In quello che forse è il momento peggiore della sua stagione la SPAL riesce nell’impresa di sprofondare ancora di più perdendo lo scontro diretto contro il Venezia senza praticamente giocare il primo tempo. Il gol di Dickmann in avvio di ripresa aveva dato un minimo di speranza, ma è arrivato ancora una volta dalla forza della disperazione più che da un’idea di gioco. Le sconfitte di Brescia e Benevento rendono la classifica meno pesante, ma per la prima volta in stagione la SPAL è in zona retrocessione diretta.
VOTO DI SQUADRA 5 – Il primo tempo della SPAL è da 4: passività, movimento lentissimo della palla, pochissime idee nello sviluppo della manovra. Conseguenza: zero pericoli alla porta di Joronen e due gol al passivo con l’aggravante di un errore difensivo assurdo. La ripresa alza un po’ il voto solo per la volontà, disordinata – quasi disperata – di costruire una rimonta con un assetto tattico d’emergenza.
ALFONSO 4,5 – Il tiro di Tessman che vale l’1-0 non sembrava un bolide, anche se davanti a lui c’era del traffico. Sul secondo combina la frittata assieme a Dalle Mura, rimanendo piantato sulla copertura del centrale. Con un paio di interventi puntuali contribuisce a evitare un passivo più pesante nella seconda parte.
MECCARIELLO 5,5 – Si ritrova a dover chiudere sull’avanzata di Zampano nell’azione del primo gol: non è proprio impeccabile. Può solo assistere (e incazzarsi) sul disastro combinato da Alfonso e Dalle Mura. Di nuovo proposto sul centro-destra, non sembra garantire la solidità che trasmetteva prima. Joronen fa un mezzo miracolo sul suo colpo di testa che poteva valere il pareggio. Tra gli ultimi ad arrendersi.
PEDA 5 – Incerto sui palloni alti, finisce per mettere in difficoltà l’intera retroguardia. Perde totalmente la sfida con Pohjanpalo che prima vince il duello aereo e manda in porta Pierini per il 2-0 e poi si gira e colpisce il palo. In generale anche lui pare caduto in una spirale negativa di rendimento.
DALLE MURA 4,5 – Prova a mettere una pezza su Tessmann, ma è in ritardo come tutto il resto della squadra. Sul secondo gol dorme clamorosamente e si fa infilare da Pierini con la complicità di Alfonso. Esce a metà secondo tempo dopo una partita da dimenticare in cui ha responsabilità su entrambi i gol (dal 21′ s.t. TUNJOV 5 – Il suo ingresso coincide con l’inizio della fase d’attacco più marcata della partita biancazzurra. Mette dentro un pallone pericolosissimo per La Mantia che viene anticipato, ma nient’altro di rilevante).
DICKMANN 5,5 – Fuori posizione sul gol di Tessmann a causa di proteste nei confronti dell’arbitro. Nel secondo tempo ridà speranze con il colpo di testa del 2-1 dopo aver fatto partire l’azione. Non brilla, ma ha il merito di essere uno dei pochi che lotta, anche quando nel secondo tempo viene dirottato sulla sinistra (dal 43′ s.t. MAISTRO ng – Dentro per un arrembaggio finale che non c’è. Salva il 3-1 appena entrato anticipando in area e spazzando).
VALZANIA 5,5 – Abbassato sulla linea di centrocampo al fianco di Prati dovrebbe garantire corsa e inserimenti, ma della sua prova si ricorda ben poco. Nella sua zona la SPAL trova spesso una voragine nelle rare situazioni di possesso, ma perlomeno mette il cross per il 2-1.
PRATI 5 – Poco propositivo in fase di impostazione, si perde tra le pieghe del gioco senza riuscire mai ad accendere la scintilla iniziale. Anche quando serve ripiegare viene circondato e travolto dalla rapidità veneziana. Cresce nel secondo tempo ma fatica comunque ad emergere dalla mediocrità generale (dal 21′ s.t. MURGIA 6 – Entra per tenere un po’ insieme i reparti e mettere ordine, in parte ci riesce abbassandosi e creando gioco. Utile anche in fase difensiva con un paio di chiusure fondamentali).
CELIA 5,5 – Nel primo tempo soffre tantissimo le discese di Candela che fa il bello e il cattivo tempo saltandolo quasi sempre. In proiezione mette un paio di bei cross ma con l’area praticamente vuota è difficile raccoglierne i frutti. Bisogna riconoscergli l’impegno e l’apporto continuo specie nella ripresa.
FETFATZIDIS 4,5 – Evanescente. Oltre a sbagliare spesso scelta negli ultimi metri, perde palloni potenzialmente interessanti in avanti e non aiuta più di tanto la fase difensiva. Dovrebbe cucire il gioco tra le linee ma è spesso fuori posizione. Fuori all’intervallo (dal 1′ s.t. LA MANTIA 5 – Battaglia sulle palle alte e qualche volta vince, creando però pochi pericoli alla difesa dei lagunari. Si divora un’opportunità enorme a dieci dal termine quando la sponda di Moncini lo libera tutto solo davanti a Joronen e lui gli calcia addosso).
NAINGGOLAN 5,5 – Prima da titolare e si presenta con un retropassaggio sanguinoso dopo due minuti che per poco non regala il gol al Venezia. Si riprende e mette in mezzo un paio di palloni pericolosi, poi nel secondo tempo si abbassa un po’, tenta di fare ordine, ma da lui ci si aspetta tanto di più. Sbaglia ancora nel finale regalando al Venezia il possibile 3-1 incredibilmente non capitalizzato.
MONCINI 5 – Nel primo tempo non ne prende una, sbagliando quasi tutti i controlli sui (pochi) palloni che gli arrivano e rimanendo a protestare mentre il Venezia segna l’1-0. È comunque l’unico a riempire l’area nei primi quarantacinque, ma senza risultati. Buona la sponda per La Mantia che spreca a dieci dal novantesimo: forse non sono così incompatibili insieme.
DE ROSSI 4,5 – Insiste con Moncini e con Peda al centro. Il primo è fuori dal gioco per tutto il primo tempo, il secondo è in balia di Pohjanpalo che fa un assist e prende un palo. Butta nella mischia La Mantia dopo essere stato tradito anche da un Fetfatzidis che ha dato poco e niente e il 19, nonostante il pesante errore, lo smentisce rendendo più partecipe al gioco anche Moncini. Oggi nemmeno Nainggolan riesce a salvarlo.