di rimanere in forma, considerate anche tutte le storie che circolano sulla sua vita privata.
Su questo non me la sento di esprimermi, perché non sono il tipo di allenatore che ha la pretesa di controllare cosa fanno i giocatori fuori dal centro sportivo. Però posso dire che nel periodo in cui Radja ha lavorato con me al Cagliari non ha mai saltato un allenamento e ha sempre dato tutto quello che aveva. L’unica volta in cui è rimasto fuori abbiamo quasi litigato perché lui voleva allenarsi a tutti i costi, mentre io pensavo gli avrebbe fatto bene riposarsi per un giorno a causa di un problemino fisico. Io ho conosciuto un professionista impeccabile, per il resto nel privato ci sta un che un ragazzo di trent’anni si diverta se ne ha l’occasione. Non ci vedo niente di male se questo non incide sul suo lavoro“.

Di norma quando grandi giocatori come lui arrivano in B ci sono grandi aspettative che non sempre vengono rispettate. Spesso si scontrano con un livello molto diverso da quello a cui erano abituati.
Questo rischio c’è e i risultati dipenderanno dal suo spirito di adattamento. Però se De Rossi, che lo conosce meglio di me, ha spinto per averlo significa che ritiene che Radja possa incidere senza ritrovarsi spaesato. Sicuramente si confronterà con compagni e avversari di qualità diversa rispetto alle sue abitudini, ma se ha deciso di accettare questa sfida è perché sa di poter diventare un valore aggiunto. Se sarà il Nainggolan che ho conosciuto io non ho dubbi che darà un grande contributo al raggiungimento degli obiettivi stagionali della SPAL“.