Andrea Paloni è uno di quei giocatori che non è praticamente mai sulla bocca dei tifosi. Va in campo zitto zitto e il suo compito lo fa sempre dignitosamente. Umiltà e impegno: sono queste le principali virtù di questo ragazzo romano (e romanista) nato nel 1993 a Pavona, cittadina poco distante dalla capitale. Paloni, in questa stagione alla SPAL ha finora collezionato sei presenze complessive, per un totale di 503 minuti giocati e si è sempre messo al servizio della squadra.
Andrea, classifica e risultati alla mano, il momento in casa biancazzurra sembra abbastanza delicato. Qual è il tuo pensiero?
“Secondo me il momento non è così negativo come tutti dicono: veniamo da una bella vittoria in casa e da un buon pareggio esterno. Per me è una buona media. Bisogna solamente trovare la chiave per dare continuità a questi risultati e a parer mio dobbiamo iniziare dallo stare più compatti come squadra in alcuni frangenti di partita”.
A Forlì sei stato uno dei migliori in campo, come giudichi il tuo campionato fino a questo momento?
“Inizialmente, con mister Rossi, il modulo tattico 442 mi favoriva e non poco. Da terzino basso non avevo particolari compiti offensivi e dovevo concentrarmi quasi esclusivamente sulla fase difensiva. Ora con il 352 è chiaro che devo anche propormi offensivamente per dare sbocco alla manovra. Sabato a Forlì mi sono reso conto di aver fatto una buona partita proprio in questo senso visto che ho messo anche due tre cross interessanti nell’area avversaria. Sono molto contento”.
Come ti vedresti nel ruolo di difensore centrale? il classico marcatore della difesa a tre.
“Nasco proprio in quel ruolo. Nel settore giovanile, prima all’Albalonga, poi alla Lupa Frascati, occupavo sempre quella posizione, poi, quando mi sono affacciato al mondo della prima squadra sono stato spostato a fare il terzino per questioni fisiche visto che non sono assolutamente un gigante”.
Com’è stato l’impatto di mister Gadda sul gruppo?
“Positivo. Secondo me Gadda è un grandissimo allenatore ed è anche molto preparato soprattutto a livello tattico. I suoi allenamenti sono particolarmente piacevoli. Ci fa lavorare con altissima intensità, ma usando anche molto il pallone ci divertiamo allo stesso tempo. Credo che questo sia fondamentale perché alla domenica in campo ci andiamo per giocare a calcio e non solo per correre”.
Com’è l’umore dello spogliatoio? E personalmente con chi hai legato maggiormente?
“Il gruppo è fantastico, siamo ragazzi molto giovani e molto uniti tra noi. Io mi trovo bene con tutti, in particolare con i miei compagni di stanza Cenerini e Lazzari, ma anche con Pandiani. Davvero, dovrei fare troppi nomi”.
Da tifoso romanista non pensi che Cozzolino stia diventando un po’ il Totti della SPAL?
“Sì (ride), soprattutto perché è un calciatore molto carismatico e ha un esperienza incredibile. La cosa bella di lui è che in campo è sempre pronto e disponibile a darti una mano, mentre fuori dal campo è una persona simpaticissima”.
Domenica arriva il Real Vicenza. Come vi state preparando?
“Stiamo preparando molto bene questo match che sappiamo benissimo sarà difficile. Loro sono un’ottima squadra, ma non li temiamo. Faremo la nostra partita, stando il più attenti possibile in difesa perché sappiamo bene che davanti prima o poi il gol lo facciamo. Avremo dalla nostra parte il pubblico che è sempre stato un fattore al Paolo Mazza.